Noi marinesi siamo
maestri nell’assimilare e dimenticare .
Ormai è risaputo che nel paese abbiamo due prestigiosi Musei: l’archeologico e
l’etnoantropologico. Il primo che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della
nostra comunità visto una volta visto tutto. Definizione inaccettabile perché
se è vero che andrebbe visitato con una guida esperta (evito nomi per rispetto)
che sappia “raccontare” ai visitatori il nostro “antico passato”. Una sola
volta ho assistito ad una descrizione altamente qualificata. Ma ci sono
tantissimi a Marineo che potrebbero prestarsi.
Ormai è risaputo che le
didascalie logorroiche non le legge nessuno ma un “foglietto” stampato sarebbe
sufficiente per non parlare dello spettacolo che offre il terrazzo da dove
volendo uno si può sbizzarrire raccontando del percorso garibaldino, della
valle dei mulini, di Solunto, di Risalaimi, di Menzil El Emir, della presunta
navigabilità dell’Eleuterio, della battaglia “fin sotto le mura di Marineo”
dellì’anno mille , del ponte dei diavoli, dei feudi sottostanti e cosi
via. Un bellissimo itinerario per
coppiette e coppie per concludere a lume di candela nel ristorantino
sottostante o nel bistrot accanto. L’antropologico , che porta il nome di un concittadino
artista mecenate, è il luogo ideale dove i nonni possono portare i nipoti. E
qui che si trasmette l’eredità culturale ai nostri nipoti. Ogni oggetto ha una
sua storia che aggiunta alla storia personale che è legata all’oggetto farà
sognare i nostri nipoti. Nel descrivere gli oggetti è impossibile non inserirli
nel proprio vissuto. Bisogna sbrigarsi perché sia alla matrice che al
monumento il gruppo dei “nonni” si va
assottigliando ogni giorno di più e ce lo confermano a tutte le ore i battacchi
delle campane che ormai da noi suonano solo a morto ! Questi due percorsi sono
sempre visitabili, ma suggerisco di fare come sopra per non finire nella
banalità che sappiamo dare noi marinesi alle cose.
La mostra in essere proposta dal Taormina |
Quasi negli stessi
locali dell’Antropologico c’è un Salone. O meglio “il salotto buono di Marineo”.
Da anni ormai è una galleria d’arte , una vetrina permanente dove decine di
artisti e di eventi si alternano per dare a Marineo un posto fisso dov e far
abitare l’arte e la cultura. E proprio in questi giorni è ospite un maestro
scultore (esistono ancora ? ) dalla mano fine e creativa che scolpisce corpi di
donna eccellenti : è un creatore ! Da non perdere !
Insomma questa piazza da
tempo vuota e anonima oggi è veramente un salotto. Se poi si pensa che oltre
all’unico ristorante rimasto e al “bistrot” accanto che sa anche di taverna,
può diventare il domicilio di ogni marinese !
Ps. ITINERARIO 12 .Adiacente ai due itinerari è stato
allestito un presepe fatto con i pupi. Un altro presepe. Vi troverete le schede
descrittive non solo in più lingue , ma anche di quello che per almeno 150 anni
fece sognare grandi e bambini lasciando tracce ancora visibili (nomi, proverbi,
cunti, canti, drammi ecc.ecc.)
Nessun commento:
Posta un commento