domenica 8 gennaio 2017

IL SUICIDIO...

….anzi due suicidi !
Ho taciuto due notizie che secondo alcuni coglioni mi dovrebbero riempire di gioia mentre invece mi rattristano immensamente. Da anni critico la gestione sia amministrativa che culturale del Premio di Poesia. Basta l’ultima edizione che ha visto la sceneggiata dell’ospite che insultata ha risposto per le rime rifiutando persino l’omaggio floreale. Per non parlare dei silenzi amministrativi che è una costante da anni della Fondazione. Quest’ultima ha (ma non lo aveva già fatto lo scorso anno ?) rinunziato alla gestione (si fa per dire) del Premio avvisando l’extraterrestre Circolo Culturale Cattolico, il Comune e non so chi altri, ovviamente non i cittadini cosi ,se serve, si può smentire.
In parallelo, ma non so se per lo stesso motivo, il prestigioso (per i marinesi) giornale La Rocca diventa solo telematico ( che per molti paradossalmente significa cartaccia…).
Per la prima notizia l’evento diventato sino ad un certo punto prestigioso, gestito da un paio di menti pensanti (negli anni giovanili) lasciando in sacrestia tutte le altre, ha fatto il grande errore di una gestione personale e autoritaria che allontanava chiunque vi si avvicinasse cercando di apportare idee. Ciò non toglie che nella sua lunga vita ha utilizzato tante energie per poi lasciarle per strada addirittura dimenticandole (indegno il recupero del Gruppo Ciro Benanti dopo quarantanni...). Oggi diventa letale non rinnovarsi e soprattutto non rinnovare le persone. Ma mi sembra che più di tutto sia influito questo atteggiamento di accaparrarsi tutto ciò che sa di poesia alla sovietica assorbendo persino il simposio che proporzionalmente ha avuto più successo in campo locale che non il Premio stesso detto internazionale. Non credo che siamo ai funerali perché lo Spataro è capace di reinventarsi energie economiche oggi impensabili (non dimentichiamo che è l'uomo che è riuscito a farsi dare per lo stesso premio una sovvenzione personale dal guppo Ribaudo-Cracolici), ma ritengo che dovrà accettare la soluzione più logica (quella biennale), rinunziare a tutta una serie di personalità che costringono il pubblico ad arrivare a fine premio , e inserire una formula nuova perché sino ad oggi l’ospite prestigioso attirava la gente , ma domani (appena passa la voce del trattamento riservato all’ultima ospite) la decadenza sarà inarrestabile.
Per la Rocca , che il Benanti stava trasformando da bollettino dell’oratorio a mensile di opinioni seppur limitate ora diventa in pratica blog e pur accettando la grande esperienza in materia di blog del Benanti faccio fatica a vederlo casa per casa soprattutto nella maggior parte dei suoi lettori che non hanno cosi tanta dimestichezza con il web.
Qualcosa deve essere successo e pur senza “notizie” possiamo azzardare qualche ipotesi. In primis evidentemente qualcuno ha pensato che prima o poi si sarebbero fatti i conti. Mungere la Fondazione cosi come è sempre stato , prosciugandone sistematicamente la cassa oggi sarebbe stato più difficile convincere i revisori. Non si possono gettare tutte le risorse su un evento che alla fine premia una sola famiglia che già possiede tanti altri eventi. Non escludendo qualche patto elettorale non riuscito, e che quindi invita tutti a tirare i remi in barca del proprio “mulino”. Per la Rocca il più “ferito” è il Perrone che si vede sfuggirgli la sua ultima creatura. Privato del gemellaggio, ora della Rocca dovrà inventarsi un nuovo biglietto da visita.
E' difficile stabilire quanto possa aver influito il nuovo Arcivescovo che già ha potato non pochi “rami” marinesi e quindi messo in allarme “gestori, revisori e amministratori”.
L’unica cosa che non preoccupa è il futuro del Premio. Il possessore ha capacità tali che troverà una soluzione economica nella sua agenda di rapporti. Quello che dubitiamo è che possa trovare nuove soluzioni di contenuti.
Questi eventi coinvolgono anche la Proloco. Notiamo segni di risveglio e di presa di coscienza del loro ruolo e soprattutto dello stile “pratico” che riteniamo senza legami a “padrini” o subalterni a certi poteri dalla mentalità mafiosa. Questa nuova gestione speriamo sappia cogliere questa irripetibile opportunità colmando questi vuoti che personaggi fatiscenti continuano ad occupare senza il minimo rispetto del loro stesso statuto. Per questo la Proloco deve star fuori da coinvolgimenti equivoci continuando nel suo ruolo cosi come ha fatto in questo evento del presepe, almeno nella parte che gli competeva.

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