,,,GALEOTTO FU IL PESCO !
Tu metti un pomeriggio di sabato che prevedi di andare
non so dove con la tua compagna che mira al record dei cinquantanni di
matrimonio, e ti trovi coinvolto in un evento che tira a consigliare
“fidanzati, conviventi e parzialmente irregolari”, a mettersi in regola
avviando le pratiche matrimoniali . Ti aspetti un mare di giovani coppiette che
mano nella mano gironzolano fra gli spazi allestiti offrendo il meglio della
“produzione” marinese del settore. Per farla breve manina nella manina (sic) mi
ci ritrovo io la predetta signora e blocco per note che lei teneva stretto in
mano e su cui annotava stand dopo stand tutto ciò che le interessava. Dopo un
po’ mi resi conto che si trattava “di un viaggio” più o meno come quello che si
sta facendo in questi giorni per San Ciro. Più andavamo avanti e più vedevi
scappare una lacrima clandestina accompagnata da uno sguardo vuoi tenero vuoi malinconico.
All’ingresso il primo avviso dove ci si avvisa che inviti
e partecipazioni possono costare da 1,50 euro di base e lei subito annota nel
suo tacuino l’informazione. Poi prezzi di book matrimoniali gigantografie della
coppia (se si dispone di una parete di tre metri per tre e ovviamente di
soggetti a livello passerelle) e molto altro materiale ad uso matrimoniale.
Subito dopo la perdo dentro lo spazio della Silvana Triscritti e mi ricordavano
le scene del baratto o cambio merci perché mentre la Silvana le mostrava
collane, bracciali spille e non so cos’altro io riflettevo se è stato un bene
lasciargli la carta di credito. Subito dopo la signora di cui sconosco il nome,
ma con l’insegna Al punto verde mette in atto una trappola ad hoc. Fa trovare
su un tavolo un bouquet di mimose atto ad aprire lacrime come catarratte
egiziane. Un gesto subdolo che mi costringeva ad un immediato investimento per
acquistare a peso d’oro uno striminzito mazzetto di fiori per calmare un fiume
di ricordi che le uscivano inarrestabili … Nemmeno la vista dei vini Rinaldi ,
subito stappati per avviare un brindisi migliorarono la situazione… suggerii
allora di approfittare del fatto che essendo buon amico del poeta erede e
successore di Pranio avremmo potuto usufruire non solo dell’abito fatto con
“tessuto di pane” ma anche di tutta una serie di prodotti che credo hanno
coniato il termine “sei buona come il pane che ti mangerei subito”…
Non c’ è stato nulla da fare si è voluta sedere da
Francesca Inguì e si è alzata quando mi sono trovata un'altra donna o meglio lei
che grazie a questa Inguì metteva in difficoltà le altrui bellezze… E cosi
volle farsi subito fotografare da Mg foto perché voleva che portassi sempre con
me nel taschino il suo…nuovo album matrimoniale. Da qui in poi la cosa si faceva difficile.
Perché subito mi chiese di acquistare la masseria Aguglia dove pensava che
avremmo potuto goderci festeggiando il nostro tempo libero e felice, poi a mia
insaputa iniziò a prenotare viaggi da mille e una notte da Barbaccia e non sono
riuscito a capire se la Barbaccia si rendeva conto che una che risponde sempre
si mi piace ad ogni viaggio da 5.000 euro è una sognatrice o una che confonde
5.000 con le mie reali possibilità che non superano i mille euro. Il dramma
avvenne nello spazio Giambona dove la stilista , credo, fosse convinta che “il
soggetto fosse la figlia” proponendo abiti da sposa sempre più belli e audaci
mentre “la cliente presente” sognava lei con il nuovo abito da sposa che
mentalmente paragonava al suo di cinquantanni prima… Ormai eravamo in pieno
“sogno” e chissà dove saremmo arrivati se il signor Burgo non ci avesse fermato
reclamando che il letto era solo in esposizione e che quindi ci limitassimo ad
osservare e non usare…
Ormai questo bellissimo “sogno e viaggio” era finito
lasciando indietro tutte le cose che ci hanno portato a ricordare l’inizio del
nostro viaggio che dura da quasi cinquanta anni. Convinti che tutto il
pomeriggio passato dentro il castello fosse stato un sogno ci prendemmo
nuovamente mano nella mano avviandoci verso la “strada mastra”. La serata era
bella il cielo pieno di stelle la luna faceva la guardona , la chiesa di
Sant’Anna stranamente si mise a suonare le campane ed io mi accorsi della
fortuna che mi era capitata , pur non avendo fatto il corso prematrimoniale di
Antonio Di Sclafani, di sapere dove ero con chi ero stato e con chi sarò per il
tempo che Dio ha previsto per me e forse per noi due.
Se devo essere onesto mi è mancata la poesia della
signora Zuccaro per il resto tutto era bene sino a quando mi sento toccare una
spalla e realizzato che non poteva essere Lei perché una mano la tenevo stretta
io e l’altra la stava usando Lei e il suo fazzoletto dedussi che fosse un
terzo, il quale educatamente mi consegno un pacchetto ben infiocchettato ed un
biglietto che recitava: anello 350 euro, collana 1.500 euro, bracciale 250 ,
orecchini 80 fedi in oro bianco 800 euro. Rimasi immobile sperando di trovare
il portafoglio al che Francesco Trischittti mi disse che il negozio il giorno
dopo sarebbe rimasto chiuso per mancanza di materiale , ma che dormissi
tranquillo perché il resto della roba acquistata da mia moglie lunedi sarebbe
arrivata…
Se non è amore questo … bisogna che me lo faccia spiegare
dal Pesco !
n.b. Due parole merita il “convegno”. I relatori a cui
siamo abituati ormai da decenni, non fosse perché sanno che quello che dicono che è di qualità
avremmo potuto rifiutarci di dedicargli la nostra preziosa oretta. Lo Spataro
che scova sempre proverbi e detti si trova a suo agio in questi incontri. Il
Barbaccia spolvera bei ricordi sollecitando la nostra memoria, il Pulizzotto
ormai parla solo con documenti alla mano: cioè le sue fotografie e non lo si
può contraddire, ma finalmente grazie a Dio ha iniziato a inserirsi fra i
relatori e a noi non fa piacere che spesso chi organizza viene …trascurato ! Il
Di Sclafani , ormai depositario dello scibile , preciso e documentato ci ha
preoccupato solo in un punto che non ci è stato chiaro. Il domandare perché vi
volete sposare suonava come messaggio dissuasivo e quindi prendete le vostre
precauzioni … Spero che il signore vicino a me si assuma le sue responsabilità
e che in futuro taccia quando un relatore parla altrimenti io divento vittima. Nuccio
Benanti ormai fa l’eremita o meglio il randagio della nostra cultura locale.
Ormai queste eccellenze si sono votate alla tecnologia disprezzando la carta e come
minimo rendono vana la mia fatica cinquantennale
nel raccoglie libri. Delle nuove tecnologie conosciamo una durata sino ad oggi secolare e dubitiamo che la tecnologia possa
garantirci la conservazione pari o migliore della carta. Pesco correttamente ha
ringraziato nominandoli uno per uno tutti i marinesi viventi …
L’evento continua domani domenica e il prossimo fine
settimana.
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