mercoledì 23 settembre 2015

INTERVISTA A GIUSEPPE INGUì



Abituati all’abuso dei termini soprattutto quando si vuole dar valore a cose mediocri, ci siamo chiesti come facciamo a saperne di più in un ambiente dove siamo tutti giornalisti improvvisati , dove conta più essere “compari” che servire l’informazione. E cosi ci siamo messi alla ricerca del “patron” di questo convegno per verificare se il “termine” è abusato e per trovare altre risposte. Giuseppe Inguì ci ha abituati a cose eccezionali e se già ci stupiva che “tanto nomine” o meglio uno che ha “messo le mani” su cose che noi abbiamo ammirato in cartolina , si occupasse di “guacina”.
Quale obiettivo si è posto portando a Marineo questo convegno ?
-il riuso delle materie antiche. Ormai il cemento ha fallito. Bocciato come inquinante, non riciclabile. Siamo giunti al tempo della bioedilizia.
E qui inizia una lunga serie di dati che occorrerà andare al convegno per riascoltarle in modo completo e professionale.
Considerando Marineo come casa sua mi dice perché a Marineo:
-Intanto Marineo nel passato era una grande produttrice di calce (ne abbiamo contate circa una decina) , perché Marineo possedeva la materia prima per la calce e l’argilla per la terracotta. Basti pensare che almeno tre calcare erano situate dietro la Rocca ( la pietra ideale per le calcare). Poi non dimentichiamo la grande quantita di “mastri muratori” che il paese possedeva e che ancora oggi sono la attività primaria degli utilizzatori della calce.  
E qui inizia una lunga serie di nomi e aneddoti sulla malta e sulla calce che “quasi tutti in paese sconoscono”  .
Mi aggiunge che ci saranno dei laboratori. Dimostrazioni dal vivo sulla “calce viva”. Ci saranno ospiti gli allievi della scuola di Damasco con studenti provenienti dalla Palestina, dalla Siria, dal Libano e dalla Giordania. Ci sarà  presente lo staff che ha collaborato al restauro della Cappella della Natività.
E’ molto di corsa perché una parte del convegno si svolge a Palermo e fra ospiti italiani (vedi programma), ospiti stranieri, allestimenti non ha il tempo di rispondere alla mia ultima domanda.
Ormai tutto è cultura , ma cosa c’entra la calce con la cultura ? Forse era meglio coinvolgere l’assessore alle opere pubbliche e all’edilizia… al massimo potevate coinvolgere l’assessore alla cultura per il rito delle foto. A proposito chi farà le foto ?
In migliaia di anni la calce non è mai cambiata… cosi come certi marinesi…   

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