1820 - 1848
Quando si tratta di storia locale molti drizzano le orecchie perché l’interesse per la “storia patria” è da un lato grandissimo ma dall’altro richiede pazienza,costanza, ricerca, studio. Quando ho saputo che Aldo Calderone (pronipote del nostro unico storico marinese, quindi figlio d’arte) dopo anni di ricerca aveva composto uno studio su un periodo ben preciso del nostro passato ho cercato in tutti i modi di conoscere i risultati del suo lavoro. La persona è estremamente riservata e non è facile ottenere informazioni. Giustamente avrei dovuto aspettare l’uscita del suo libro. Ma l’occasione della concomitanza con l’uscita del libro di Ciro Spataro mi ha spinto ad insistere ed Aldo Calderone mi ha parlato del suo lavoro. E’ emozionante trovarsi in questo momento quando due lavori diversi ci chiariscono quasi un secolo. Aldo Calderone il periodo 1820-1848 mentre Ciro Spataro 1848 – 1882.
Il caso vuole che il secondo lavoro venga presentato prima e sabato sera avremo i dettagli che attiveranno le emozioni dei nostri progenitori trasferendole su di noi. Sapremo dove quando e come Garibaldi venne a Marineo. Questo non cambierà nulla della nostra storia ma ci renderà partecipi di un momento irripetibile .L’inizio del nostro cammino come identità unica nazionale. Un percorso che ancora non è completamente compiuto ma che abbiamo vissuto come fratelli che si ritrovano facenti parte della stessa famiglia ora ricomposta . Quindi vivremo questa emozione grazie ad un Diario ritrovato e tradotto da Ciro Spataro.
L’altro evento , ora più allettante, è Il secolo maledetto di Marineo 1820-1848 di Aldo Calderone. “Il secolo delle Stragi” lo definisce il prof. Calderone. E mi cita tre date : 1820 in coincidenza della liberazione di certi carcerati furono trucidati 14 marinesi, 1837 mentre il colera imperversava si compie la strage in cui perirono 33 marinesi con la longa manus di Ferdinando II e il povero Padre Valenti trucidato sul sagrato della nostra chiesa, 1848 venti morti mentre i D’Angelo i Fiduccia i Caramanna e altri si contendevano il potere a Marineo lasciando sul terremo 19 morti. “La facilità con cui si ricorreva alle armi, alla violenza era impressionante, inarrestabile”. Dichiara il Calderone sempre più emozionato. “Ho passato , dopo aver lasciato l’insegnamento, mesi all’archivio di Stato. Una fatica grandissima ma anche una emozione unica quando trovi documenti che riguardano la tua terra. Documenti che poi vanno verificati confrontati analizzati. Ma impagabili dal punto di vista emozionale e di studio.”
Senza accorgermene vengo trascinato nella stessa emozione . Mi sento fortunato e orgoglioso di vivere questo momento storico a Marineo grazie a questi due studiosi che mi permettono di conoscere nei dettagli due momenti particolari della nostra storia.
Onofrio Sanicola
Il primo appuntamento sabato 2 Aprile 2011 ore 18 – Ex granaio del castello Beccadelli
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