venerdì 5 maggio 2017

I POETI DOVREBBERO VIAGGIARE DI PIù



Caro turista a Praga,

   la tua reazione alla visita di questa città da te definita “bellissima” non mi ha stupita ma addolorata. Ho avuto la stessa sensazione qualche settimana fa quando ho letto nei giornali cechi che Praga è come Palermo per le scoperte della corruzione mafiosa. Tutto vero ma stiamo attenti a non generalizzare e a non cercare le radici di questi grossi mali.
   Quando tu accenni che forse è stato il comunismo a rendere la gente avida di soldi hai avuto un’intuizione giusta. I ‘Dieci comandamenti’ sono spariti come guida morale insieme a tutta l’educazione religiosa. Anzi qualsiasi fede  veniva come minimo ridicolizzata se non perseguitata. Per due generazioni l’uomo è stato guidato verso l’egoismo puro. Lavoravano tutti ma guadagnavano pochissimo e quindi si sentivano nel giusto nell’ ‘arrotondare’, con ad es. il materiale edile portato via dal posto di lavoro per ristrutturare la propria casa in campagna  se uno aveva la fortuna di fare il muratore. Tanto il capo non esisteva (era la Classe Operaia) e tutti facevano così a tal punto che si è diffuso il detto: “Chi non ruba, deruba la famiglia”.
   Non sono ingenua a vedere solo il male nel comunismo. Per di più ho avuto la fortuna di vivere fra la gente che aveva il coraggio di andare contro corrente e ho conosciuto tanta gente onesta, persino dei veri martiri per la fede.
   Venendo vivere in Italia ho scoperto l’altra faccia del male: quella piacevole, consumista ma altre tanto egoista.  Nell’educare i nostri figli abbiamo dovuto andare contro corrente anche noi per non farne dei menefreghisti orientati solo al proprio piacere. Mi fa ancora arrabbiare la furbizia di alcuni negozianti italiani con la loro abilità di fregarti. Alcune scolaresche italiane, cresciute nel capitalismo e nella libertà religiosa,  che visitano spesso Praga, non lasciano dietro di sé sempre un ricordo piacevole.
   Non rimpiango né Praga, né Venezia né Palermo di una volta. Mi piace vivere oggi e adeguarmi alla situazione. Sono stata a Praga recentemente e mi sono trovata gli angoli bellissimi tranquilli,  da dove osservarla (forse perché conosco la città) e questa volta non mi hanno avvelenato né ho dovuto dare la mancia quando non volevo.  Ho la fortuna di avere lì anche la famiglia e questo mi permette di capire che la vita oggi ha molti aspetti comuni sia a Praga che a Palermo e a Milano e che bisogna lottare contro il male dappertutto e sempre.
   Non conoscevo il significato della parola ‘nefandezza’ e sono andata a cercarmelo nel vocabolario.   Fra vari significati molto brutti c’era anche quasi ‘blasfemia’. Potrebbe confermare la mia ipotesi che 50 anni di comunismo hanno deformato moralmente questo popolo. Non bisogna né generalizzare né cercare un eterno alibi e giustificare tutto. Forse  l’esempio dei turisti occidentali, l’educazione soprattutto a casa nostra potrebbe essere una via d’uscita.  
Milano, 04.05.2017                                                     Růžena Růžičková

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