LOMBINO TORNA A CACCIA DEL NOSTRO PASSATO
Vorrei segnalare la grande opportunità che si offre nel condividere questo spazio con la nuova mostra della Beccadelli-arte appena inaugurata. Abituati (sic) ad arrivare sempre "in anticipo" avremo la possibilità di visitarla in attesa che i "soliti " arrivino a loro comodo disturbando. E' indubbio che questa scenografia "addolcisce" l'atmosfera perchè una cosa è stare assieme a sapienti "per caso" un altra è seguire lo storico avendo come sfondo Caravaggio, Picasso e compagni !
Ci
avviciniamo al 22 ottobre quando il prof. Lombino ritornerà a Marineo per
ripresentarci la sua ultima fatica che riguarda non solo Bolognetta ma il
territorio in special modo Marineo. Avremmo gradito la presenza della
Professoressa Fiume e del nostro Scarpulla o del Trentacosti perché la sola
presenza “dei soliti” (sembra un monopolio) non è esaustiva su questo tema.
Come al solito andiamo ad una presentazione senza conoscere “il lavoro” del
Lombino e quindi faremo la solita figura dei “saccenti o dei non conoscenti”.
Già altre volte abbiamo segnalato questa cosa che non può essere sostituita
dalla “degustazione di prodotti tipici”
( ah Pulizzotto, Pulizzotto !) proposta da politici e organizzatori.
Degustazione inutile perché tutti già conoscono i nostri prodotti tipici , anzi
molte volte sconsigliabile perché questi prodotti sono quasi sempre fatti
“industrialmente” mentre quelli che noi conosciamo sono frutto di mani
familiari sapienti. Ora , apriti cielo !, a noi farebbe piacere che
intervenissero coloro “che sanno , cioè che conoscono il tema, coloro che si
intendono delle storie patrie” e che di solito ama tacerne perché pensano a un
domani dove potranno pubblicarle in un “loro libro”(Trentacosti, Scarpulla
ecc.). Mi pare giusto, ma la frequenza delle loro pubblicazioni è quasi
“generazionale” . Ma , come al solito, ciò che bolle in certe pentole o non
vale l’acqua o alla fine si scuoce il contenuto. Come il ritrovarsi sempre gli
stessi relatori che ormai fanno parte “del limitato nostro bagaglio culturale,
nomi ormai divenuti immaginario collettivo… dei loro familiari”.
A
noi sembra che l’argomento merita, che conosciamo la professionalità in questo
argomento del Lombino e ci auguriamo che la Proloco (che ha un archivio di
12.000 indirizzi) sappia “congregar” gente sufficiente per non farci passare
per un paese in cui la “licenza populandi” si sia esaurita. Il nostro assessore
se l’è cavata con due righe striminzite (in un formato illeggibile ) proprio
lui che è il nostro “massimo” intenditore di Storie Patrie (o forse lo era!).
Andiamo
ad ascoltar “quali fur li maggiori tua”…
ps. conoscendo la grande passione per la lettura della nostra gente consiglio di andare a sentire l'autore per conoscere almeno il nostro passato.
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