lunedì 11 novembre 2013

IL CIMITERO DI DELFI



 
Apollo a Delfi
Spiegare cosa sia l’oracolo di Delfi a noi che siamo stati allattati di cultura greca a tutti i livelli mi sembra come ripetere un periodo oscuro della nostra vita scolastica. Ho passato questo periodo cercando di imparare a memoria poesie del Pascoli e ottave dell’Iliade o date storiche sino a diventarne vittima. Da adulto ,forse per reminiscenza, le imparavo dopo averle lette una sola volta, mi entusiasmavo dopo aver tentato e letto mille volte il passero solitario quando la Randisi ci portava ad osservare quel pennuto solitario nello spigolo del castello ed era la migliore spiegazione mai ascoltata prima. Le prime volte Delfi mi sembrò un grande cimitero con centinaia di cappelle gentilizie poi mi accorsi che erano “tesori” infine mi dovetti documentare.
Quella zona impervia nell’ottocento era coperta da un cimitero ortodosso e somigliava enormemente alla nostra Marineo. Dalla montagnola si vede la grande valle della Conca d’oro (una volta) piena di agrumeti  mentre da Delfi la stessa valle piena di oliveti sino ad Itea golfo e porto naturale per chi andava e va a Delfi. Le due località o meglio i due cimiteri insistono sopra preziose zone archeologiche ben individuate e ben definite. Si discostano e molto dal “valore” e quindi hanno avuto un percorso diverso. La città  di Apollo con il frontone imponente due volte, sia architettonicamente che con il suo messaggio : conosci te stesso !  Marineo sul frontone (si fa per dire) portava l’unica frase della Divina Commedia da tutti conosciuta a Marineo: Fummo come voi sarete come noi… . I Delfi non ci pensarono due volte a trasferire il loro cimitero per permettere al santuario di “risorgere” divenuto una delle mete turistiche più frequentata al mondo ,a Marineo stiamo discutendo, come fossimo ginecologi, sul sesso degli angeli  su una cosa certissima : il cimitero andrà prima o poi spostato ! Quando questa generazione di egoisti e ipocriti sarà passata, quando lo stato non sarà più costretto a mantenere un esercito di inutili burocrati allora le generazioni future sposteranno il cimitero per far riemergere il contenuto della montagnola. Quindi chiunque parli di nuovo cimitero e non tiene conto di questo fatto va impiccato al vurghiddu alla presenza dei nostri nipoti con commento di sottofondo. Quindi tutti i progetti di questo nuovo cimitero debbono tener conto di questo fatto pena la cosidetta dannatio memoriae  tanto cara a qualcuno. Già sentire voci di opposizione alla forma che si vuole utilizzare per la costruzione e finanziamento della nuova opera la dice lunga sull’ingente capitale speso dai genitori che hanno mandato a scuola figli così incapaci da essere indietro di almeno trentanni malgrado siano usciti da università economiche prestigiose. Ferme restando, lo ripetiamo, tutte le regole morali e di regolamento che lo stato deve usare a garanzia dei cittadini. Non ultimo vorrei sottolineare che quello strumento ,oggi rimpianto proprio in queste occasioni, l’Unione dei Comuni, ci avrebbe permesso un dialogo a più partecipanti e di grande respiro. Ma come sempre Dio crea le pentole e il diavolo fa quello per cui si fa pagare: distruggere !

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