sabato 28 gennaio 2017

,,,GALEOTTO FU IL PESCO !



Tu metti un pomeriggio di sabato che prevedi di andare non so dove con la tua compagna che mira al record dei cinquantanni di matrimonio, e ti trovi coinvolto in un evento che tira a consigliare “fidanzati, conviventi e parzialmente irregolari”, a mettersi in regola avviando le pratiche matrimoniali . Ti aspetti un mare di giovani coppiette che mano nella mano gironzolano fra gli spazi allestiti offrendo il meglio della “produzione” marinese del settore. Per farla breve manina nella manina (sic) mi ci ritrovo io la predetta signora e blocco per note che lei teneva stretto in mano e su cui annotava stand dopo stand tutto ciò che le interessava. Dopo un po’ mi resi conto che si trattava “di un viaggio” più o meno come quello che si sta facendo in questi giorni per San Ciro. Più andavamo avanti e più vedevi scappare una lacrima clandestina accompagnata da uno sguardo vuoi tenero vuoi malinconico.

All’ingresso il primo avviso dove ci si avvisa che inviti e partecipazioni possono costare da 1,50 euro di base e lei subito annota nel suo tacuino l’informazione. Poi prezzi di book matrimoniali gigantografie della coppia (se si dispone di una parete di tre metri per tre e ovviamente di soggetti a livello passerelle) e molto altro materiale ad uso matrimoniale. Subito dopo la perdo dentro lo spazio della Silvana Triscritti e mi ricordavano le scene del baratto o cambio merci perché mentre la Silvana le mostrava collane, bracciali spille e non so cos’altro io riflettevo se è stato un bene lasciargli la carta di credito. Subito dopo la signora di cui sconosco il nome, ma con l’insegna Al punto verde mette in atto una trappola ad hoc. Fa trovare su un tavolo un bouquet di mimose atto ad aprire lacrime come catarratte egiziane. Un gesto subdolo che mi costringeva ad un immediato investimento per acquistare a peso d’oro uno striminzito mazzetto di fiori per calmare un fiume di ricordi che le uscivano inarrestabili … Nemmeno la vista dei vini Rinaldi , subito stappati per avviare un brindisi migliorarono la situazione… suggerii allora di approfittare del fatto che essendo buon amico del poeta erede e successore di Pranio avremmo potuto usufruire non solo dell’abito fatto con “tessuto di pane” ma anche di tutta una serie di prodotti che credo hanno coniato il termine “sei buona come il pane che ti mangerei subito”…

Non c’ è stato nulla da fare si è voluta sedere da Francesca Inguì e si è alzata quando mi sono trovata un'altra donna o meglio lei che grazie a questa Inguì metteva in difficoltà le altrui bellezze… E cosi volle farsi subito fotografare da Mg foto perché voleva che portassi sempre con me nel taschino il suo…nuovo album matrimoniale.  Da qui in poi la cosa si faceva difficile. Perché subito mi chiese di acquistare la masseria Aguglia dove pensava che avremmo potuto goderci festeggiando il nostro tempo libero e felice, poi a mia insaputa iniziò a prenotare viaggi da mille e una notte da Barbaccia e non sono riuscito a capire se la Barbaccia si rendeva conto che una che risponde sempre si mi piace ad ogni viaggio da 5.000 euro è una sognatrice o una che confonde 5.000 con le mie reali possibilità che non superano i mille euro. Il dramma avvenne nello spazio Giambona dove la stilista , credo, fosse convinta che “il soggetto fosse la figlia” proponendo abiti da sposa sempre più belli e audaci mentre “la cliente presente” sognava lei con il nuovo abito da sposa che mentalmente paragonava al suo di cinquantanni prima… Ormai eravamo in pieno “sogno” e chissà dove saremmo arrivati se il signor Burgo non ci avesse fermato reclamando che il letto era solo in esposizione e che quindi ci limitassimo ad osservare e non usare…

Ormai questo bellissimo “sogno e viaggio” era finito lasciando indietro tutte le cose che ci hanno portato a ricordare l’inizio del nostro viaggio che dura da quasi cinquanta anni. Convinti che tutto il pomeriggio passato dentro il castello fosse stato un sogno ci prendemmo nuovamente mano nella mano avviandoci verso la “strada mastra”. La serata era bella il cielo pieno di stelle la luna faceva la guardona , la chiesa di Sant’Anna stranamente si mise a suonare le campane ed io mi accorsi della fortuna che mi era capitata , pur non avendo fatto il corso prematrimoniale di Antonio Di Sclafani, di sapere dove ero con chi ero stato e con chi sarò per il tempo che Dio ha previsto per me e forse per noi due.

Se devo essere onesto mi è mancata la poesia della signora Zuccaro per il resto tutto era bene sino a quando mi sento toccare una spalla e realizzato che non poteva essere Lei perché una mano la tenevo stretta io e l’altra la stava usando Lei e il suo fazzoletto dedussi che fosse un terzo, il quale educatamente mi consegno un pacchetto ben infiocchettato ed un biglietto che recitava: anello 350 euro, collana 1.500 euro, bracciale 250 , orecchini 80 fedi in oro bianco 800 euro. Rimasi immobile sperando di trovare il portafoglio al che Francesco Trischittti mi disse che il negozio il giorno dopo sarebbe rimasto chiuso per mancanza di materiale , ma che dormissi tranquillo perché il resto della roba acquistata da mia moglie lunedi sarebbe arrivata…

Se non è amore questo … bisogna che me lo faccia spiegare dal Pesco !

 

n.b. Due parole merita il “convegno”. I relatori a cui siamo abituati ormai da decenni, non fosse perché  sanno che quello che dicono che è di qualità avremmo potuto rifiutarci di dedicargli la nostra preziosa oretta. Lo Spataro che scova sempre proverbi e detti si trova a suo agio in questi incontri. Il Barbaccia spolvera bei ricordi sollecitando la nostra memoria, il Pulizzotto ormai parla solo con documenti alla mano: cioè le sue fotografie e non lo si può contraddire, ma finalmente grazie a Dio ha iniziato a inserirsi fra i relatori e a noi non fa piacere che spesso chi organizza viene …trascurato ! Il Di Sclafani , ormai depositario dello scibile , preciso e documentato ci ha preoccupato solo in un punto che non ci è stato chiaro. Il domandare perché vi volete sposare suonava come messaggio dissuasivo e quindi prendete le vostre precauzioni … Spero che il signore vicino a me si assuma le sue responsabilità e che in futuro taccia quando un relatore parla altrimenti io divento vittima. Nuccio Benanti ormai fa l’eremita o meglio il randagio della nostra cultura locale. Ormai queste eccellenze si sono votate   alla tecnologia disprezzando la carta e come minimo rendono vana la mia fatica  cinquantennale nel raccoglie libri. Delle nuove tecnologie conosciamo una durata sino ad oggi  secolare e dubitiamo che la tecnologia possa garantirci la conservazione pari o migliore della carta. Pesco correttamente ha ringraziato nominandoli uno per uno tutti i marinesi viventi …

L’evento continua domani domenica e il prossimo fine settimana.

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