Le
circa “un milione” di foto che ci sono state proposte per il “riconoscimento” a
Padre Giuseppe, meritano alcune riflessioni. D’istinto ti viene spontaneo non “contare”
gli assenti. I soliti che non vanno mai da nessuna parte, tranne a “cose di famiglia”
eppure sono persone conosciute forse anche preparate ma sono proprio quelli che
trattano tutto con sufficienza e arroganza , se non sono protagonisti. E il
calcolo è molto facile. La seconda è che forse per la prima volta si è partecipato
ad un evento bipartisan o meglio “comunitario” nei vari risvolti e significati.
Preziosissimo l’intervento della Signora Angela Costa (sconosco i suoi rapporti
con con i preti e in particolare con Padre Giuseppe) ma già la sua
testimonianza ci ha mostrato quanto il vendere polpette avvelenate alla fine non
paga. In questa veste questa Signora meritava un mazzo di rose. Speriamo che
non si tratti di un caso isolato perché , come abbiamo altre volte detto, una
voce fortemente critica e non servile e non ciecamente aggressiva in paese
manca. Vediamo se queste rose fioriranno.
E’
già la seconda volta che assistiamo ad un intervento del Comandante dei Carabinieri
e la cosa ci riempie di gioia constatare che gli si addice più la veste del “comunicatore”
che dello sbirro. Io lo ripescherei sempre in questi incontri cittadini perché il
suo punto di vista , dal suo ruolo diventa prezioso.
La
gente di Petralia ci ha dato una bella lezione presentandosi cosi numerosi a
far da cornice ad un suo figlio oggi onorato “fuori casa”. Dalle foto te ne
accorgi quando anzicchè cercare gli assenti noti tutte quelle facce nuove e
sorridenti a cominciare dal loro Sindaco. Le nostre autorità se la sono cavata
bene perché a parte qualche faccia (di assessore e consiglieri ) annoiata il
nostro Sindaco si trova benissimo in queste cerimonie dove è maestro nel dare
fiato alle corde sentimentali.
Ma
due parole vanno dette sul nostro Presidente del Consiglio D’Amato. Spesso
oscurato dalla sfacciata esuberanza di qualche collega , superato il periodo
iniziale post-elezioni, preso per incapace all’inizio (e quando mai signori,
siamo a Marineo !) piano piano ha imparato il ruolo e quando trova l’occasione
si fa valere. Questa idea della Cittadinanza Lui l’ha raccolta da un desiderio
del paese e l’ha fatta sua e portata avanti con caparbietà non facendosi
prevaricare e a Lui va il merito non solo dell’idea, di questa eccellente
serata “comunitaria”.
Mi
sia permessa una digressione. Da sempre mi sento in sintonia con il ruolo del
Presidente del Consiglio. L’ho vissuta questa esperienza , al limite della
indegna persecuzione, con il precedente. Per me il Presidente del Consiglio è
la garanzia di un ruolo bi-partisan e se non lo svolge è un traditore. La sua
appartenenza è secondaria, deve essere una garanzia istituzionale e cosi l’ho
sempre vista e la vedo. Il resto è crusca per non dire un'altra parola. Chiusa
la digressione.
A
Padre Giuseppe dobbiamo il merito di aver portato tutti allo stesso tavolo
nello stesso tempo in un momento che l’unica prevaricazione accettata è stata
quella di aver lasciato a casa le polpette avvelenate che di solito ciascuno di
noi porta con se .
È stata una bellissima serata, molto ricca di emozioni! Padre Giuseppe uno di noi!
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