lunedì 4 agosto 2014

LOGGE,LOGGETTE...

Vi vogliamo offrire un campionario dei migliori anonimi indigeni. Con questi elementi rimane il dubbio se ci sono o ci fanno. A prima impressione avendoli pescati in calce alla “unica” notizia diramata dal politburo (inteso come Kgb o come cellula o dalla “loggetta” o fate voi) ci viene da pensare che chi ha pubblicato la notizia ha anche scritto i commenti, altrimenti i vari Anna Maria, Liliana, Martino e l’anonimo Boy Scout avrebbero un nome e cognome e non risulterebbero figli di ignoto accoppiamento. Da un lato i primi due giustamente e coraggiosamente (ecco perche l’anonimato) la pensano come noi rifiutando un egemonia culturale di merda in quanto escrementi sempre della stessa origine e identificabilita ,dall’altro lato i secondi due messaggi) scritti nella sede (hai visto mai?) a mo di “avvocato nostro” vogliono difendere cretinamente l’indifendibile. Cioe tendono ad accreditare la tesi che chi dissente e un cafone dimenticando che in questi quarantanni assistiamo sempre allo stesso intimo mai lavato e che pero lo necessita. Siamo il prossimo trattato come bambini a cui li costringiamo a vedere lo stesso cartone animato da quarantanni o meglio ad apprezzare la stessa ballerina dopo oltre quarantanni dimenticando bucce di arancio, e i segni del tempo che la rendevano apprezzabile. Non e vero che si poteva fare di piu ! Per fare di piu ci voleva una macchina come la loro che avesse un organigramma che va dalla chiesa alla politica dove ogni casella e occupata da il loro logista e stratega e bisogna non lamentarsi perche ancora possiamo ottenere liberamente certi sacramenti . Ora la designazione di questo attore di fama ci fa riflettere perche da un lato e l’uomo che crede che noi si sia tutti mafiosi in quanto siciliani dall’altro potrebbe essere interpretato come “nostalgia” del tempo che fu In tanto non dimentichiamo che proprio in un suo film c’era un commissario Marineo e non sarebbe male che ci spiegasse questa figura di cui vi abbiamo gia parlato.
Ora rimaniamo alla finestra a vedere come vengono spesi o scialacquati i soldi dei contribuenti , come il comune possa sostenere questo evento (anche con servizi) rimanendo totalmente escluso, come sia possibile che la “nostra poesia” venga usata come “carta scotex” da questi signori che fanno i patron con i soldi dei cittadini. Il tempo che il nostro ex amico portava con orgoglio Mike Bongiorno a Marineo dicendosi “ho portato a Marineo tizio e caio” dimenticando di dire che si li aveva portati ma a suon di milioni presi dalle tasche dei cittadini che , da coglioni, si sentivano onorati e prescelti di queste presenze lautamente pagate. Ora aspettiamo l’ennesimo risultato pazientemente dove ci rimane il ruolo di giudici non inquinati liberi di dire , anche quest’anno le campagne avranno concime o , speriamo, sono sempre gli stessi ma meno incapaci e piu rispettosi del prossimo e del denaro altrui. E non dimentichiamo che potrebbero arrivare anche a istituire una univerrsita popolare tanto da ricordarci che di verso o traverso e sempre la stessa logetta . Bisogna che qualcuno si legga cosa intendesse l’Arnone con la sua fondazione….
· Anna Maria scrive: 26 luglio 2014 alle 12:40 Questo è l’evento annuale che propella i notabili marinesi a calcare il palco per presentare i soliti premi che verranno certamente dimenticati il giorno seguente. Insomma, la cultura dei pochi viene inflitta al paese intero mentre giustamente i cani randaggi in paese abbaiano nel sottofondo per la gioia!
· Liliana scrive: 29 luglio 2014 alle 19:20 Levateci il pensiero! Questa giuria e questi organizzatori ormai sono gli stessi e fino a quando qualcuno muore nessuno si dimette. E’ quel poco che sono riusciti a fare durante la loro carriera. Il peggio e’ che sono convinti di avere una formula vincente. Mi chiedo come si sentono dopo le foto ricordo, quando ritornano nell’oscurita’ che meritano.
· Martino scrive 30 luglio 2014 alle 16:20 Anna Maria, Liliana, non fateci caso, il premio di poesia resta in mano, infatti monopolizzato, da individui che ci tengono a farsi notare. Quei paesani che assistono alla presentazione lo fanno per vedere il personaggio piu’ o meno famoso ed al tramonto della sua notorieta’, il quale per mancanza di migliore informazione sull’impostazione dell’evento, accetta il riconoscimento. C’e’ da chiedersi quanti hanno rifiutato con una scusa o l’altra questo premio che conferisce ben poco alla loro carriera. La citta’ di Marineo, borgo povero del palermitano, con un’alta percentuale di giovani disoccupati, potrebbe interessarsi a ben altro. Questo alliscio alla vanita’ dei pochi giova zero introito al paese.
· Anonimo scrive: 30 luglio 2014 alle 19:06 Smettetela di fare inutili polemiche! Perché, coloro che hanno fondato e mantenuto per 40 anni il premio di poesia, dovrebbero fare fagotto e andarsene? Con quale coraggio si possono fare certe rischieste? Impegnatevi, date il vostro tempo alla collettività, fate sacrifici per tanti anni … e poi … potete pure lamrentarvi! Se poi, il premio di poesia non vi sta bene, potete farne sempre un altro migliore. Il premio di poesia non è la cultura, ma indubbiamente è una parte molto importante per la nostra piccola Marineo. Condanno la mancanza di una certa progettualità a lungo raggio come mancata istituzione di una casa editrice collegata al premio o magari la creazione di una rivista specializzata a cadenza periodica del premio, l’assenza di progetti finalizzati alla realizzazione di un auditorium, ecc…. ecc… ecc… Ma con quale coraggio posso dire che il premio non valga nulla? Finiamola con questa lotta tra guelfi e ghibellini! Siamo tutti ridicoli! Il premio vale molto di più di quello che pensate, seppure non abbiamo occhi per vedere, occhi per guardare! Come marinese, devo dire grazie a questi signori, al di là dell’ideologia o della simpatia personale.
THE BOY SCOUT

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