Intanto
già la metropolitana ti porta sin quasi dentro il Piccolo Teatro. Questa
“dipendenza” del Piccolo Teatro ha lo stesso dna di megalomania di tutto
l’andazzo. Uno spazio a mo di fossa dei leoni , un pozzo alla “filadelfia” cbe
ti invita a “gridare” la qualsiasi … Si fa presto ad esaurire quei cinquanta
posti in platea per poi condannare gli altri spettatori al … torcicollo ! Si è
voluto usare l’orientamento della Scala dimenticando che là si fa musica e … basta
! Qui si entra giovani e nessuno ti butta fuori se non hai compiuto novantanni
(La Piccolo, la Fracci ecc.ecc. ) E’ il tempio delle Vestali di Strelher !
Ma
non sono andato per criticare architetti e artisti ,,, immortali !
Era
da qualche anno che non andavo a vedere uno spettacolo dei Colla. Pensavo che
grazie al mio nipote ogni settimana sarei andato, anche perché questi
spettacoli ti svuotano di stress e di tutta la saccenteria che hai accumulato. L’Opera : I nani Burloni
scritta da un antenato Colla in atmosfera natalizia. Questa Compagnia tramite
vari passaggi risale a cinquecento anni or sono e se non mi ricordo male
debutto proprio a Palermo con un testo su … Orlando. Quando oltre cinquantanni
fa giunsi a Milano il mio primo obiettivo fu vedere Il Gran Ballo Excelsior e
dopo averlo visto rimasi affascinato perché lo spettacolo (cavallo di battaglia
di tante generazioni) oltre ad essere un inno alla modernità , alle invenzioni
era di una tecnica straordinaria. Un inno all’ottocento a 360 gradi. Vedere
decine di ballerine orientali che danzano in una sincronia unica aveva
dell’incredibile ! Oltre trecento personaggi si muovevano su un palcoscenico
che sembrava un computer in un tempo che il computer doveva essere inventato.
Aver mantenuto il nome ha dell’incredibile ! Anche perché l’ultimo dei Colla in
linea diretta è deceduto di recente. Io l’ho conosciuto negli anni bui della
Compagnia quando lui era maitre al ristorante La Versiliana … Nella loro
“baracca” ha lavorato anche una nostra illustre marinese , la Di Salvo, che per
anni è stata anche attrice apprezzatissima dei teatri palermitani e per un
breve periodo collaborò al Teatri dei Pupi quando ero a Monreale. Ovviamente mi
sono tuffato su ricordi successi e soprattutto sconfitte. Coi Colla entrai in
competizione quando andammo in America e mi chiedevo perché gli americani
avessero firmato un contratto da mezzo miliardo (la Camera di Commercio
italiana d’America lo definì il più grande contratto artistico stipulato
dall’America con una compagnia italiana privata …) e nei comunicati stampa
scriveva “…. La più antica compagnia italiana …” facendo intuire che fossimo
noi coi pupi … Alla fine dopo aver temuto che in realtà andassero i Colla,
malgrado il nostro contratto, risolvettero che noi restammo un mese a Dallas
con 150 spettacoli in un mese (5 spettacoli al giorno) e ai Colla dedicarono
una vetrinetta … La storia di questa esperienza unica andrebbe raccontata
diversamente …
Ho
rivisto questi amici della Compagnia Colla, qualcuno con qualche ruga ma
complessivamente in ottima forma. Ho spiegato come fosse possibile che dopo
circa ventanni di Teatro a Milano fossi finito a Marineo e ricevetti pacche
sulle spalle perché creare un Teatro di Pupi e Marionette in una piccola
comunità assume significati al di là dello spettacolo. In questi ambienti
l’obiettivo è il pubblico che da ragazzi li si accompagna nella crescita non
solo responsabile ma con dei valori. Non ho detto della mia fatica. Dalle autorità che non sanno cogliere le
opportunità e quindi raccolgono insuccessi, a chi ama il teatro per egoismo
sterile bruciando ogni e qualsiasi altrui iniziativa.. Nel rivedere i vari
Eugenio Monti-Colla, i due Citterio Franco e Maria Grazia, Piero Corbella
(l’americano di Dallas…) e tutti gli altri , cioè per oltre l’ottanta per cento
sono sempre gli stessi …
Questa
è gente che mette sul palcoscenico centinaia di marionette contemporaneamente e
mi fa rabbrividire quando vedo i pupari fare spettacolo con mezza dozzina di
pupi (o certi ipocriti arricchitisi coi pupi e che poi preferisce fare cinema …
o certi nobili che…) ed io che ne uso una cinquantina per spettacolo mi sento …
arrivato !
Se
un Teatro di Marionette ha uno spazio stabile al Piccolo Teatro di Milano, se a
gennaio si trova in Spagna, e ritorna a Milano con il suo mitico Aladino (il
genio lo muoveva sempre il mio amico Carlo Colla e ne era orgoglioso…) … e che
sono pronti per rientrare nel mitico Gerolamo sede centenaria ,
gioiello-bomboniera vuol dire che la classe non è acqua.
Questa
famiglia Colla , una volta divisasi in due rami, a differenza di altri casi che
si sono estinti, non ha fatto altro che produrre qualità. Da Gianni e Cosetta
Colla oggi con Stefania a Eugenio Monti con le rispettive compagnie , rimessi
assieme, farebbero scintille.
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