Apollo a Delfi |
Quella zona impervia
nell’ottocento era coperta da un cimitero ortodosso e somigliava enormemente
alla nostra Marineo. Dalla montagnola si vede la grande valle della Conca d’oro
(una volta) piena di agrumeti mentre da
Delfi la stessa valle piena di oliveti sino ad Itea golfo e porto naturale per
chi andava e va a Delfi. Le due località o meglio i due cimiteri insistono
sopra preziose zone archeologiche ben individuate e ben definite. Si discostano
e molto dal “valore” e quindi hanno avuto un percorso diverso. La città di Apollo con il frontone imponente due volte,
sia architettonicamente che con il suo messaggio : conosci te stesso ! Marineo sul frontone (si fa per dire) portava
l’unica frase della Divina Commedia da tutti conosciuta a Marineo: Fummo come
voi sarete come noi… . I Delfi non ci pensarono due volte a trasferire il loro
cimitero per permettere al santuario di “risorgere” divenuto una delle mete
turistiche più frequentata al mondo ,a Marineo stiamo discutendo, come fossimo
ginecologi, sul sesso degli angeli su
una cosa certissima : il cimitero andrà prima o poi spostato ! Quando questa
generazione di egoisti e ipocriti sarà passata, quando lo stato non sarà più
costretto a mantenere un esercito di inutili burocrati allora le generazioni
future sposteranno il cimitero per far riemergere il contenuto della
montagnola. Quindi chiunque parli di nuovo cimitero e non tiene conto di questo
fatto va impiccato al vurghiddu alla presenza dei nostri nipoti con commento di
sottofondo. Quindi tutti i progetti di questo nuovo cimitero debbono tener
conto di questo fatto pena la cosidetta dannatio memoriae tanto cara a qualcuno. Già sentire voci di
opposizione alla forma che si vuole utilizzare per la costruzione e
finanziamento della nuova opera la dice lunga sull’ingente capitale speso dai
genitori che hanno mandato a scuola figli così incapaci da essere indietro di
almeno trentanni malgrado siano usciti da università economiche prestigiose.
Ferme restando, lo ripetiamo, tutte le regole morali e di regolamento che lo
stato deve usare a garanzia dei cittadini. Non ultimo vorrei sottolineare che
quello strumento ,oggi rimpianto proprio in queste occasioni, l’Unione dei
Comuni, ci avrebbe permesso un dialogo a più partecipanti e di grande respiro. Ma
come sempre Dio crea le pentole e il diavolo fa quello per cui si fa pagare:
distruggere !
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