CAMPANE A MORTO PER
LA NUOVA BUSAMBRA ?
E’
sempre cosi. Partiamo in quarta con kerosene sufficiente ad arrivare in
quota per poi rimare a secco proprio in quota. Quasi sempre per motivi
economici altre volte per insofferenza. E cosi anche Nuova Busambra non
sfugge alla regola. Qui da noi nulla cresce. Non è la crisi nemmeno (dai
è vecchia prof.Lombino) la apatia della gente a leggere. Il nostro
Guglielmo è durato giusto il tempo suo anzi più del suo tempo, ma almeno
raggiungevamo qualche migliaio di persone nella provincia. Franco Virga
non avrà dimenticato quando con sarcasmo paragonò il “suo” giornale” al
nostro. Paragone impossibile per contenuti e per autori. Molti del
Busambra rifiutarono di scrivere per il Guglielmo rifiutando la
contaminazione. Ora le leggi dei numeri chiamano come campane a morto.
Se in una cosa qualsiasi si mette arroganza alla fine se ne dovrà pagare
il conto…Ora aderiamo alla sottoscrizione del prof. Lombino. Non si può
lasciar morire questa iniziativa . Noi non ne condividiamo né gli
scritti né alcuni autori, ma è pur sempre una iniziativa seppur
arrogante e narcisista seppur politica camuffata come culturale .
Facciano bagno di umiltà anche verso i lettori e divenendo più
comprensibili e meno saccenti. Vedere fra gli scaffali le copie di
Busambra invendute fa male al cuore anche a noi. Come aiutarli ?
Premesso quanto sopra inizino i redattori ad autotassarsi con un
contributo fisso mensile. Si porti il prezzo della rivista a cinque euro
(almeno si ridurranno le rese del 50 %) poi anzicchè pavoneggiarsi in
presentazioni futili e deserte si torni ai tempi eroici dell’Unità
scendendo in piazza a diffondere la rivisita . E’ chiaro che esiste il
conto bancario ma ti voglio andare in banca a fare un bonifico di 10 o
20 euro. Noi che abbiamo solo letto il primo numero ecco il nostro
contributo che consegneremo ad un redattore. Nel paese del copiaincolla
spero essere imitato.
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