lunedì 31 ottobre 2016

CASTELLUCCIO DI NORCIA



MENTRE SCORRONO LE TERRIBILI IMMAGGINI ALLA TV 

Ho incontrato Castelluccio di Norcia al supermercato. Nello scaffale delle conserve dei legumi la scatola delle lenticchie che normalmente costa attorno ad un euro ne ho trovata una da tre euro. Lessi l’etichetta per trovare la spiegazione e l’unica cosa che spiegava era “Lenticchie di Castelluccio di Norcia”. Non occorreva lessarle e … insomma dopo averle assaggiate sono rimaste il mio lusso preferito. Ma cosa mi aveva portato a Castelluccio oltre le lenticchie ?
Due cose.
La prima Andrea Da Barberino detto il Canterino di Piazza (l’autore dei Reali di Francia, la mia Bibbia preferita) con il suo Guerrin Meschino e la seconda amici di Ascoli Piceno dove anni fa avevamo fatto uno spettacolo nella Piazza di Ascoli. Mi chiesero se avevo nel nostro repertorio il Guerrin Meschino. Mi diedero tre mesi per allestire lo spettacolo da fare in alcuni paesi dei monti Sibillini (fra i quali presumo Castelluccio).
Considerato che per fare la stesura della Passione e della Guerra di Troia avevamo mediamente impiegato cinque anni ritenni la sfida impossibile e allora mi risolsi di fare un canovaccio e con il tempo “migliorarlo”. Un testo teatrale se non stupisce e incuriosisce non ha mai riscontro (per non dire successo) ecco perché nessuno si cimenta in nuovi testi. Accettai la sfida e dal quel momento per meglio fare iniziai a tradurre “ Il Guerrin Meschino” ! Leggendo il testo originale e passandolo in italiano “scorrevole” avrei ottenuto un testo “nuovo e concentrato”. Quando mi resi conto dell’immane lavoro avvisai gli amici che per quell’anno la cosa era impossibile… Ma continuai a lavorarci e cosi mi sono ritrovato mezzo volume pronto. Ottimo direte. Forse . Ma se incontri strada facendo una versione del Guerrino scritta nel 1500 in versi da una certa cortigiana Tullia d’Aragona (una intellettuale donna del 1500 che scriveva epica alla Boiardo e Ariosto, passando per Pulci ) e quando giunsi assieme al Guerino sui Monti Sibillini, sulla Grotta della Sibililla , al lago di Pilato e quindi a Castelluccio (dove tutto si chiama  locanda del Guerino, ristorante del Guerino ecc.) era necessario “documentarsi”.E cosi iniziò la caccia(grazie proprio ad un libraio di Castelluccio) dei vari testi , delle storie e delle leggende. Per “affrontare” il Guerino devi partire da Neottolemo figlio di Achille  che regnava in Epiro, devi passare da Pirro per arrivare al santuario di Dodona e a questo punto ti rendi conto di essere in Albania e quindi devi occuparti di Skandberg che con i suoi albanesi fermò i turchi che ci misero circa 400 anni per passare (e proprio quei profughi  sono finiti da noi a due passi da Marineo) e ti accorgi che quella del Guerino detto il Meschino e quella di Skandeberg sono vite parallele.
Ci misi due anni prima che vidi , grazie ad un volume di gigantografie, i monti sibillini. Insomma avevo raccolto materiale abbastanza per recarmi in “loco”. Arrivammo al punto di prevedere il testo bilingue”italiano e arbresch”.
Tutto proseguiva sino al momento che decisi di coinvolgere alcune energie del mio paese.
Ma questa è un'altra storia che non merita di essere raccontata.
Si allora perché ci racconti tutto questo.
In questi giorni alla televisione fanno continuamente vedere le immagini di Castelluccio di Norcia. Anzi no , di Castelluccio non è rimasto nulla. Si vede un grande cumulo di macerie arroccate su un pizzo di montagna.
Quindi ora posso dire … C’era una volta Castelluccio di Norcia il paese di Guerino detto il Meschino che per decenni allietò le serate dei nostri avi.
Ma tu come fai a saperlo ? A me lo ha raccontato mio padre a cui lo raccontò suo padre. E quando chiese a suo nonno chi le avesse raccontato la Storia del Guerrino gli rispose mio nonno a cui la raccontò suo padre che la seppe da suo nonno…   


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