giovedì 28 agosto 2014

INTERVISTA A FILIPPO SALLE

Non ha la faccia di bronzo dell’altro, forse ha la faccia bronzea del nostro commissario alla Montalbano. Subito ti accorgi che ha una faccia pulita . Conosco Filippo SALLE da anni. Abbiamo passato insieme molti bei momenti, in particolare il suo soggiorno a Marineo di 3 anni fa quando ha scalato insieme ai suoi amici la nostra Rocca. Quest’anno l’ho visto diverso, attento assessore alla Cultura e al Gemellaggio ma altre tanto attento padre di due bellissime figliole.
Dal tuo discorso in p.zza Sainte Sigolene durante il rinnovo del patto di Gemellaggio ho apprezzato il tuo tono famigliare (io non ho preparato il discorso, quando si parla con gli amici, non lo si fa, si parla con cuore) e l’attenzione alla situazione delle due città gemellate ma anche a quella del mondo. Hai sottolineato la fortuna di poter costruire un futuro comune in pace e hai anche ricordate le tragedie del mondo compresa quella dei cristiani perseguitati.
Sì cerco di vedere le cose nella loro complessità. Non voglio occuparmi solo dei problemi della mia famiglia, vivo sulla mia pelle la fatica di tanti e per quanto posso voglio aiutarli. A cominciare da non pesare sul bilancio del Comune oppure dei miei amici di Marineo per il mio soggiorno a Marineo. Ero cosciente di avere portato con mia moglie anche la nostra prima figlia di 5 anni e non ho voluto complicare la vita degli altri con le sue esigenze. Ho noleggiato una macchina, ho alloggiato in albergo e mi visito la bellissima Sicilia per conto mio.
Che cosa programmi per gli anni futuri, che idee dovrebbe realizzare il Gemellaggio nei prossimi trenta’anni?
Continuare lo scambio fra le scolaresche mi sembra un’ottima idea. Fra qualche anno anche mia figlia Sarah vi parteciperà e mi fa piacere che lei conosca un’altra cultura, un’altra lingua oltre la sua. Certo dopo trentanni il Gemellaggio chiede nuove proposte e questo compete ai due comitati proporle e realizzarle, al di fuori dagli schemi politici. Parafrasando la frase che riguarda Dio si potrebbe dire: “Se tu credi nel Gemellaggio, il Gemellaggio crederà in te”. Bisogna ritrovare l’entusiasmo dei primi anni, coinvolgere le famiglie non solo i bambini e continuare soprattutto le relazioni personali. Le nostre differenze non devono portare all’indifferenza.
Grazie per l’intervista. Noi suggeriamo anche maggiore scambio culturale e commerciale. Ci sono artisti validi sia a Marineo che a Saite Sigolene oltre a produttori che possono fornire i prodotti tipici delle due regioni.
Qui finisce pressappoco l’intervista ed inizia una lunga conversazione dal tono personale e conviviale. Chiedo giudizi su persone, su fatti e situazioni. Lui non abbocca e alla fine mi sembra troppo “giudice di pace”. Ma qualcosa trapela e riesco a capire , come è giusto, che molte volte le cariche istituzionali non ti permettono giudizi gratuiti.
E’ un salto ad ostacoli passando da “Ribaudo ha carisma” a “Ciro che crede in quello che fa” e alla mia …”si ma fa tutto lui e la sua gente” . Non conosce Giovanni Greco(non si vede mai in giro), confondendolo con D’Amato, ma bensì il nipote . Vuole salutare tutti quelli che conosce (a cominciare da Nami0) e quando chiedo di paragonare il viaggio dei francesi a quello degli italiani mi fa cenno di non capire cosa sia successo. Mi dice che anche in seno ai francesi ci sono discordanze, ma alla fine tutto si aggiusta con un Viva il Gemellaggio, Vive le gemellage!!! .
Ero esterrefatto quando ho visto Filippo Salle girare per il paese solo e alla mia domanda su dove alloggiasse mi rispose in albergo ! Vorrei suggerire a chi è andato in Francia e vi andrà di ripassare certe regole di bon ton e opportunità e non abusare soprattutto quando si tratta di una amministrazione nuova e giovane dove molti signorotti la fanno da padrone . Si ma il savoir faire e il bon ton questa gente non lo conosce.

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