il racconto della domenica
ACQUA VERDE 9
ACQUA VERDE 9
La storia che volevo raccontarti
DI SALVATORE
GIUSEPPE POMARA
La ragazza dai capelli di rame
La partenza e la
paura inconscia che poteva essere il loro ultimo incontro ebbero il
sopravvento sulla cautela. L’età fece il resto. Avrebbero voluto che l’alba non
giungesse mai, ma arrivò presto e fu un trauma lasciarsi. L’emigrazione
portava via loro i sogni e l’adolescenza che quella notte si lasciavano alle
spalle. Si sarebbero ritrovati in America o in capo al mondo e avrebbero
ripreso da dove avevano lasciato. Fu questa la promessa prima dell’ultimo
abbraccio. «E niente più spartenze,
sciatu di lu mè cori, vita mè!». «Niente più spartenze, ucchiuzzi beddi!».
La montagna cominciava a vestire i colori del mattino quando si separarono. Il
porto, la nave, la partenza e le lettere. Le persiane sbarrate e la tristezza indicibile di
Lorenzo. A volte aveva la sensazione di vederla alla finestra. Era da lì che
Maruzza si affacciava. Lui alzava gli occhi e lei gli sorrideva. «Alla solita
ora, non mancare». «Dovessi morire fulminato se non sarò dietro la porta
un’ora prima». «Amuri mè!». «Bidduzza mè!». Ci si poteva incontrare di notte e quando
le luci ad angolo erano spente.
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The copper-haired girl
The coming departure and the unconscious
fear that this could be their last meeting had the upper hand on caution.
Their age did the rest. They would have liked for the dawn to have never
arrived, but it came too soon and it was a traumatic break up. Emigration had
stolen their dreams, along with the adolescence that they had left behind
that night. They would have found each other in America or even on top of the
world, and they would have still picked up from where they had left off. "And
no more departures, sciatu mè, vita mè
— my breath, my life!" kept repeating Maruzza. "No more departures,
ucchiuzzi beddi — beautiful
eyes" replied Lorenzo. The mountain began to wear the colors of the morning
when they parted. Then came the port, the departing ship, and the letters. Her
shutters were barred and Lorenzo drowned in unspeakable sadness. Sometimes,
he felt like he could see her at her window. It was from there that Maruzza
usually looked out. He looked up and she smiled at him. "At the usual
time; do not be late." "May I die of electrocution if I am not at
your door one hour before." "Anuri
mè — my love." "Picciridda
mè — my baby." They could
meet only at night and when the lights at the corner were turned off.
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