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la ennesima serata della Beccadelli Arte diventa monotono se non fosse per la
presenza di parte dell’Eliogramma Sicilia che attirano sempre pubblico di
“parenti fans”. Finalmente registriamo la presenza dei “battellieri” quasi
costante perché ci sembrava assurda la loro cronica assenza ad ogni
manifestazione culturale in pieno spirito “intellettuale marinese”. Ormai il
castello è “una routine” perché il tema è risaputo, le facce sempre e solo le
stesse chi presenta arranca su cosa deve dire e per fortuna se non ci fosse un
occasione (la presenza del Randazzo per esempio) potremmo starcene a casa tanto
il tutto è diventato un canovaccio. La serata è stata salvata del fascino femminile
della Biondolillo e da Franco D’Aversa che ha abbondantemente coperto tutti i
luoghi comuni “strimpellati” pedantemente dagli altri. Il D’Aversa ha chiarito
che le opere, miscellanee, esposte non erano il frutto del caso, ma una scelta
ben definita. Deo Grazias direi perché fra tante prime donne uno che parla a
ragion veduta in mezzo a noi ci vuole: Uno su circa 7000 è una buona media. Mi
preoccupa il fatto , non giustificabile, dell’assenza degli artisti locali
assenti in una simile serata.
Il
Pulizzotto continua a perseverare nell’errore di non presentare queste serate e
finiremo per litigare prima o poi perché usando i presentatori “professionisti”
ci ricorda le donne assoldate per piangere ai funerali. Un saluto alla Rita che
combatte con medici e medicine e siamo sicuri che alla fine ne uscirà
vittoriosa. Pochi i bagheresi quasi tutti assenti gli artisti palermitani
mentre le opere più visitate sono state quelle del Fiduccia prima famoso come
architetto poi come “arnoniano di ferro” ma oggi finalmente restituito a
Marineo in quella forma di vita privata che è sua: la pittura.
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