Vi
vogliamo offrire un campionario dei migliori anonimi indigeni. Con
questi elementi rimane il dubbio se ci sono o ci fanno. A prima
impressione avendoli pescati in calce alla “unica” notizia diramata dal politburo (inteso come Kgb o come cellula o dalla “loggetta” o fate voi) ci
viene da pensare che chi ha pubblicato la notizia ha anche scritto i
commenti, altrimenti i vari Anna Maria, Liliana, Martino e l’anonimo Boy Scout avrebbero un nome e cognome e non risulterebbero figli di ignoto accoppiamento. Da
un lato i primi due giustamente e coraggiosamente (ecco perche
l’anonimato) la pensano come noi rifiutando un egemonia culturale di
merda in quanto escrementi sempre della stessa origine e identificabilita ,dall’altro lato i secondi due messaggi) scritti nella sede (hai
visto mai?) a mo di “avvocato nostro” vogliono difendere cretinamente
l’indifendibile. Cioe tendono ad accreditare la tesi che chi dissente e
un cafone dimenticando che in questi quarantanni assistiamo
sempre allo stesso intimo mai lavato e che pero lo necessita. Siamo il
prossimo trattato come bambini a cui li costringiamo a vedere lo stesso
cartone animato da quarantanni o meglio ad apprezzare la stessa
ballerina dopo oltre quarantanni dimenticando bucce di arancio, e i
segni del tempo che la rendevano apprezzabile. Non e vero che si poteva
fare di piu ! Per fare di piu ci voleva una macchina come la loro che
avesse un organigramma che va dalla chiesa alla politica dove ogni
casella e occupata da il loro logista e stratega e bisogna non
lamentarsi perche ancora possiamo ottenere liberamente certi sacramenti .
Ora la designazione di questo attore di fama ci fa riflettere perche da
un lato e l’uomo che crede che noi si sia tutti mafiosi in quanto
siciliani dall’altro potrebbe essere interpretato come “nostalgia” del tempo che fu In
tanto non dimentichiamo che proprio in un suo film c’era un commissario
Marineo e non sarebbe male che ci spiegasse questa figura di cui vi abbiamo gia parlato.
Ora
rimaniamo alla finestra a vedere come vengono spesi o scialacquati i
soldi dei contribuenti , come il comune possa sostenere questo evento
(anche con servizi) rimanendo
totalmente escluso, come sia possibile che la “nostra poesia” venga
usata come “carta scotex” da questi signori che fanno i patron con i
soldi dei cittadini. Il tempo che il nostro ex amico portava con
orgoglio Mike Bongiorno a Marineo dicendosi
“ho portato a Marineo tizio e caio” dimenticando di dire che si li
aveva portati ma a suon di milioni presi dalle tasche dei cittadini che ,
da coglioni, si sentivano onorati e prescelti di queste presenze
lautamente pagate. Ora
aspettiamo l’ennesimo risultato pazientemente dove ci rimane il ruolo di
giudici non inquinati liberi di dire , anche quest’anno le campagne
avranno concime o , speriamo, sono sempre gli stessi ma meno incapaci e
piu rispettosi del prossimo e del denaro altrui. E non dimentichiamo che
potrebbero arrivare anche a istituire una univerrsita popolare tanto da
ricordarci che di verso o traverso e sempre la stessa logetta . Bisogna
che qualcuno si legga cosa intendesse l’Arnone con la sua fondazione….
· Anna Maria scrive: 26 luglio 2014 alle 12:40 Questo
è l’evento annuale che propella i notabili marinesi a calcare il palco
per presentare i soliti premi che verranno certamente dimenticati il
giorno seguente. Insomma, la cultura dei pochi viene inflitta al paese
intero mentre giustamente i cani randaggi in paese abbaiano nel
sottofondo per la gioia!
· Liliana scrive: 29 luglio 2014 alle 19:20 Levateci
il pensiero! Questa giuria e questi organizzatori ormai sono gli stessi
e fino a quando qualcuno muore nessuno si dimette. E’ quel poco che
sono riusciti a fare durante la loro carriera. Il peggio e’ che sono
convinti di avere una formula vincente. Mi chiedo come si sentono dopo
le foto ricordo, quando ritornano nell’oscurita’ che meritano.
· Martino scrive 30 luglio 2014 alle 16:20 Anna
Maria, Liliana, non fateci caso, il premio di poesia resta in mano,
infatti monopolizzato, da individui che ci tengono a farsi notare. Quei
paesani che assistono alla presentazione lo fanno per vedere il
personaggio piu’ o meno famoso ed al tramonto della sua notorieta’, il
quale per mancanza di migliore informazione sull’impostazione
dell’evento, accetta il riconoscimento. C’e’ da chiedersi quanti hanno
rifiutato con una scusa o l’altra questo premio che conferisce ben poco
alla loro carriera. La citta’ di Marineo, borgo povero del palermitano,
con un’alta percentuale di giovani disoccupati, potrebbe interessarsi a
ben altro. Questo alliscio alla vanita’ dei pochi giova zero introito al
paese.
· Anonimo scrive: 30 luglio 2014 alle 19:06 Smettetela
di fare inutili polemiche! Perché, coloro che hanno fondato e mantenuto
per 40 anni il premio di poesia, dovrebbero fare fagotto e andarsene?
Con quale coraggio si possono fare certe rischieste? Impegnatevi, date
il vostro tempo alla collettività, fate sacrifici per tanti anni … e poi
… potete pure lamrentarvi! Se poi, il premio di poesia non vi sta bene,
potete farne sempre un altro migliore. Il premio di poesia non è la
cultura, ma indubbiamente è una parte molto importante per la nostra
piccola Marineo. Condanno la mancanza di una certa progettualità a lungo
raggio come mancata istituzione di una casa editrice collegata al
premio o magari la creazione di una rivista specializzata a cadenza
periodica del premio, l’assenza di progetti finalizzati alla
realizzazione di un auditorium, ecc…. ecc… ecc… Ma con quale coraggio
posso dire che il premio non valga nulla? Finiamola con questa lotta tra
guelfi e ghibellini! Siamo tutti ridicoli! Il premio vale molto di più
di quello che pensate, seppure non abbiamo occhi per vedere, occhi per
guardare! Come marinese, devo dire grazie a questi signori, al di là
dell’ideologia o della simpatia personale.
THE BOY SCOUT
Nessun commento:
Posta un commento