RIPRENDO DALL'ATTENTO Franco Virga un articolo da lui ripreso dal corriere della sera. Potrei rimandare i lettori al blog del Virga (www.cesim marineo) ma conoscendoli bene glielo ripropongo. Questo mi da lo spunto per zittire chi e' portato a mettere alla gogna il prossimo e che ci piacerebbe vedere qualche foto del suo di culo anzicche abbinare alle foto rubate il culo altrui. Noi non siamo piu dissposti a tollerare la situazione qui sotto descritta che poi e la fotocopia di quello che avviene a Marineo dove dopo aver trovato un qualsiasi posto si diventa prima arroganti e poi servi(o viceversa). Mettere alla gogna il teatro dei pupi per colpire il sottoscritto è un azione indegna e se fossimo dello stesso dna dovrei andare a cercare di mettere alla gogna il suo lavoro e i suoi strumenti . Vero professore ? Spero un giorno avrà il pudore di spiegarmi cosa ho fatto di male in questa foto , fatta da un emerito mascazone...
ps. mi viene chiesto perchè ho tirato fuori questo linguaggio. Quando ho letto l'invettiva su marineweb in fondo all'articolo mi sono apparse mmaggini di culi e tette. Ame non interessa se questo blog (dai contatti milionari in un paese di seimila abitanti...)è abbinato a qualche server di quelli che fanno parte di certi circuiti che ti aumentano i contatti a dismisura... Visto che ci si diverte a mettere alla gogna il mio teatro , visto che si abbina il giudizio a tette e culi perchè io dovrei risparmiare l'autore non utilizzando la stessa tecnologia che usa con fotomontaggi e foto da mascalzoni ? Se lo scopo del mio ex asmico è quello di farmi vendere la casa (cosa è il virus dei coglioni ?)per comprarsi la macchina (vi ricordate provocopuscolo ?) risparmiamo tutti fatica ! Ditemi a chi dovrei comprare una macchina ?
GLI SPRECHI
DELLA REGIONE SICILIANA
La Regione Sicilia e’ una fabbrica di sprechi
L'articolo del Corsera mi fa tornare alla mente un vecchio libro di Danilo Dolci (SPRECO) che, a quanto pare, è sempre attuale:
Sergio Rizzo
Il folle numero di manager della regione siciliana
Non sappiamo che cosa faccia più impressione: se il
numero dei dirigenti del dipartimento Beni culturali della Regione siciliana
pagati oggi per far niente, pari a 31, oppure il fatto che un plotone così
nutrito di sfortunati manager senza incarico non rappresenti che l’11% del
totale dei dirigenti di quel dipartimento. I quali sono, uno più uno meno, 280.
Dal che si deduce che un solo dipartimento della Regione siciliana ha più
dirigenti di quelli dell’intera Regione Lombardia (225) e della Regione Marche (58)
sommati insieme.
Ma questo rapporto dà anche la dimensione della follia che ha caratterizzato per decenni la spesa pubblica in Sicilia. E con cui adesso i contribuenti non soltanto isolani devono fare i conti. Antonio Fraschilla ha raccontato su Repubblica che il giro di vite agli uffici regionali ha avuto come conseguenza il fatto di privare della funzione ben 76 dirigenti in tutti i dipartimenti, quanti sono tutti quelli della Regione Umbria. Privati della funzione significa destinati a incarichi di studi e ricerche: ma non, beninteso, privati dello stipendio. Che continua a correre indisturbato.
Il bello è, ricorda Fraschilla, che mentre il dipartimento dei Beni culturali non ha il becco di un quattrino per mandare avanti i musei siciliani, non può fare a meno di retribuire i dirigenti senza incarico. Per una semplice quanto oggi anacronistica regola, e cioè che a differenza di quelli privati i dirigenti pubblici non si licenziano mai. Del resto, 76 manager costretti a girarsi i pollici sono appena il 4,2% dei 1.818 dirigenti della Regione siciliana censiti a fine 2013 (numero peraltro non troppo distante da quello dei 2.152 dirigenti di tutte le 15 Regioni italiane a statuto ordinario).
Ma questo rapporto dà anche la dimensione della follia che ha caratterizzato per decenni la spesa pubblica in Sicilia. E con cui adesso i contribuenti non soltanto isolani devono fare i conti. Antonio Fraschilla ha raccontato su Repubblica che il giro di vite agli uffici regionali ha avuto come conseguenza il fatto di privare della funzione ben 76 dirigenti in tutti i dipartimenti, quanti sono tutti quelli della Regione Umbria. Privati della funzione significa destinati a incarichi di studi e ricerche: ma non, beninteso, privati dello stipendio. Che continua a correre indisturbato.
Il bello è, ricorda Fraschilla, che mentre il dipartimento dei Beni culturali non ha il becco di un quattrino per mandare avanti i musei siciliani, non può fare a meno di retribuire i dirigenti senza incarico. Per una semplice quanto oggi anacronistica regola, e cioè che a differenza di quelli privati i dirigenti pubblici non si licenziano mai. Del resto, 76 manager costretti a girarsi i pollici sono appena il 4,2% dei 1.818 dirigenti della Regione siciliana censiti a fine 2013 (numero peraltro non troppo distante da quello dei 2.152 dirigenti di tutte le 15 Regioni italiane a statuto ordinario).
E fra i quali, come segnalò il sito Internet
LiveSicilia, ce n’erano pure alcuni che avevano un incarico specialissimo:
dirigevano se stessi. Come l’unico dipendente del Parco archeologico di
Pantelleria, il suo collega del Parco archeologico di Morgantina, e il
responsabile di una periferica «Sezione operativa di assistenza tecnica»
dell’assessorato all’Agricoltura.
Il Corriere della sera – 15 settembre 2015
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