I ragazzi di Padre La Spina quando si firmava Don Bernardo... |
Abbiamo ancora nelle orecchie “ le grida” dei nostri referendari
(quelli del niente va bene per intenderci) che ci suggerivano di votare affinchè
l’acqua non diventasse un “ricatto”. Abbiamo votato anche perché questi
referendum che ti propongono, dieci temi, alla fine li perdi di vista. Gli
stessi organizzatori locali avendoli cavalcati poi ne vengono sbalzati a terra
e quindi ne perdono la memoria, presi come sono a cavalcare nuove opportunità
per avere sempre più visibilità. Ora sembra sia andata in dissesto l’ennesima
azienda e la prima reazione dei lavoratori è quella di scioperare fermando il
servizio pubblico. Cosa può fare altrimenti il dipendente che si
accontenterebbe anche del suggerimento dato dalla canzone del Celentano (chi
non lavora non fa l’amore…) , ma alla pancia non si comanda e soprattutto una
famiglia senza stipendio entra in un baratro incolmabile insostenibile che
diventa padre di tutti i malanni sociali che affliggono il nostro tempo. Ormai
abbiamo imparato a gestire queste emergenze e quindi tiriamo fuori la nostra
esperienza… Iniziamo con il lavarci parte del corpo… a libera scelta… lato a o
lato b, parte superiore o inferiore. Non lamentiamoci troppo perché ho ancora
memoria delle case popolari ,proprio vicine all’acquedotto dove il bagno
fornito nella casa veniva usato per deposito cereali. E la mancanza d’acqua che
per decenni ci costringeva ad andare alla fontana con quartare e lancedde ,
dove l’ordine della coda era stabilito dalle risse ? Quindi già cosi abbiamo
risparmiato il 50 per cento del fabbisogno ! Usiamo i piatti di plastica per
più giorni. Sempre gli stessi almeno per tre giorni con grande risparmio …
Integriamo le nostre riserve ricorrendo alle fontanelle o alle sorgenti.
Richiamiamo in servizio il consulente Greco che ci rimetta in ordine il
vourghiddu (si dice così) aggiungendo un
numeratore per le code. Usiamo i precari per la vendita pubblica di acqua (ve
li ricordate gli acquaioli ?) . Ma il comune non farà nulla ? Certo è già in
movimento alla grande. Il Sindaco Barbaccia dopo aver sentito Ribaudo e averlo
ringraziato per la sua lungimiranza ha
disposto che vengano create due anse
nell’Eleuterio dove i cittadini, dopo essere passati dal sindacato a
ritirare il buono-per-il-voto, possono ritirare un bicchierino da grappa di
acqua parzialmente depurata. Abbiamo la fortuna del magnifico rapporto tra il
nostro Barbaccia e il suo predecessore nato dopo l’intervento dell’onorevole
per sbloccare gli stipendi dei dipendenti .Ha messo solo una condizione il
successore di San Ciro… pagare tutti tranne il clan Puccio. Detto fatto ! L’attività frenetica di questa nuova amministrazione
ci fa ben sperare e certe lentezze vanno attribuite al solo gruppo dei pd che
trasmette lentamente ed in ritardo gli imput … Ottima la risposta di parte
della cittadinanza attiva alla “lentezza” degli amministratori. “ Ci è stato
chiesto di asfaltare la strada per il parco vecchio per agevolare chi volesse
andare a mangiare le olive al locale ristorante e stiamo provvedendo… Ribaudo ci ha chiesto di “non far morire” il
simposio dei poeti locali e noi abbiamo provveduto mentre potevamo creare
innovazione… siamo sempre più gemellatori a livello europeo e grazie al Sindaco
a Ciro Spataro, al Cangelosi abbiamo ospitato i ragazzi dell’Ave Maria e ci
spiace non aver potuto coinvolgere il Guido Fiduccia, il Cirus Rinaldi e la
Fondazione Arnone… Presto tutti i cittadini possessori di immobili sopraelevati
di tre piani di cui due disabitati (ah questi figli che non vogliono convivere con
i genitori… finchè vivi) avranno diritto a un loculo con servizi, e che dire
dell’impegno dell’amministrazione sull’iniziativa privata ? Non una parola un
rigo un idea: al par dei delinquenti ! Ma per fortuna ci salva la cultura.
Usciti dall’oscurantismo precedente, sono ripresi i negoziati fra la triade
Spataro, Benanti, Di scalfani e Scarpulla per istituire dei corsi di poesia in
tutti i livelli di scuole anche serali e si agevolerà la pubblicazione di libri
e pubblicazioni con prefazione alternata dei predetti. Il primo (questa è un
anticipazione) sarà la Storia della Parrocchia desunta da quella del Nino
Trentacosti e dal Padre La Spina … “. Altro che foto incolla… faccia di m… !
Acqua…acqua…acqua… chi ne berrà di questa acqua non avrà più sete…
Perdonami Signore, ma proprio di “questa” acqua vorrei farne a meno… San Ciro ti prego fatti vedere ogni tanto…
debbo chiederti di spiegarmi perché siamo andati a votare …
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