sabato 2 novembre 2013

"QUELLA SPORCA DOZZINA"



Ricompattare il gruppo del vino suonato non era facile dopo che avevamo rotto alcune regole. Questa volta la sfida nasceva a tema. Basta pasta con le sarde, melenzane alla parmigiana o arancine. Il tema era l’oca. L’ospite aveva due oche a disposizione e dovevamo basare la serata sull’oca. Ragù d’oca con fettuccine fresche, polpette d’oca, oca al forno e cosi via. Abbiamo detto integriamo con altro secondo le primizie e i gusti. Sette coppie per 14 persone ! Non è stata una cena ma una rissa. Far capire che i peperoncini ripieni sono meglio dei bocconcini di melenzane e funghi, o che per le patate al forno  ci vuole la patata giusta, rosolata in alto uniformemente,  non secche e non dure non è cosa da sposina ai primi fornelli. Tre tipi di frittate o gli involtini di bresaola o … il mastro vinaio aveva scelto un vino per ogni portata spiegandocene abbinamento, profumo, colore, e retrogusto per circa 12 vini diversi. Era bellissimo osservare i volti di chi presentava i piatti con quella sicurezza di chi lo aveva preparato e tutti con rispetto ascoltavano assaggiando lentamente e religiosamente. Ciascuno secondo il suo ruolo nella vita si comportava di conseguenza e potevi individuare il lavoro non solo come parlava o si muoveva ma ogni gesto corrispondeva al suo mestiere. Il bancario con i gomiti incollati ai fianchi non parlava sentenziava, contagiando la moglie, l’architetto nel suo aspetto aveva un non so che di Leonardo che muoveva le braccia tracciando ampi gesti colpendo spesso la moglie che scansava con occhiate al vetriolo, l’imprenditore assecondava la moglie ubbidendo senza commentare, il maestro dei vini aveva già un suo pubblico e si stupiva che nessuno prendeva appunti quando parlava, tranne la moglie che ripeteva come eco le sue parole guardandolo negli occhi, il dottore era l’unico che non parlava perché era in adorazione della sua signora. Il gruppetto dei single si godeva la libertà felice di non essere richiamati da mogli o mariti. Era una serata ricca di pareri intelligenti e non banali sino a quando l’ingegnere ci avvisa che ci sono oltre 150 chilometri da percorrere e quindi saluti abbracci e …alla prossima. La nostra proposta di usare la stanza degli ospiti non fu presa in considerazione. Ecco da questo momento una dozzina di persone affabilissime  diventa quella “sporca dozzina” . Non erano nemmeno uscite dal portone che viene tirato fuori il loro curriculum molto simile al certificato penale: a me guardavano con diffidenza !, un'altra :stare con la sciarpa tavola girandola e sbattendola in faccia ad altri era un gesto maleducato, non gli andava bene nulla:senza sale, troppo sale… La cosa continuò sino a quando ci salutò il dottore e signora. Apriti cielo ! Avete visto con che aria ci hanno salutato ? Lui poi ti guarda con occhi da chirurgo addormentato, Lei conta le parole e “ho mangiato malissimo : l’oca poi era stopposa!” così per una mezzoretta abbiamo letto la scheda “riservata” sino a quando un'altra coppia ci ha lasciato con le orecchie che gli fischiavano per un'altra mezzoretta. E cosi via sino a quando l’ultima coppia tentennava ad andar via … “Si amico mi disse la signora guardandomi in segno di sfida, a casa sua è meglio andar via per ultimi…”         


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