domenica 22 gennaio 2017

A POCHI PASSI DAL MEMORIALE DELLA SHOAH

 

ANCHE A MARINEO SIAMO A DUE PASSI DEL GIARDINO DEI GIUSTI, EPPURE....

Da qualche anno quando arriva il giorno della memoria mi sento distrutto. Ho conosciuto migliaia di tedeschi per la loro cultura, la conoscenza che hanno della musica, per la loro capacità lavorativa, per la loro socialità , per la loro religiosità , per la loro ingegnosità. Fra questi posso annoverare grandi amici. Fin da ragazzo li frequentavo e allora parlavo abbastanza bene il tedesco. Navigavo in un mare difficile perché queste convinzioni non erano molto condivise. Andavo avanti per la mia strada perché quello che fece Caino a suo fratello a me non interessa se non come esempio o scempio. Il primo colpo lo ricevetti dal cinema. Vedere certi film anzicchè documentarmi mi convinsero che era impossibile che i miei simili (uomini) potessero arrivare a certe scelleratezze.

Mi convinsi che erano film e che l’uomo non potesse compiere simili gesti. Poi un giorno conoscemmo una Signora (che da bambina era stata “ospite” a Teresin) che ci presentava una mostra “Teresin, il campo di concentramento per bambini”. I nazisti lo facevano passare come una scuola di musica per coprire la loro vera funzione. Nella mostra si vedevano non solo i bambini ma i loro disegni. Ero distrutto. Poi ripresi a vedere i film (Perlasca, Schindler list e tanti altri). Poi mi rifugiai nella storia dove i genocidi e gli stermini erano una costante e per di più effettuati da personaggi che sono entrati nella storia non per le loro stragi ma perché avevano conquistato le terre delle vittime o perché avevano edificato imperi e non so cos’altro. Poi ho incontrato Gariwo (anche a Marineo esiste un giardino dei giusti). E’ iniziata come giardino dei giusti riferito alle vittime ebree dei tedeschi per poi “ospitare” nel suo giardino tutte le “vittime giuste”.

A Milano abito a cento metri della Stazione. Passo tutti i giorni davanti i vagoni della Shoah e non sono mai voluto entrare dentro. Anche stamattina. Da fuori si vedono ancora i vagoni merci e da bestiame che riempiti “ sotto” venivano “alzati” carichi non di merci non di bestiame ma di uomini stivati dentro da altri uomini destinati ad un assuerdo macello.

Eppure anche Caino era mio fratello cosi come Abele.

 

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