“Poi a Santu Ciru nni pigghiamu u gelatu !”
Niente gelato per San Ciro quest’anno per Ezio Spataro !
Ci siamo salutati l’altro ieri cosi:
EZIO SPATARO
E’
apparso senza che nessuno se ne accorgesse. Ha girovagato per il paese
percorrendo strade luoghi bagghi e quant’altro potesse servigli in un
prossimo futuro. Ha immagazzinato immagini e sensazioni in silenzio
fermandosi solo con chi gli rinnovava forti sensazioni. Doveva essere
una vacanza , breve ma intensa. Aveva preparato tutto per “presentare”
il suo paese il suo mondo alla sua compagna. Curato dettagli e scelto
luoghi da lui scelti a cui è particolarmente legato. Purtroppo il tutto è
stato rimandato al prossimo anno sperando in un momento migliore che
noi gli auguriamo di cuore. Avevo sperato che nel paese della “poesia
per estranei” , nel paese dove si tenta di estinguere i poeti (è o non è
un caso (forse meglio coincidenza) il suicidio dell’attore che ha
interpretato “capitano mio capitano”… Non sono stato tenero in passato
con i nostri poeti locali quando si atteggiano a extraterrestri… ma
l’uscita del lavoro della La Sala e la presenza di Ezio Spataro
continuano ad allontanarmi da questi mercanti che a giorni balleranno su
un palcoscenico “viscido e personale” come pinguini sul ghiaccio ,
sempre i soliti guidati da una stella cometa di cartapesta, creature
sempre simili vuote chiuse in autoincensazione da matrone imbellettate.
E’ ripartito il cantore di Marineo.
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