venerdì 8 novembre 2013

ACQUA...ACQUA...ACQUA...


I ragazzi di Padre La Spina quando si firmava Don Bernardo...

Abbiamo ancora nelle orecchie “ le grida” dei nostri referendari (quelli del niente va bene per intenderci) che ci suggerivano di votare affinchè l’acqua non diventasse un “ricatto”. Abbiamo votato anche perché questi referendum che ti propongono, dieci temi, alla fine li perdi di vista. Gli stessi organizzatori locali avendoli cavalcati poi ne vengono sbalzati a terra e quindi ne perdono la memoria, presi come sono a cavalcare nuove opportunità per avere sempre più visibilità. Ora sembra sia andata in dissesto l’ennesima azienda e la prima reazione dei lavoratori è quella di scioperare fermando il servizio pubblico. Cosa può fare altrimenti il dipendente che si accontenterebbe anche del suggerimento dato dalla canzone del Celentano (chi non lavora non fa l’amore…) , ma alla pancia non si comanda e soprattutto una famiglia senza stipendio entra in un baratro incolmabile insostenibile che diventa padre di tutti i malanni sociali che affliggono il nostro tempo. Ormai abbiamo imparato a gestire queste emergenze e quindi tiriamo fuori la nostra esperienza… Iniziamo con il lavarci parte del corpo… a libera scelta… lato a o lato b, parte superiore o inferiore. Non lamentiamoci troppo perché ho ancora memoria delle case popolari ,proprio vicine all’acquedotto dove il bagno fornito nella casa veniva usato per deposito cereali. E la mancanza d’acqua che per decenni ci costringeva ad andare alla fontana con quartare e lancedde , dove l’ordine della coda era stabilito dalle risse ? Quindi già cosi abbiamo risparmiato il 50 per cento del fabbisogno ! Usiamo i piatti di plastica per più giorni. Sempre gli stessi almeno per tre giorni con grande risparmio … Integriamo le nostre riserve ricorrendo alle fontanelle o alle sorgenti. Richiamiamo in servizio il consulente Greco che ci rimetta in ordine il vourghiddu (si dice così)  aggiungendo un numeratore per le code. Usiamo i precari per la vendita pubblica di acqua (ve li ricordate gli acquaioli ?) . Ma il comune non farà nulla ? Certo è già in movimento alla grande. Il Sindaco Barbaccia dopo aver sentito Ribaudo e averlo ringraziato  per la sua lungimiranza ha disposto che vengano create due anse  nell’Eleuterio dove i cittadini, dopo essere passati dal sindacato a ritirare il buono-per-il-voto, possono ritirare un bicchierino da grappa di acqua parzialmente depurata. Abbiamo la fortuna del magnifico rapporto tra il nostro Barbaccia e il suo predecessore nato dopo l’intervento dell’onorevole per sbloccare gli stipendi dei dipendenti .Ha messo solo una condizione il successore di San Ciro… pagare tutti tranne il clan Puccio. Detto fatto !  L’attività frenetica di questa nuova amministrazione ci fa ben sperare e certe lentezze vanno attribuite al solo gruppo dei pd che trasmette lentamente ed in ritardo gli imput … Ottima la risposta di parte della cittadinanza attiva alla “lentezza” degli amministratori. “ Ci è stato chiesto di asfaltare la strada per il parco vecchio per agevolare chi volesse andare a mangiare le olive al locale ristorante e stiamo provvedendo…  Ribaudo ci ha chiesto di “non far morire” il simposio dei poeti locali e noi abbiamo provveduto mentre potevamo creare innovazione… siamo sempre più gemellatori a livello europeo e grazie al Sindaco a Ciro Spataro, al Cangelosi abbiamo ospitato i ragazzi dell’Ave Maria e ci spiace non aver potuto coinvolgere il Guido Fiduccia, il Cirus Rinaldi e la Fondazione Arnone… Presto tutti i cittadini possessori di immobili sopraelevati di tre piani di cui due disabitati (ah questi figli che non vogliono convivere con i genitori… finchè vivi) avranno diritto a un loculo con servizi, e che dire dell’impegno dell’amministrazione sull’iniziativa privata ? Non una parola un rigo un idea: al par dei delinquenti ! Ma per fortuna ci salva la cultura. Usciti dall’oscurantismo precedente, sono ripresi i negoziati fra la triade Spataro, Benanti, Di scalfani e Scarpulla per istituire dei corsi di poesia in tutti i livelli di scuole anche serali e si agevolerà la pubblicazione di libri e pubblicazioni con prefazione alternata dei predetti. Il primo (questa è un anticipazione) sarà la Storia della Parrocchia desunta da quella del Nino Trentacosti e dal Padre La Spina … “. Altro che foto incolla… faccia di m… !
Acqua…acqua…acqua… chi ne berrà di questa acqua non avrà più sete… Perdonami Signore, ma proprio di “questa” acqua vorrei farne a meno…    San Ciro ti prego fatti vedere ogni tanto… debbo chiederti di spiegarmi perché siamo andati a votare …

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