la foto corredava l'articolo su il sole-24 ore |
Ci fu un
tempo che l’uscire del comune era sempre assente “permesso sindacale” citava la
sua autorizzazione, che gli permetteva di andare ovunque dalla raccolta delle
olive alla vendemmia ai puntelli con la morosa. Persino una volta scovato che
faceva una colossale pennica rispose che un sindacalista “riflette” per il bene
dei lavoratori. Ora sia costui che il mio ex amico di Marineoweb debbonmo stare
attenti a diffondere notizie false e allarmistiche perché le accuse possono
essere boomerang. Non è sufficiente dire :a me l’ha passata il tizio !. Come
minimo per dignità va corretta e scusarsi con chi è stato insultato .Ovviamente
questo vale per il solo Marineoweb per l’altro figuro non occorre niente è
stato sempre cosi : nuddu ammuggiatu cu nenti !
Ci chiediamo
se a Roma fa lo stesso di come faceva al comune. Speriamo che là almeno faccia
la presenza… e che almeno assista le cose che riguardano il suo paese.
Persino la
proroga cosi enfaticamente annunziata (non cassata) è stata annullata . Ora ci
chiediamo ma il suo portaborse marinese che funzioni ha ? Portarlo a sbibbocciare
la notte a Trastevere….. .
Nel frattempo, come accennato sopra, sembra cadere in extremis il
decreto con la proroga al 26 gennaio del pagamento Imu sui terreni agricoli non
più considerati esenti perché «montani». In teoria, quindi, entro martedì
milioni di proprietari dovrebbero versare tutta l’imposta 2014 sui beni che
hanno perso l’esenzione. Difficile che accada (mentre i 350 milioni ai Comuni
sono già stati tagliati), vista l’incertezza alimentata dalle stesse promesse
del Governo sul rinvio: una complessità che potrebbe portare almeno a uno stop
alle sanzioni, come accaduto, in maniera in realtà piuttosto confusa, con
l’acconto Tasi di giugno.
ECCO L’ARTICOLO INTERO di Gianni Trovati Il sole24ore di oggi
La prospettiva di un
rinvio al 2016 della «tassa locale» chiamata a sostituire Imu e Tasi apre al
rischio di super-rincari sull’abitazione principale, mentre sembra cadere in
extremis anche il rinvio per decreto, annunciato più volte nei giorni scorsi
dallo stesso Governo, del pagamento Imu sui terreni agricoli che perdono
l’esenzione fino a ieri riconosciuta nei Comuni «montani» per l’Istat.Il Fisco
immobiliare, compreso il capitolo sullo stop alla super-rendita per i
macchinari «imbullonati» (anch’esso atteso e ora a rischio; si veda l’articolo
in basso), agita insomma come tradizione il rush finale della manovra.
Quest’anno, però, il menu dei problemi è ancora più ricco, perché ai nodi
tecnici si sommano quelli politici prodotti dalle regole annunciate e poi
cadute sul finale. Sul piano politico, il nodo più intricato è ancora una volta
rappresentato dal destino fiscale dell’abitazione principale. Il tetto di
aliquota al 2,5 per mille (o 3,3 per finanziare le detrazioni), è in vigore
solo per quest’anno, mentre dall’anno prossimo il tributo potrebbe volare fino
al 6 per mille: in soldoni, significa che un bilocale da 60mila euro di valore fiscale,
dopo aver pagato 40 euro di Imu nel 2012 e 150 di Tasi quest’anno, potrebbe
versarne fino a 360 l’anno prossimo (con 100mila euro di base imponibile si
arriva a 600 euro contro i 250-330 massimi di quest’anno). Una Tasi così
potrebbe spremere fino a 10 miliardi dall’abitazione principale (invece dei 4
dell’Imu 2012), con una super-leva che ovviamente non sarebbe utilizzata da
tutti i Comuni. Il rischio-aumenti, però, sarebbe diffuso, come mostra per
esempio il fatto che il Comune di Bologna ha già deliberato il 3,3 per mille
per il 2014, ma il 4,3 per mille per il prossimo anno. L’idea, allora, sarebbe
quella di replicare il tetto di aliquote attuale, che però quest’anno era stato
finanziato anche da 625 milioni di aiuto statale ai Comuni. Per questo il
presidente dell’Anci, Piero Fassino, mette le mani avanti e chiede che «nel
2015 siano garantite le stesse risorse di quest’anno», perché una semplice
proroga dei limiti attuali «sarebbe insostenibile per i Comuni». Altri 625
milioni, però, oggi nel bilancio dello Stato non ci sono, quindi dal Governo si
prova a correre ai ripari: «Come sapevamo - spiega per esempio Enrico Zanetti,
sottosegretario all’Economia - un riassetto complessivo ha profili di
difficoltà rilevanti con tempi così stretti, per cui bisogna almeno riprendere
l’idea che avevo già presentato ad agosto di un puro riassetto normativo che
accorpi Imu e Tasi: ritrovarci entrambe le imposte anche nel 2015 sarebbe una
sconfitta, un risultato inferiore al minimo sindacale raggiunto per aver sperato
di fare troppo».Nel frattempo, come accennato sopra, sembra cadere in extremis
il decreto con la proroga al 26 gennaio del pagamento Imu sui terreni agricoli
non più considerati esenti perché «montani». In teoria, quindi, entro martedì
milioni di proprietari dovrebbero versare tutta l’imposta 2014 sui beni che
hanno perso l’esenzione. Difficile che accada (mentre i 350 milioni ai Comuni
sono già stati tagliati), vista l’incertezza alimentata dalle stesse promesse
del Governo sul rinvio: una complessità che potrebbe portare almeno a uno stop
alle sanzioni, come accaduto, in maniera in realtà piuttosto confusa, con
l’acconto Tasi di giugno.
gianni.trovati@ilsole24ore.com
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