MENTRE SCORRONO LE TERRIBILI IMMAGGINI ALLA TV
Ho incontrato Castelluccio di Norcia al
supermercato. Nello scaffale delle conserve dei legumi la scatola delle
lenticchie che normalmente costa attorno ad un euro ne ho trovata una da tre euro.
Lessi l’etichetta per trovare la spiegazione e l’unica cosa che spiegava era “Lenticchie
di Castelluccio di Norcia”. Non occorreva lessarle e … insomma dopo averle
assaggiate sono rimaste il mio lusso preferito. Ma cosa mi aveva portato a
Castelluccio oltre le lenticchie ?
Due cose.
La prima Andrea Da Barberino detto il
Canterino di Piazza (l’autore dei Reali di Francia, la mia Bibbia preferita)
con il suo Guerrin Meschino e la seconda amici di Ascoli Piceno dove anni fa
avevamo fatto uno spettacolo nella Piazza di Ascoli. Mi chiesero se avevo nel
nostro repertorio il Guerrin Meschino. Mi diedero tre mesi per allestire lo
spettacolo da fare in alcuni paesi dei monti Sibillini (fra i quali presumo
Castelluccio).
Considerato che per fare la stesura della
Passione e della Guerra di Troia avevamo mediamente impiegato cinque anni
ritenni la sfida impossibile e allora mi risolsi di fare un canovaccio e con il
tempo “migliorarlo”. Un testo teatrale se non stupisce e incuriosisce non ha
mai riscontro (per non dire successo) ecco perché nessuno si cimenta in nuovi
testi. Accettai la sfida e dal quel momento per meglio fare iniziai a tradurre “
Il Guerrin Meschino” ! Leggendo il testo originale e passandolo in italiano “scorrevole”
avrei ottenuto un testo “nuovo e concentrato”. Quando mi resi conto dell’immane
lavoro avvisai gli amici che per quell’anno la cosa era impossibile… Ma
continuai a lavorarci e cosi mi sono ritrovato mezzo volume pronto. Ottimo
direte. Forse . Ma se incontri strada facendo una versione del Guerrino scritta
nel 1500 in versi da una certa cortigiana Tullia d’Aragona (una intellettuale
donna del 1500 che scriveva epica alla Boiardo e Ariosto, passando per Pulci )
e quando giunsi assieme al Guerino sui Monti Sibillini, sulla Grotta della Sibililla
, al lago di Pilato e quindi a Castelluccio (dove tutto si chiama locanda del Guerino, ristorante del Guerino
ecc.) era necessario “documentarsi”.E cosi iniziò la caccia(grazie proprio ad
un libraio di Castelluccio) dei vari testi , delle storie e delle leggende. Per
“affrontare” il Guerino devi partire da Neottolemo figlio di Achille che regnava in Epiro, devi passare da Pirro
per arrivare al santuario di Dodona e a questo punto ti rendi conto di essere
in Albania e quindi devi occuparti di Skandberg che con i suoi albanesi fermò i
turchi che ci misero circa 400 anni per passare (e proprio quei profughi sono finiti da noi a due passi da Marineo) e
ti accorgi che quella del Guerino detto il Meschino e quella di Skandeberg sono
vite parallele.
Ci misi due anni prima che vidi , grazie ad
un volume di gigantografie, i monti sibillini. Insomma avevo raccolto materiale
abbastanza per recarmi in “loco”. Arrivammo al punto di prevedere il testo
bilingue”italiano e arbresch”.
Tutto proseguiva sino al momento che decisi
di coinvolgere alcune energie del mio paese.
Ma questa è un'altra storia che non merita
di essere raccontata.
Si allora perché ci racconti tutto questo.
In questi giorni alla televisione fanno
continuamente vedere le immagini di Castelluccio di Norcia. Anzi no , di
Castelluccio non è rimasto nulla. Si vede un grande cumulo di macerie arroccate
su un pizzo di montagna.
Quindi ora posso dire … C’era una volta
Castelluccio di Norcia il paese di Guerino detto il Meschino che per decenni
allietò le serate dei nostri avi.
Ma tu come fai a saperlo ? A me lo ha
raccontato mio padre a cui lo raccontò suo padre. E quando chiese a suo nonno
chi le avesse raccontato la Storia del Guerrino gli rispose mio nonno a cui la
raccontò suo padre che la seppe da suo nonno…
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