Ci sono libri che non riesci a finire nemmeno dopo due o tre mesi. Intanto
non sempre riesco a portarli con me anche se in viaggio mi salvano da noia e
disagi(8 kg di bagaglio è una inciviltà ! perché medicine e libri dovrebbero
essere considerati out).
Quindi non puoi leggere senza considerare il contesto. E cosi fra rimandi e
chiarimenti ti tocca leggerne in contemporanea almeno tre. Quindi il bagaglio
aumenta… Non sono mai ricorso a Wikipedia o a google libri perché sono della
generazione del cartaceo … Poi la memoria inizia ad avere spazi sempre più
ristretti e spesso devi recuperare cose archiviate anni fa e di non facile reperimento. Mi sta succedendo con due
libri . Stilicone mi ha ripiombato nel mondo bizantino-ottomano quando negli
anni 70-80 giravo per Istambul alla ricerca prima di Bisanzio e poi di
Costantinopoli e quindi un periodo che va dalla decadenza dell’impero romano ai
bizantini e infine agli ottomani. Qui non si tratta di ricordare le date a cui
siamo stati infelicemente educati a scuola ma inquadrare i personaggi prima
durante e dopo di loro. Il secondo caso. Una volta mi gasavo affermando che
conoscevo meglio Micene che Palermo ed era vero. Sapevo tutto su Troia Orcomeno
Delfi Tirinto e località micenee minori. Come sapevo tutto di H. Schlimann da
copiarlo quando giravo per la Montagnola con il libro di Padre Calderone (di
cui possiedo due edizioni originali, di cui una autenticata da lui e annotata
con lo stesso inchiostro). Ora mi è capitata una biografia del tedesco del 1950 che mi sta costringendo a rivedere tutto il mio
archivio e la mia impostazione iniziale.
Questo non vuole essere un “lamento” ma è la mia medicina contro l’ipocrisia
di oggi , contro i saccenti che ripetono a pappagallo quello che sentono oggi
in tv. E mentre mai si sognerebbero di andare a “verificare” quello che “assorbono”
sono pronti a “combattere” quello non sentito in tv.
IL CAVALIERE NERO 2001
Edizioni San Paolo. Curzia Ferrari- Il romanzo di Ignazio di Loyola. Pagg 366 .
Euro 18
Sappiamo quasi tutto sui gesuiti. Ma
a chi non li ha studiati o non ne fa parte
mancano molti riferimenti. Soprattutto sul suo fondatore. Ho ritrovato
in libreria questo volume e mia moglie mi spiega che lo possediamo perché
andava tradotto in ceco ma che poi non se ne fece nulla. Ora che abbiamo un
Papa gesuita, che se ne parla molto, mi è venuta la curiosità di saperne di
più. E cosi mi sono tuffato in questa lettura attratto anche dal titolo e dalla
promessa di “romanzo”. La prima parte è scorrevole ma poi si avvia verso
spiegazioni complicate che sino alla fine non riescono a chiarirti con chi
abbiamo a che fare. La prima cosa che risalta è questo suo continuo circondarsi
di donne che alla fine vengono demonizzate e tenute fuori dalla Compagnia,
ovviamente dopo averle svuotate di denaro e altro. Il percorso dagli Esercizi,
alle Case professe, alla Compagnia è molto confuso e frutto più di un
visionario che di un grande fondatore. Tutto sembra nato per caso. Tutto ruota
attorno a grandi eredità. Chiaro che agli inizi la cosa va perfezionata e
mentre su Francesco è più presente la sua fede in Ignazio c’è sempre il rischio
di contraddirsi. Forse dovrò rileggerlo perché il modo di “documentare” i
passaggi non è chiaro .
L’unica cosa che mi è sembrata chiara è l’abbinamento donne-denaro-nuove case
professe. A tal punto che è riuscito, il fondatore , a tenere lontane le donne
ma non il denaro. Senza soldi non si fa molta strada.
