Cosi come siete arrivati ve ne siete andati. Grazie
che ci avete risparmiato la passerella del castello con i discorsi triti,
ritriti e nefasti dei professionisti. Grazie per il vostro vociare discreto
lungo le stradine del paese. Grazie per il vostro vociare al passetto. Grazie
per non aver rifiutato la pasta con le sarde “impostavi” da un attento Cirus e
dalla collega “sempre reperibile”. Grazie per non aver tirato fuori rancori
antichi (Sagunto e l’Ebro, i Daci macellati sull’altare della Patria, il Dirigibile
di Nobile e il Norge) grazie perché noi
siamo ancora gli stessi. Vi abbiamo accolti come studenti maturi, diversi dai
nostri , ed invece eravate meravigliosi adolescenti. Arrivederci ragazzi,
niente lacrime per favore, ma molte foto. Si fate come tutti i ragazzi del
mondo mettetele in camera vostra, ingranditele, sciveteci sopra il nome di
Antonio, Ciro Elio, Concetta cosi come faranno i nostri. Liberate i vostri
sogni la vostra fantasia siete sulla soglia di un mondo mgliore…non scivolate
proprio ora , attraversate quella soglia e prendetevi il gusto “pieno della
vita”. Non dimenticate quel ragazzo moro e nero di Marineo, non scordate i
capelli bianchi oro della ragazza di Norkping che sogna i cieli rosso fuoco che
ha lasciato in Sicilia e l’incredulità del morettino nel pensare che là è
sempre notte stellata. Abbiamo conosciuto l’altra faccia della Bulgaria, docile
e pacifica, e la “continua” movida della Spagna. Arrivederci ragazzi non
tradite questo sogno, non tradite il patto d’onore stipulato a Marineo.
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