mercoledì 10 dicembre 2014

BACCO TABACCO E .....

BACCO TABACCO E …VENERE…
Dopo aver lasciato le perenni immondizie della fontana a lu crucifissu passando davanti all’antico convento-padre di Marineo sito accanto alla chiesa del crocifisso custode di quel “gioiellino “ che sembra sia stato fatto da Chagal la cui magistrale descrizione è dovuta allo storico marinese che domenica scorsa ha inchiodato un centinaio di persone a bocca aperta mentre descriveva la Marineo quasi sconosciuta ai marinesi, e sto per iniziare la salita a me cara dove mi piace ascoltare le voci, le grida, e le imprecazioni che ancor oggi si sentono nei pressi di lu cannolu di la Batia. Rumori che il tempo non ha cancellato ma che le orecchie di chi li ha sentite da fanciullo ha registrato e protetto . Insomma mi imbatto in un tizio che barcollando procedeva verso la stessa strada che essendo in salita ne accentuava il moto ondoso. Mi venne addosso ed entrambi rovinammo a terra rotolando indietro per qualche metro. Lui sorrise mentre io usai quella parola che ieri era volgare mentre oggi è correntemente usata anche dalle nostre donne. Lui continuava a ridere mentre io mi toccavo zigomi, rotule e gomiti. Troppo tardi mi accorsi chi fosse il mio investitore e già lo avevo apostrofato duramente cosa che aumentò la sua ilarità sino al punto di mandarmi a fare qualcosa in un paese senza nome. “Barcolli come un ubriacone ! Se ti vede qualcuno siamo rovinati…”. Lui non riusciva a trattenere le risa e messami una mano sulla spalla mi disse :”Chi pratica lo zoppo… ora ti insegno !” . Non capii subito se si riferiva allo zoppicare o all’andare ondeggiando fra una cantunera e l’altra… Più volte tentammo di acchianari e alla fine facemmo la fine di quell’animale che fa un passo avanti e due indietro fino a quando giunti all’altezza del pietrone , unico testimone del cannolu detto di la abbatia, si sedette proclamando : Io di qui non mi muovo più ! Chiesi ragione del suo stato poco consono ad un medico e patrono al 50 per cento. Si vede che se ne sbatteva di me e lo capii da un gesto talmente eloquente che confermava il suo stato confusionario. Allora mi immaginai un'altra lite con San Giorgio finita a tarallucci e vino, poi mi corressi perchè era tempo di frantoi di olio e non di uva, poi mi dissi che nessun medico ha mai negato “un bicchiere a pasto di vino” e si vede che lui li ha raccolti per giorni ed ora li beve non più a bicchiere ma a fiasco…
Allora Ciro che cavolo è successo ? Non aspettai la risposta perché alzando gli occhi inquadrai il portone dell’ex convento-padre , dell’ex caserma e per quel giorno enoteca-taverna e vidi un bel gruppetto che fiasco alla mano se ne usciva imitando l’andatura di quello che si stava addormentando sul pietrone del cannolu aspettando forse un nuovo mosè che facesse sgorgare vino da lu cannolu di la batia. Ci soccorse San Giorgio che mollata la ragazza alla fontana , posteggiato il drago all’abbeverare, appoggiata la lancia in un angolo mi raggiunse prendendosi in carico l’uomo dicendomi: vai pure me ne occupo io…. “A proposito come mai non ti sei scritto al corso tu che sei l’unico definito ubriacone ?” . Oh Dio pensai vuoi vedere che il direttore del corso è il manumanca ?” Allora mi ricordai delle parole del parroco addolorato per i tradimenti e gli adulterii che avvengono in paese e mi venne voglia di andarlo a trovare per comunicargli , e per essere più credibile pensai di andarci con San Ciro. “Parroco sorridi le nostre donne stiano tranquille ormai quando tornano a casa a tarda notte i propri mariti, li annusano se sanno di donne, mentre ora sanno solo di vino… ben sapendo che il pericolo non sta nell’ansia del marito perché rientra tardi , ma nel pericolo che il marito possa rientrare prima…

Nessun commento:

Posta un commento