lunedì 22 dicembre 2014

COPIAINCOLLA NATALIZIO



       Oggi utilizzo una foto straordinaria che  Giuseppe Passarello ha scattato dalla terrazza del Castello Beccadelli di Marineo (PA), per illustrare le struggenti parole scritte da Antonio Gramsci alla moglie dal confino di Ustica:F.V.

"Abbiamo a nostra disposizione una bellissima terrazza, dalla quale ammiriamo lo sconfinato mare durante il giorno e il magnifico cielo durante la notte. Il cielo sgombro di ogni fumosità cittadina permette di godersi queste meraviglie col massimo di intensità. I colori dell'acqua marina e del firmamento sono veramente straordinari per la varietà e la profondità: ho visto degli arcobaleni unici nel loro genere"

Antonio Gramsci a Giulia, Ustica 15.1.1927 

P.S.: Merita di passare in prima pagina il bel commento inviato stamattina da Onofrio Sanicola. D'altra parte ho tratto dal suo blog la splendida foto  che illustra questa pagina:

"Come hai visto le foto sono firmate e quindi è chiaro che non sono mie.
Hai fatto bene a ripubblicarla perchè merita e poi dai anche tu pubblichi abitualmente foto bellissime. I tuoi nudi di donna risaltano l'anima della donna mentre i miei risaltano solo il corpo , cioè la parte migliore di una donna.... Non conosco personalmente l'autore delle foto che in questi giorni ho messo sul blog si trovava nel gruppo che hanno visitato Marineo da Salvatore Pulizzotto il quale me le ha girate e mi pare ne sia valsa la pena.
Quella terrazza oltre ad essere comune a tutti quelli che riuscirono ad andare alle scuole medie del tempo, a me ricorda un episodio"importante". Alla Franco Virga ! Eravamo in classe quando un boato fece tremare oltre al castello mezza Marineo. Cadderò diverse pietre sul castello sfondando alcuni tetti in paese. Nel castello si vide meno perchè come tu ben sai c'è un sottotetto ma in quel terrazzo le pietre che caddero erano grosse e appuntite... Nel fuggi fuggi all'uscita io corsi dai carabinieri per "avvisarli" ancora non si usava denunziare. Fui allontanato bruscamente e rinviato a mio padre che mi "spiegò" che non potevano cadere pietre da una ditta che dava lavoro a mezzo paese. Io scrissi al GdS e poi pubblicai un trafiletto nel mio blog dell'epoca (Lu grusiteru) accusando di immobilismo il maresciallo dei carabinieri e la Cosiac di tentato omicidio. Anni cinquanta....prego...
Il risultato fu che quella cava dovette chiudere (tra l'altro si mangiava ogni giorno un pezzo di Montagnola) io ricevetti qualche schiaffone da Mio Padre e il Maresciallo (credo nostro parente) mi tolse il saluto. Dopo qualche giorno seppimo che vi era stata una morta e qualche ferito e diversi tetti bucati. Io feci un trafiletto dicendo ecco la verità :ai marinesi piace colpire di testa le pietre o le ...palle. Nulla è cambiato a oggi ... siamo sempre gli stessi a raccontare palle come se fossero pietre... Ti rinnovo gli auguri. Io non ho paura ad andare verso Betlemme . Il richiamo è fortissimo pur sapendo che fra "il popolo di Dio" ci sono ipocriti, coglioni e "mercanti del tempio". Ci vediamo a Betlemme nel presepe.... io come pastore tu credo ....si ma... non ci posso credere... dai basta fare "lu spavintatu"...
Onofrio 

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