mercoledì 13 agosto 2014

RAGIA UNIVERSITà DEL NARCISISMO

Nel visitare il nuovo museo Pulizzotto osservando la quantità di forconi esposti ti accorgi subito che ne manca uno.
Dialoghi fra asini
Affidare a Franco Calderone il pensiero della Fondazione Arnone sorprende per svariati motivi. Intanto le “domande e gli interrogativi” che la gente si è posta (addirittura con giustificazione dell’uso dell’anonimato…) rispecchiano i dubbi che stiamo proponendo con l’uso scorretto delle “loggette e centri di potere” . Poi il vero uso dell’anonimato (o del silenzio) che questi enti hanno in uso è indegno e volgare e giustifica gli improperi e insulti che la gente gli rivolge. Se “questa è la crema della nostra comunità” io la chiamerei ben diversamente. Affidare poi alcune precisazioni ad incontri casuali “nel corso dei mille” usando il sarcasmo è addirittura cafonesco. Quindi la fondazione affida il suo pensiero a Franco Calderone ex forcone ex tutto. Ci sfugge quale “delega” abbia avuto dal Fiduccia per elargirci il suo pensiero. Gli interrogativi li potete rileggere in quel blog (marineowebblog) molto vicino all’amministrazione ( non è male la pubblicazione , con rimando ,dello stralcio sui bandi e interventi comunali. Bravo Pino !)e alla fondazione assieme a quelle risposte che il Calderone (famiglia d’arte per sorella e cognato) ci dà suggerendoci come diventare docente di una Università che “non allontana nessuno”. Ci manca l’imprimiatur di Padre Randazzo e di Ciro Spataro per avallare il pensiero calderonense. Non sappiamo da quale sacco (mulino ?) sono uscite frasi del tipo “non fai nulla e critichi” , “sapete solo criticare” e minchiate da docente che puzza , che già è un avviso sulla qualità di questa neonata Università copia-incollata da Bolognetta (ridicolo a cinque chilometri: le nuove idee per i narcisisti di Marineo…) a cui incredibilmente presta la faccia Maria Cira Muratore che ha ben fatto a Bolognetta e sembra non conoscere più certi suoi compaesani… ( dai Preside provi a spiegarci cosa la può accomunare alla docenza con il “forcaiolo”).
L’arch. Fiduccia deve trovare pace e uscire da questa ansia “di prestazioni”. Esca un po’ dal “giro” ci faccia vedere che è sempre l’uomo che abbiamo apprezzato in architetture internazionali (per ora solo per le Curie) , allunghi il guinzaglio smetta di fare il “pappagallo Loreto” dello Spataro e del don. Ma soprattutto liberateci dai commenti “calderonensi” del calderone il quale già felicemente ristabilitosi (anche con nostra soddisfazione) ci fa riflettere se è stato ricoverato nella clinica giusta…

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