Il
mio lungo contatto con Dario Fo dipendeva dal suo legale-amico (l’Avv. Piscopo,
ex gruppo degli avvocati di “soccorso rosso”) e da un giovanissimo attore
siciliano (della Coop. di Piazza Armerina) che recitava un Mistero Buffo in
siciliano (accettato dal Fo) che in quelli anni era più che affascinante. Un
altro legame era dato da certi amici che vivevano a Pesaro e che erano intimi
del figlio. Ma le notizie più “intime”
le avevamo dal Piscopo al tempo del suo circolo in via Morra a Milano. Ora chi
tutti i giorni ci imbonisce e ingozza di autori out (alcuni noti solo a lui) , tenuti “in letteratura” solo perché di
sinistra e ormai non per le loro qualità (che spesso abbiamo apprezzato) si
“incazza” sul Barrico che si è permesso di “sbalordirsi” per il premio Nobel al
Dilan. Il nostro è veramente trina ricciuto perché grazie a ciò , avendo una terza
narice , può sfumare ciò che non quadra nella sua mente. Basta ricordarsi di
quel poeta ligure (morto di recente se non erro) che non si sbalordì , ma si
“scandalizzo” per il Nobel a Dario Fo al punto di farne una malattia. Il nobel
è come il nostro premio di poesia (spero che non mi giunga una querela da
Stoccolma) dove scelte e riconoscimenti dipendono da analisi che è meglio non
fare per il nostro premio, anche mi fa incazzare quando la “cricca” del premio
dà riconoscimenti “a matula” al limite del servilismo, dimenticando il nostro
Franco Virga che giustamente si sente “maltrattato” , anche se lui lo nega.
Persino a Mosca si sono accorti che il suo blog , quando non si sporca troppo a
sinistra, è riuscito ad oscurare persino l’altro blog di poesia che avevamo a
Marineo perché un articolo si ed uno no parlano di poesia. Mentre persino lui
non si è accorto che ormai la poesia a Marineo è stata ampiamente castrata
perché il tentativo di un secondo
percorso poetico è stato “assorbito” da quella “piovra multinazionale” locale
della poesia. Ma la nostra speranza che cosi come hanno fatto i dipendenti
“innocenti” che sono scesi in sciopero, anche nella poesia un giorno avvenga la
stessa ribellione . Per fortuna che il gestore del “c’è blog e blog” non scrive
ma fa solo piccoli commenti “a matula” da una cattedra fatiscente. E lo dimostra
la sua simbiosi con Ravasi (che si è dato lui stesso per papabile all’ultimo
conclave…) e che io dovevo aspettare mezzora mentre lui si truccava prima delle
“lezioni” sull’archeologia cristiana (prima delle riprese televisive) e che
dopo le conferenze borbottavo che diceva banalità scontate e superate. E basta
vederlo ancora oggi quando organizza qualcosa la “passerella” che fa.
Certo
che siamo addolorati per Dario Fo (mi ricordo quando fece la lezio sulle
maschere il nervosismo del Piscopo) come mi ricordo la sua faccia dopo aver
incontrato un certo puparo palermitano , la cui frase oggi che lui non c’è non
mi sembra corretto ripete.
Siamo
cosi i marinesi ! Non riusciamo ad avere mai nulla da condividere !
Ogni tanto dimentico che siamo a Marineo dove devi sempre stare attento a quello che dici e come lo dici. Volevo cambiare l'incipit dell'articolo chiarendo cosa significa "il mio lungo rappoorto con il Fo..." . Frequentando giornalmente l'Avv Piscopo avevamo notizie giornaliere sul Fo e delle sue cose quando non lo si incontrava al circolo di Via Morra. Insomma non eravamo compagni di merenda ma condividevamo moltissime amicizie. Solo per chiarezza affinchè i mestieranti del subdolo fraintendere non abbiano a capire male...
RispondiEliminaDovresti anche imparare a non insultare chi la pensa diversamente da te.
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