martedì 26 novembre 2013

GALENO



Medico filosofo scienziato letterato. Sepolto nel territorio di Misilmeri, fra il colle di Bassano e Maredolce
Gli incontri nelle varie municipalità che parlano di storia locale sono una cosa che mi ha sempre appassionato. Ho raccolto documenti su Marineo per decenni e gioco forza del territorio. Non mi dissuase nemmeno l’operazione “damnatio memoriae” tipica in Marineo attuata da pseudo “accaparratori” sino a raggiungere lo scopo di infangare storici precedenti anzicchè farne patrimonio. Mi trovavo nella sala consiliare del Comune di Misilmeri  a commentare gli affreschi appena visti nella sala del sindaco dove facevo notare (amministrazione Daì) come dall’allegoria centrale sul soffitto dal sesso della figura femminile uscisse “quella luce” che ha turbato milioni e milioni di uomini. Il sindaco notò la cosa “…si è il lampadario…” mi disse ridacchiando …Alle spalle del pubblico esiste una teoria di mezzibusti che rappresentano “le glorie cittadine”. Una mi colpi , la meno nota (in apparenza) : Galeno. Fu una molla e da lì in poi per almeno due anni mi occupa buona parte del mio tempo. Debbo dividere in due la fatica di questa non facile ricerca non solo per la lunghezza ma anche perché fisiologicamente una parte è la parte storica l’altra la leggendaria. Di solito uso immischiare le due cose per dare più fantasia al racconto ma in questo caso ho voluto seguire un percorso diverso. .
Quindi stufo di occuparmi di importanti cretini locali tenterei di riprendere l’abitudine delle ricerche di cui sono sicuro di avere almeno un lettore:io.

Galeno Claudio (se Cl. si può tradurre in Claudio o abbrevia il Clarissimus) fu un genio universale che partendo dalla filosofia arriva alla medicina . Nasce a Pergamo fra il 126 e il 130 dc in Asia Minore dove esisteva il più grande santuario di Venere.  Ebbe i grandi del tempo come maestri (Stratonico,Sabino,Satiro,Quinto, Marino, Pelosi, Numisiano). Va a Corinto ( città di San Paolo, dove riposa Sant’Andrea) , alla scuola di Numisiano (città anche di Esculapio dove ancora oggi si trovano i suoi attrezzi medicali nel locale museo archeologico) per finire ad Alessandria centro del sapere universale. Dove si specializza in anatomia. Torna a Pergamo per poi trasferirsi a Roma dove è nominato medico dei gladiatori. Diventa sotto Marco Aurelio medico di corte e pedagogo di Commodo suo figlio. Ha 33  anni è ambiziosissimo, polemizza con tutti dando spettacolo con le sue conoscenze anatomiche.
Qui bisogna aprire due digressioni .Galeno era un medico “gratiosus” tipico della società romana del tempo. Basta ricordare il nostro San Ciro detto dai greci “anargiro” ma dai latini “gratiosus”. Cioè era un medico per filantropia cioè non si faceva pagare, ma…non rifiutava i doni. Deduzione logica se non si pensa a rendite familiari. Considerando che Galeno morì tra il 210-216 ed era il docente di fama a quel tempo ad Alessandria è facile immaginare o dedurre che il nostro San Ciro studiò sui suoi libri le teorie galeniane. Per avere una immagine visiva del tempo ci soccorre un film molto famoso che è un grande documento contemporaneo: il gladiatore ! Galeno era medico dei gladiatori al tempo di Marco Aurelio, era medico personale dell’imperatore, e di suo figlio Commodo , quindi medico dell’esercito di MarcoAurelio nella battaglia descritta nel film. Volle tornare a Roma  ai suoi studi e qui arrivò ad integrare la filosofia della natura con la medicina (Vegetti).
Scrisse centinaia di trattati , fu grande ricercatore e autore ricercato di ricette. Oggi l’edizione delle sue opere consta di oltre 20 volumi , letti solo da medici che si occupano di storia della medicina, dove è impossibile trovare un medico contemporaneo che li abbia mai letti. Le notizie che abbiamo di lui sono disseminate fra le sue opere rendendo la lettura “oscura e noiosa” (Fozio 810-893 Bibblioteca . Patriarca di Costantinopoli , Adelphi).
Le notizie biografiche sono inserite fra i suoi scritti e malgrado le mie ricerche non sono riuscito a trovare “una vita” senza dover passare dai suoi scritti a sua volta tradotti (quasi tutti) dal greco o dall’inglese. Già è oltremodo faticoso leggere testi medici figuriamoci uno come Galeno già definito difficile da Fozio. Mentre accudiva al trasferimento di certe sue opere da Roma in Campania un furioso incendio (192) distrusse la Biblioteca del Templum Pacis i magazzini e quasi l’intero quartiere. Perdette la sua enorme biblioteca e i suoi materiali farmaceutici e, medicali e strumentali. Per averne un idea tutte le farmacie di Roma non possedevano quanto da lui immagazzinato in anni di ricerche e viaggi. Scoperti di recente alcuni suoi scritti a Salonicco (erano gli anni che frequentavo Salonicco dietro la recentissima tomba di Filippo e Olimpiade (?) a Vergina). La scoperta ci restituisce scritti autobiografici importanti ma soprattutto la surreale non condivisibile reazione alla perdita dei suoi beni, appena edita dal Vegetti.
Buttato da un fortunale sulla spiaggia di Palermo…
E qui lasciamo la parte storica per entrare nella parte leggendaria che riguarda il nostro territorio,
Continua.La seconda parte verrà pubblicata nel mese di dicembre

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