STILICO L’Ultimo Generale
– Romanzo - di Emilio Paterna – Lit Edizioni -2016 pagg.475 Euro 19,50
Questo ultimo vero Grande Generale Romano ha
avuto il merito grazie anche al professor Paterna di chiarirmi l’inizio della
Decadenza dell’Impero Romano senza ricorrere alle pesanti opere del vari Gibbon ecc.… E’ ve lo dico subito un romanzo storico che va
rispettato. Il roamnzo storico alla americana oggi è alla portata di tutti e ne
troverete le varie traduzioni in commercio a centinaia. Ma un vero romanzo
storico lo si riconosce nei dettagli biografici e non dalle invenzioni
inserite. Queste ultime alleggeriscono il testo e sono quasi sempre fantasiose
seppur accattivanti. Agli autori dei romanzi storici non è dato “dimostrare o
giustificare o documentare nulla” e quindi il lettore è esente da un giudizio
critico. Il vero autore di un Romanzo Storico parte dai documenti disponibili e
compone il suo romanzo su quella traccia. In questo libro sono le date e i
luoghi che ti aiutano a capire e soprattutto l’autore che non perde di vista il
momento storico. Cosi entri facilmente nel mondo bizantino (siamo ai suoi inizi
, appena cento anni dopo Costantino) in un impero che sarebbe durato ancora per
oltre mille anni. Questo Generale intanto ti porta a spasso non solo nei luoghi
dove ha fatto emergere le sue capacità militari ma anche nelle quattro città
più “grandi” del momento e cioè Roma Ravenna Milano e Costantinopoli. Ti fa
incontrare Sant’Ambrogio, Teodosio , Galla Placidia e i giovani barbari del
nord e dell’est entrati in una Europa che li affascinava non solo per il
bottino ma anche per il loro livello umano sociale e culturale. Mentre lo leggevo mi trovavo in almeno tre
delle città precitate e persino proprio nel momento che Ravenna presenta al
mondo il recupero del suo storico porto di Classe appena archeologicamente
recuperato. In questa città si svolge l’ultima parte della nostra storia.
Questa ultima parte un po’ prolissa si perde dietro un infinità di piccole
biografie che l’uso di tanti nomi fa sospettare un esagerazione “romanzata”.
Chiaro che di Milano di Ravenna e di Pavia conosciamo a sufficienza i luoghi e ci
piace recuperare il ricordo di luoghi (cosietti minori) come la rotta di
Adrianopoli, la strage di Tessalonica e altre località dove i “barbari”
stanziavano. La figura di Stilicone ne esce rivalutata anche se a noi rimane il
dubbio che un cosi alto militare e funzionario dello stato possedesse tutta
questa umanità. Al romanzo manca la parte finale perché sono rimaste aperte
alcune finestre (la fine di Onorio e Albino, dei familiari di Stilicone
lasciati in sospeso, ecc.). La lettura di questo rimanzo va presa in due modi.
La prima è quella di leggere un “romanzo” con tutto quello che implica, la
seconda è il modo più semplice e pratico per entrare in un momento storico
particolare. Se poi uno vuole può partire da lontano e “racconto dopo racconto”
rinfrescarsi tutta la storia dell’uomo.
ALBERT ZINK , OTZI, TUTANKHAMON,
EVITA PERON – Cosa ci rivelano le mummie
Il Mulino. Euro 11, 106
pagg 2016
Quando due turisti “inciamparono”
nei resti di Otzi è iniziato un percorso
di ricerche mai visto prima. Superata la contesa italo-austriaca a Bolzano si
iniziarono ricerche che non solo ci hanno fornito risposte incredibili su
qualcuno vissuto 5.000 anni or sono , ma hanno aperto la strada ad una nuova archeologia:
la bioarcheologia. E cosi oggi di Otzi sappiamo quasi tutto: quando è morto,
come è morto, suo vestiario, cosa conteneva il suo zainetto, le sue armi, dove
era diretto, da dove veniva, quali malattie aveva e via di seguito. A quel
tempo passai più volte da Bolzano e mi precipitai per due volte per incontrare
Otzi in quella camera “condizionata” che dà, ancora oggi, lavoro ad una grande
squadra di scienziati. Non mi è mai riuscito per vari motivi (chiusura,
sistemazione e cosi via). Ora Albert Zink (direttore del progetto) è l’uomo che
ne sa più di tutti e prendendo il caso di Otzi ci parla di altre mummie
eccezionali come quelle di Tutankhamon, di Evita Peron, passando dalla Cina
sino al Sud America per finire a quella di Lenin. Ovviamente non poteva mancare
una nostra conoscenza scolastica: Rosita Lombardo. Era la ragazzina che
andavamo a trovare ai Cappuccini di Palermo , custodita sotto una teca di
cristallo che ci sbalordiva per la sua bellezza che durava nel tempo.
Un libretto che si legge velocemente
e ci svela le storie di questi
personaggi, perché noi ne conoscevamo la storia da vivi ma quello che gli
successe da morti spesso lo ignoriamo. E’ un po’ simile allo studio della
Sindone, con la differenza che nella Sindone abbiamo solo un lenzuolo mentre
negli altri casi abbiamo i loro corpi mummificati.
