In questa
settimana cirillometodiana ci sono stati offerti decine di spunti di ricerca
che esaminarli tutti è certamente impossibile. Abbiamo scelto solo le
coincidenze “attuali” che in qualche modo ci coinvolgono. Anche a Marineo la
presenza Ucraina è forte e noi ci vantiamo di avere delle amicizie molto vicine
che ci hanno fatto apprezzare sempre più la qualità di questo popolo. Siamo
nella terra di Aleksander Nevskij, sulle rive della Dnepr, in Crimea vicino
Sebastopoli a due passi da Yalta dove sembra che in non so quale epoca alcuni
marinesi furono in guerra detta appunto di Crimea.. Siamo nella popolosa e
ridente città di Cherson. Dove sfocia appunto la Dnepr nel mar di Crimea, la
romagna dell’Ucraina.
Quando i nostri amici ne parlano si illuminano pensando
ai genitori ancora viventi , ai parenti alla amica del cuore Larissa, a ricordi
belli e brutti. Il marito della nostra amica spesso mi sembra voler dire “e se
mi trasferissi a Cherson ?”. Ama lo stile di vita e la gente del posto e i suoi
paragoni mi fanno temere che un giorno… Dobbiamo a Cirillo e Metodio il
rinvenimento del corpo di San Clemente a Cherson. San Clemente è stato il primo
Papa a rinunziare alla sua carica ( oggi
è toccato a Benedetto XVI ) e proprio i due apostoli slavi hanno portato a Roma
il suo Corpo ritrovato dopo 700 anni dalla sua morte. Che avvenne nell’anno 100
dopo Cristo. Queste storie dei nostri martiri
e santi sono in parte leggendarie e come nel caso di San Clemente
dobbiamo affidarci a indizi come l’ancora ritrovata accanto al corpo di San
Clemente che ha aiutato i santi Cirillo e Metodio nell’identificare il martire
Clemente gettato in mare legato ad un ancora.
Se a questo aggiungiamo le
continue descrizioni che ci fanno dal vivo di una Cherson contemporanea la
nostra emozione sale perché in loro vediamo i due monaci in viaggio verso la Moravia avendo nella
bisaccia una nuova lingua (il glagolitico
che poi sarà chiamato cirillico ) ed una nuova fede (ecco perché sono
chiamati apostoli degli slavi e copatroni d’Europa assieme a San benedetto).
Molte volte noi calpestiamo una terra che ha una storia infinita ma il nostro
tempo non ci permette di soffermarci per conoscerla meglio.
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