domenica 3 aprile 2016

COSA RESTA DI UNA SETTIMANA SANTA ?



Sono ancora molto frastornato dopo una settimana di processioni spagnole. Alla fine sono ricorso alla televisione per poterci capire di più. Premesso che il rito della Settimana Santa da noi è figlio clonato di quello spagnolo. Quindi mi sentivo ferrato per poter decifrare il tutto. Ma cosi non è stato e cosi mi sono piazzato davanti alla Tv per alcuni giorni e per altri sono andato a constatare di persona (tipo il giovedi santo). Oggi io non le chiamerei più processioni ma bensi “sfilate”. Nel caso nostro di Malaga (città che conta milioni di presenze turistiche) queste processioni iniziano alle ore 16 e finiscono alle quattro del mattino. Ce ne sono una media di quattro al giorno su diversi percorsi. Organizzate da una decine di Confraternite che fanno a gara per mostrare le loro vare (troni) allestite fastosamente che più o meno rappresentano le varie stazioni della via Crucis, ma con in più una ventina di Madonne secondo tradizione (Addolorate, Mercedes, ecc.). Più o meno queste “vare-troni” sono preceduti da un gruppo di incappucciati- penitenti con candele. Non meno di cento portatori (in alcuni casi ne ho contati 150) in divisa da confrate portano a spalla la vara-trono con un andatura ondeggiante che per capirci meglio dico come “annacante” un passo avanti ed uno di lato. Alla fine i veri fedeli-penitenti risulteranno i portatori. 
Seguono coloro che avevano chiesto una grazia nell’anno passato e avendola ottenuta sono presenti per sciogliere il voto. Fra loro amici e parenti dei portatori con quanto possa servire (soprattutto acqua, bambini da abbracciare, mogli da non perdere di vista…) Segue la banda musicale. Questa è un mistero. Ogni vara-trono ha una banda composta da almeno 50 elementi. Ogni processione ha una 15 na di troni e quindi fanno 750 musicanti …per processione pari a 3.000 musicanti per giorno – processione. Bisognerà rifare i calcoli fermo restando che tutte quelle che ho visto avevano una banda dietro ogni vara e tutti in una divisa diversa. 
E’ vero che suonavano sempre musica funebre, ma vivaddio non posso pensare che fossero… comparse! Spettacolari le manovre dei portatori di troni. Alle curve (pensate quelle a gomito !) i maestri-guida (4 per vara uno ad ogni spigolo) iniziano da dietro a marciare in surplace e cosi a scalare in modo che ti danno l’idea di avanzare …ma stando fermi e quindi permettendo alle file davanti di agire lateralmente. Uno spettacolo. Pensate file di 20 portatori ciascuna, che non sgarrano di un millimetro. Ovviamente le soste sono ogni dieci minuti e questo giustifica perché ogni vara a fare il suo percorso ci mette una decina di ore. Durante il cammino nessuno ride, scherza o parla, ma durante le soste scaricano la fatica complimentandosi e dissetandosi. Tutto questo avviene fra due ali di folla che applaudono al passaggio. Aspettavo balconi gremiti ma non è stato cosi perché essendo in centro i balconi sono da uffici e non di abitazioni. Il problema più grosso per me è stato quando ho voluto inserirmi con il mio bel cero e non sono riuscito a capire dove fosse il posto dei fedeli partecipanti alla processione. Ogni processione finisce in cattedrale ma qui  ho dovuto rinunziare perché si trattava di almeno due ore di attesa. Questo è quanto posso dirvi dopo una settimana di “appostamenti” e soprattutto dopo almeno tre ore giornaliere di trasmissioni televisive dedicate.
Alcune vare-troni sono un trionfo di barocco, e la quantità di addetti è impressionante. Ogni trono ha il suo portatore d’acqua, il suo addetto alle candele (centinaia per trono), un conduttore con campana e cosi via. Mi rimane una riflessione. Qualche anno fa gli amici della confraternita mi mostrarono due aste lunghissime (addirittura non si trovava il posto dove custodirle ,finirono a lato dell’altare maggiore) . L’unica volta che furono usate non furono usate dai marinesi ma bensi da confrati giunti da Grottaglie (? Se mi ricordo bene). Ma i nostri bravi confrati (una settantina circa) si rifiutarono di portare a spalla  la vara di San Ciro. E questo potrebbe essere uno dei motivi per cui San Ciro ha chiesto la residenza in Spagna. Credo che i due “capoccia” cosi bravi ad organizzare gite  e svaghi dovrebbero andare in Spagna a vedere questo rito che dura una settimana. Con quello che arricogghinu se lo possono permettere. E poi quando mai hanno dato conto dell’arricughiuta e quindi vista la processione, ci potrebbe scappare anche una puntatina alle topas… 

5-continua

Nessun commento:

Posta un commento