Sono passati anni ....si il vino ad alcuni fa perdere la memoria....
sabato 21 gennaio 2012
HIC SUNT.... BEONES
1) Relazione del socio Provenzale: alimentazione inutile
2) Relazione del socio Nino Colletti su: Influenze negative del vino che bevi sull’udito del tuo partner
3) Ammissione del socio Pulizzotto nella confraternita dopo aver presentato il conto)
4) Varie ed eventuali.
L’incontro avvenuto presso il locale La Suvarita
è iniziato con qualche ritardo causa l’approvvigionamento del vino e la
lunga cottura dei cibi in programma. Giovane cinghiale in umido già
parzialmente scuoiato, agnelletto detto capretto al forno nascosto fra
le patate. Legumi, verdure e funghi. Il socio Antonio Di Cristina ha
presentato fra le portate il vino suonato di entella accoppiando Merlot e
Savignon con agnello e cinghiale motivando abbinamenti e scelte con
prove, esperimenti, e gargarismi da sommelier.
Raggiunto
faticosamente il numero legale (è ignoto il numero dei soci) il
Provenzale ha preso la parola spiegando che la qualità del cibo deve
essere proporzionale alla quantità, semmai a discapito della qualità
portando come prova le foto dei lager tedeschi dove si evidenziava che
la qualità in quel momento non era certamente e necessariamente
un’esigenza primaria.
Il socio Colletti, più
volte zittito dal Di Cristina sul vino servito a tavola in quanto di
provenienza ignota, ha spiegato le conseguenze del bere sull’udito della
partner. Dimostrando con ampia facoltà di prova che più il marito beve
più sorda diventa la sua compagna. Esempi come “La sorda di Sorrento”,
“La sorda e smemorata di Collegno” e altri documenti hanno convinto
della tesi del Colletti il quale ha invitato i soci a non moderare il
vino ma bensì a regalare alle proprie consorti cotton fioc e viaggi a
Lourdes.
Vivaci discussioni ha destato
l’analisi dell’ammissione del Pulizzotto abitante alla Rocca Bianca ora
trasferitosi alla Suvarità dopo aver presentato il conto della serata.
Fortunatamente un gesto definito da tutti necessario ed eroico ha
ribaltato la situazione e considerata l’entità possiamo considerarlo
ammesso, ovviamente che rispetti sempre gli equilibri amministrativi
testé collaudati e accettati.
Nelle varie il
Socio Carmelo Barbaccia aveva sollevato il problema se alcuni suoi
clienti e soci avessero diritto di voto avendo il conto in rosso sangue
nella sua banca, come l’accusa rivolta ai soci da parte dell’Arch. Guido
Fiduccia il quale lamentava la mancata assegnazione alla sua ditta
della ricostruzione delle Torri gemelle, contestato da Pippo Calderone,
che dimostrava di averne più diritto in quanto impresario valente
costruttore di borghi e trulli mai caduti . Pino D’Amato ha dedotto,
dopo aver ascoltato, che spettava a lui la fornitura delle vetrate delle
Torri gemelle sia che la appaltasse il Fiduccia che il Calderone.
Il
Sanicola ha fortemente protestato per non aver rispettato i turni di
intervento che in pratica avevano oscurato il Maurizio Calderone,
ingegnere in logorroica e il Rosario Cannella. Accolto il ricorso i due
soci sono stati invitati all’intervento i quali non essendo presenti
venivano richiamati. C’è voluto un po’ per estrarli da sotto il tavolo a
cui si era aggiunto Ciro Staropoli con la bottiglia di grappa sfuggita
all‘Antonio Di Cristina al quale era stata sottratta sia la bottiglia
che la descrizione. Ritrovata la grappa il Di Cristina ha ripreso il
corso dal secondo volume e cosi per gli altri quattro si è arrivati a
tarda ora e si è dovuto rinunziare agli interventi del Maurizio
Calderone, del Rosario Cannella e Ciro Staropoli che come è risaputo
usano il metodo “io non parlo nemmeno se mi pento”.
Il socioDd'amato sta mettendo la cornice alla fotd |
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