venerdì 11 settembre 2015

ACQUAVERDE7

ACQUA VERDE 7
La storia che volevo raccontarti
DI  SALVATORE GIUSEPPE POMARA




ACQUAVERDE 7
Sporco italiano !



  
     «Vieni nel bildinu - building -  palazzo, dove lavoro io» gli ventilò Carlo Calascibetta, paesano e amico, la domenica che lo aveva incontrato per Mulberry Street «che cercano operai per finire il lavoro prima che fa inverno, perché, come sai, quando si mette a piovere e nevicare, le costruzioni si bloccano». Non sembrò vero a Lorenzo di potere tornare alla luce, perciò non se lo fece ripetere due volte. Non chiese neanche quanto avrebbe guadagnato a settimana; accettò il posto che il fomen gli offriva senza aprire bocca; pur di lasciare la galleria, qualsiasi paga gli sarebbe andata bene. «La giobba non è male» lo ragguagliò Carlo, «ci sono certi mali cristiani, che non fanno altro che andare con le dita negli occhi, ma a questo ti ci abituerai e non ci farai più caso». «Miricani?».
«Lorè, la Merica e li miricanu non c’entrano niente, sono solo alcune testi di cazzu che, per il solo fatto di essere nati in America, si sentono domine e Diu» rispose Carlo.






















ACQUA VERDE 7 
DIRTY ITALIAN !




"Come to the building where I work," said Carlo Calascibetta, a friend Lorenzo had met one Sunday morning in Mulberry Street. "The boss seeks laborers to finish the building before winter, because, as you know, when it starts raining and snowing, the construction stops." Lorenzo could hardly believe that he was returning to the light, and he jumped at the opportunity. He did not even ask how much he would make per week; he accepted the job without any protest; he was just so happy to get out of the tunnel that any wage would have been all right. "The job is not bad," Carlo told him, "the only problem being the so-called natives who do nothing but poke other people’s eyes with their fingers." "Americans?" asked Lorenzo. "America and Americans have nothing to do with them; they’re just some dickheads who, by the mere fact of being born here, consider themselves as though they were God," said Carlo.

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