SCRITTO SOTTO LA FORCA –
JULIUS FUCIK La Vita Felice- 2014 Euro 12
pagg 148
Tutte le volte che entro in un museo
o in un monumento storico conto le presenze e mi accorgo che su dieci
visitatori 6 sono tedeschi uno francese, un altro inglese e gli altri due
italiani. Non parliamo poi dei concerti dove otto su dieci sono tedeschi. Sino
ai trentanni lavoravo fianco a fianco con i tedeschi poi con i francesi e cosi
via. Mai ho abbinato il nazismo ai tedeschi perché le migliaia di tedeschi che
ho conosciuto erano talmente simili a noi da smentire che fossero i greci per
noi, “una razza una faccia”. Poi vennero gli anni dell’olocausto o meglio la
demonizzazione dei nazisti identificandoli con i tedeschi. Poi visitando l’est
mi successe la stessa cosa con il comunismo. La mia bilancia teneva in un
piatto il nazismo e nell’altro il comunismo. La loro storia alla fine era molto
simile e cosi seguendo le scelleratezze naziste incontravo anche quelle
comuniste. Se chiedete di Julius Fucik ne viene fuori un mezzo gemello di
Gramsci e leggendo soprattutto quello che ha scritto la sua compagna rimani
esterrefatto perché anche se, agli stessi cechi, il personaggio negli anni
recenti non andava giù soprattutto agli studenti costretti a studiarlo a
memoria, in effetti era un eroe del comunismo ceco perseguitato arrestato
torturato e impiccato dai nazisti.
Bisogna leggerlo questo libretto
soprattutto per insegnare ai nostri amici di sinistra che i martiri non hanno
colore. E quindi non si sorprendano se segnaliamo questa figura. A noi è servito a ricordarci
certe regole:soprattutto quella che recita “tutte le donne sono…tranne…”
CHRONICA PISONUM -
EPISTOLA A TIBERIO – Renato Carlo Miradoli – Romanzo-Bi Elle Esse Editore –
2015 Pagg.387 – Euro 16
Mi ha attirato il titolo convinto
che si trattasse di un periodo storico interessante. Quindi mi apprestavo ad
una analisi su Tiberio o ad una nuova interpretazione di un periodo storico
dove c’è ormai ha ben poco da
aggiungere. Si è verificata solo la seconda parte della mia supposizione. Il
tema o meglio l’impianto era già stato usato altre volte. Cioè dopo i fatti di
Gerusalemme Tiberio manda un funzionario o ordina un inchiesta. Anche due film
(mi pare) hanno seguito il filone. In pratica Tiberio incarica un suo alto e
fidato fiduciario (Pisone) di andare “in terra santa” sui luoghi per incontrare
i contemporanei o meglio i testimoni di “Gesù”. Quindi quasi seguendo le
stazioni del calvario e i fatti più clamorosi della sua vita l’autore capitolo
per capitolo incontra , quattro anni dopo, tutti gli attori della Passione. Ora
non sto a descrivervi “l’inchiesta” che svolge e gli effetti o le cause
dell’indagine. Il linguaggio non è improvvisato, i commenti sono passabili e
quindi siamo di fronte ad uno capace che si è molto documentato. Io ci sono
arrivato incuriosito dal titolo , ma il libraio mi ha incoraggiato
consigliandomelo. All’inizio mi ha colpito leggendo risvolti, commenti,
ringraziamenti e altro che l’autore ringrazia “il suo compagno” che lo ha
sostenuto in questo percorso. E nel libro di questa sua situazione non ne parla
se non molto in avanti sino al punto che ci vorrebbe far passare “queste
relazioni normali” per usuali al tempo , ma che lui descrive , non esagerando,
da testimone di se stesso. Questa bisessualità passata per consuetudine e
sapientemente inserita proprio per evitare “di disturbare”. Per fortuna basta
seguire l’inchiesta e sorpassare questi passaggi frutto di deviazioni “alla
americana” che non hanno limiti né di morale né di rispetto. A questo tipo di
ipotesi non c’è fine. Il mio libraio ho visto che ne aveva uno scaffale pieno e
ancora oggi tale è rimasto. Dopo 400
pagine l’autore ci lascia con un “…se non vi va leggetevi un altro romanzo”.
Mentre la sola sua maestria mi è sembrata un percorso che ci avrebbe condotto
ad un finale diverso ci troviamo davanti ad un piano ordito da Pietro ,
complice Gesù e alcuni discepoli sponsorizzato da Tiberio la cui vittima alla
fine è il funzionario ! Se lo studio della filosofia nelle scuole cattoliche
porta a questo, meglio rifugiarsi nello scetticismo o ateismo.