….anzi due suicidi !
Ho taciuto due notizie che secondo alcuni coglioni mi
dovrebbero riempire di gioia mentre invece mi rattristano immensamente.
Da anni critico la gestione sia amministrativa che culturale del Premio
di Poesia. Basta l’ultima edizione che ha visto la sceneggiata
dell’ospite che insultata ha risposto per le rime rifiutando persino
l’omaggio floreale. Per non parlare dei silenzi amministrativi che è una
costante da anni della Fondazione. Quest’ultima ha (ma non lo aveva già
fatto lo scorso anno ?) rinunziato alla gestione (si fa per dire) del
Premio avvisando l’extraterrestre Circolo Culturale Cattolico, il Comune
e non so chi altri, ovviamente non i cittadini cosi ,se serve, si può
smentire.
In
parallelo, ma non so se per lo stesso motivo, il prestigioso (per i
marinesi) giornale La Rocca diventa solo telematico ( che per molti
paradossalmente significa cartaccia…).
Per
la prima notizia l’evento diventato sino ad un certo punto prestigioso,
gestito da un paio di menti pensanti (negli anni giovanili) lasciando
in sacrestia tutte le altre, ha fatto il grande errore di una gestione
personale e autoritaria che allontanava chiunque vi si avvicinasse
cercando di apportare idee. Ciò non toglie che nella sua lunga vita ha
utilizzato tante energie per poi lasciarle per strada addirittura
dimenticandole (indegno il recupero del Gruppo Ciro Benanti dopo
quarantanni...). Oggi diventa letale non rinnovarsi e soprattutto non
rinnovare le persone. Ma mi sembra che più di tutto sia influito questo
atteggiamento di accaparrarsi tutto ciò che sa di poesia alla sovietica
assorbendo persino il simposio che proporzionalmente ha avuto più
successo in campo locale che non il Premio stesso detto internazionale.
Non credo che siamo ai funerali perché lo Spataro è capace di
reinventarsi energie economiche oggi impensabili (non dimentichiamo che è
l'uomo che è riuscito a farsi dare per lo stesso premio una sovvenzione
personale dal guppo Ribaudo-Cracolici), ma ritengo che dovrà accettare
la soluzione più logica (quella biennale), rinunziare a tutta una serie
di personalità che costringono il pubblico ad arrivare a fine premio , e
inserire una formula nuova perché sino ad oggi l’ospite prestigioso
attirava la gente , ma domani (appena passa la voce del trattamento
riservato all’ultima ospite) la decadenza sarà inarrestabile.
Per
la Rocca , che il Benanti stava trasformando da bollettino
dell’oratorio a mensile di opinioni seppur limitate ora diventa in
pratica blog e pur accettando la grande esperienza in materia di blog
del Benanti faccio fatica a vederlo casa per casa soprattutto nella
maggior parte dei suoi lettori che non hanno cosi tanta dimestichezza
con il web.
Qualcosa
deve essere successo e pur senza “notizie” possiamo azzardare qualche
ipotesi. In primis evidentemente qualcuno ha pensato che prima o poi si
sarebbero fatti i conti. Mungere la Fondazione cosi come è sempre stato ,
prosciugandone sistematicamente la cassa oggi sarebbe stato più
difficile convincere i revisori. Non si possono gettare tutte le risorse
su un evento che alla fine premia una sola famiglia che già possiede
tanti altri eventi. Non escludendo qualche patto elettorale non
riuscito, e che quindi invita tutti a tirare i remi in barca del proprio
“mulino”. Per la Rocca il più “ferito” è il Perrone che si vede
sfuggirgli la sua ultima creatura. Privato del gemellaggio, ora della
Rocca dovrà inventarsi un nuovo biglietto da visita.
E'
difficile stabilire quanto possa aver influito il nuovo Arcivescovo che
già ha potato non pochi “rami” marinesi e quindi messo in allarme
“gestori, revisori e amministratori”.
L’unica
cosa che non preoccupa è il futuro del Premio. Il possessore ha
capacità tali che troverà una soluzione economica nella sua agenda di
rapporti. Quello che dubitiamo è che possa trovare nuove soluzioni di
contenuti.
Questi
eventi coinvolgono anche la Proloco. Notiamo segni di risveglio e di
presa di coscienza del loro ruolo e soprattutto dello stile “pratico”
che riteniamo senza legami a “padrini” o subalterni a certi poteri dalla
mentalità mafiosa. Questa nuova gestione speriamo sappia cogliere
questa irripetibile opportunità colmando questi vuoti che personaggi
fatiscenti continuano ad occupare senza il minimo rispetto del loro
stesso statuto. Per questo la Proloco deve star fuori da coinvolgimenti
equivoci continuando nel suo ruolo cosi come ha fatto in questo evento
del presepe, almeno nella parte che gli competeva.
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