martedì 11 ottobre 2016

IL MIO PARROCO DI ....



STORIE PER L'OPERA DEI PUPI...

Mi era successo tempo fa quando seduto in giardino mi ritrovo una pagina intera del Resto Del Carlino dedicata a Marineo. Era la notizia del mega sequestro di cui in questi giorni abbiamo assistito allo sciopero dei cinquanta dipendenti finiti nel solito “limbo” siciliano del ricatto del non pagargli gli stipendi. Non chiedete a me a chi spetta fare “il razzista” in queste storie. Mi sembra che si torna al mercato degli schiavi. Basta ricordarsi della Coires di Marineo quando i dipendenti si dovettero incatenare a vergogna di chi “cavalcava” sulla pelle delle famiglie.
Ma questa volta sono stato risparmiato come “paesano”. Ma sono coinvolto come siciliano . come “palermitano” e come parrocchiano.
E’ ovvio che dove “risiedo” mi sento parrocchiano altrimenti mi sento sbandato. E dopo aver perso dopo oltre trentanni il mio Parroco di Milano (quasi sconosco il nuovo) a cui ho affidato battesimi ,comunioni e cresime e qualche feroce confidenza grazie ad una bellissima ,ma leale,conflittualità a tal punto che io finivo oggetto delle sue prediche e Lui trovava in me (come dicono in psichiatria ? ) una sponda terapeutica. Lui faceva parte di un gruppo particolare di amici (non solo preti, ma psichiatri ecc.)    che ci ritrovavamo il giovedi nella mia cantina , attrezzata all’uopo con botti e quanto necessario) dove ciascuno “si spogliava” della sua professione o ruolo e diventava se stesso. Altro che simposio !
Il Carlino (9 ottobre 2016) dedica questa volta una pagina al mio parroco ravennate (che poi è originario di Caravaggio , nel bergamasco) portando a conoscenza di tutti un fatto inaudito.
Intanto una buona parte della spiaggia che noi frequentiamo è fatta di bergamaschi (un misto di moderati ma leghisti, portati al commento feroce ma lievemente bigotto come in tutte le     spiagge estive). Quindi la notizia con intervista al mio parroco “locale” ci sbalordisce e cosi andiamo subito a leggerne i dettagli. Un tizio si presenta in parrocchia (intanto il parroco è stato promosso alla cattedrale di Ravenna e in sua vece è venuto un prete polacco freddo ma efficace, non dimenticate che siamo nella ex-rossa romagna) e aiutato mentre parlava da lacrime e dati (cita ospedali, medici, ecc.ecc.) descrivendo il calvario di sua figlia finita infine al Gaslini di Genova (era in questi giorni sui giornali per via di un benefattore locale che si è visto guarire il nipote) che lo aveva dissanguato e prostrato assieme alla moglie. Storia culminata con la morte della figlia. “Ora chiedo un aiuto economico per il funerale…”. Un buon parroco ha una riserva (costituita dalle offerte dei fedeli) proprio per i casi disperati… come questo.
Il genitore da indirizzo e tante informazioni, inutili secondo me, che non solo tranquillizzano il prete , ma avvalorano tutte le altre informazioni.
E cosi il mio parroco versa “poche centinaia di euro” al padre disperato. Da qui in poi bisognerebbe disporre dei verbali dei poliziotti a cui si è rivolto il parroco che ha denunziato per truffa il tizio che è risultato non avere né figli né famiglia, ma una grande capacità di saper produrre denaro anche da chi è solitamente pratico di offerte … in entrate ma meno in quelle in uscita. Dimenticavo di dirvi che il nostro tizio “procacciatore di offerte” è “palermitano” e non oso indagare per non scoprire magari origini più dettagliate. Sono deluso perché ovviamente mi sono venuti in mente Vittorio Hugo con l’incipit dei Miserabili con l’immagine bellissima del vecchio parroco che regala candelabri in argento a mezzo mondo e vedere che per “pochi euro” il mio parroco a cui da anni non manco mai né per l’avvento o per il triduo pasquale denunzia (chissà poi se lo hanno arrestato) un finto padre disperato per la morte della figlia, specialista in imbrogli , più amante del denaro che della fede.
Ovviamente vi risparmio i commenti giustizialisti sulle pene da infliggere soprattutto ai meridionali che necessitano giudici severi (magari bergamaschi) in quella romagna di cui mai dimenticheremo la loro capacità educativa descritta ne il “sangue romagnolo” del libro Cuore né che qui predicava Mons. Tonini !
Ma sfogliando lo stesso giornale (pag. 23)“svogliatamente” e mi consolo con il titolo : Furto di rame in chiesa. Il Don :” prego per i ladri” ! Il tutto a pochi chilometri di distanza (Villamarina di Cesenatico).
Ora uno come me che non sa quanti parroci ha avuto (al momento né ho di sicuro tre o quattro)  si domanda : Che faccio cambio Parroco ? o continuo a fare "il parrocchiano errante" ?

Nessun commento:

Posta un commento