domenica 24 settembre 2017

GUERINO DICIANNOVE



I/19
Molti tornarono dentro le mura per la stessa paura. Presentatosi al re gli comunicò il motivo del suo rientro. Allora il Re lo fece subito Cavaliere e la regina gli fece dono di un bel mantello e Elisena gli donò una corona di perle che il Meschino sarcasticamente rifiutò dicendo che egli “era schiavo e poltrone  e non conosceva nemmeno chi fosse suo padre”. Subito rifece la stessa strada per affrontare il nemico seguito da quelli che erano rientrati con lui.  Allontanatosi dai suoi ficcò la lancia a terra e inginocchiatosi pregò Iddio con tutto il cuore. “Dio fa che ritrovi i miei genitori con la speranza che siano cristiani, altrimenti non li riconoscerò come tali se prima non si battezzeranno!”. L’insulto  fattogli dalla donna che lui amava gli pesava ,ma soprattutto si sentiva umiliato cioè un meschino non conoscendo il suo vero padre e la sua vera madre. Poi  si diresse verso il nemico certo di riscattare Alessandro a cui tanto doveva. Torindo vedendolo tornare lo scherni domandandosi se fosse lo stesso cavaliere che aveva vinto la giostra. 
Meschino non volle rispondere e chiese subito battaglia ed avutola si scontrarono  talmente forte che si ruppe la lancia di Torindo su cui si avventò il Meschino che feritolo pesantemente lo trasse prigione e portollo dentro le mura di Costantinopoli,  ritornando subito a chiedere nuovamente battaglia.
Udito il corno Pinamonte chiese ad Alessandro, suo prigioniero, chi mai fosse quel cavaliere al che Alessandro rispose che a suo parere potesse essere solo il Meschino perché altri cosi valorosi non ne conosceva. Armatosi Pinamonte passò dal Padre per essere incoraggiato e subito scese in campo contro il Meschino. “Sei tu quello che serviva a tavola durante la giostra ? Sei venuto a riscattare la mancata promessa di Alessandro ?”  chiese Pinamonte. Al che il Meschino :” Non mi sembri un prete a cui debbo confessare i miei segreti ! Alessandro sbagliò a fare la promessa di cedere la città in caso di vostra vittoria nel duello. Spettavano al padre questi patti , come vale la stessa regola per il tuo padre”. Quindi chiese battaglia scontrandosi contro Pinamonte a cui prima spezzo la lancia e poi conficcò la sua nel petto lasciandolo morto per terra. Tornato a prendere una nuova lancia torno al campo suonando il corno e chiamando i turki a battaglia.

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