lunedì 4 aprile 2016

STORIA DEI MUSULMANI DI .... MILANO !



Ho conosciuto Massimo Guidetti al tempo che CL germogliava. Io andavo in Polonia per lavoro ed ero costretto a passare da Vienna o da Praga. All’inizio sbuffavo anche se accumulavo ore di volo poi iniziai a lavorare su un obiettivo su cui ancor oggi ,dopo 45 anni, sono ancora impegnato, corteggiare una ragazza boema con cui all’inizio avevo solo una cosa in comune :la parola tri che in ceco e in siciliano ha lo stesso significato. Avevo appena conosciuto Rosalba Mozzati-Ottolenghi eccezionale femminista in quel 1970 quando CL poteva contare su certi cavalli (e puledre di razza) come Lei e , appunto il Guidetti. In Via Ariosto a Milano esisteva una specie di club (lo CSEO) a cui aderivano quelli che avrebbero portato CL nel mondo cattolico, dalla Spagna al Brasile, dalla Jugoslavia alla Germania (assieme all'indimenticabile don chilometro alias il forlivese Don Ricci). E tornado da Praga e dalla Polonia, il Guidetti mi chiese: quali nuove ci porti dai Fratelli Boemi e Polacchi ? Usava il linguaggio dei 70 inviati da Gesù per il mondo ad evangelizzare. Feci un po’ spallucce e un po’ non potevo raccontargli che di tutti questi fratelli me ne interessava solo una che in vari modi non mi lasciava dormire la notte. Credo sia piemontese e quindi “relativamente espansivo”. Dobbiamo a lui una magistrale Storia della Chiesa e dell’Europa (Jaca Book) in una decina di volumi e tanti altri saggi. 
Non divenimmo mai amici perché “dottori” come lui ti mettono soggezione e temi di “essere interrogato “ tutte le volte che lo incontri. Se poi aggiungi che sua moglie ha tradotto dal tedesco migliaia di testi tecnici e scientifici puoi immaginare che utilità possono avere  a frequentare uno come me. Ricordo quando in una delle solite “perturbazioni economiche” della Jaca si decise di tagliare la “stanza del Guidetti” io insorsi energicamente dicendo che non potevamo sostituirlo “con un sanicola qualsiasi” eravamo una editrice e non una bottega. Abitavano  in un “covo” ciellino dove un giorno andò anche mio figlio . Ma già sulle scale si respirava aria ciellina che per noi era nociva in quanto non usi all’arroganza e  alla saccenza dei primi della classe e che  come cattolici, purtroppo molti di loro,  non posseggono carità.
Ora ci reincontriamo   lui come storico ed io come “amante” del mondo islamico ( prima come siciliano, ora di ritorno dalla Spagna e da sempre studioso (sic) di quello che per me è nel nostro dna). Debbo consigliarVi di acquistare questo suo lavoro (24 euro) perché ne vale la pena. Un volume che non può mancare nella vostra libreria .
Quando da ragazzo , in quegli anni, dicevo che “investivo” nel mio futuro pensavo proprio a queste persone sicuro che grazie al fatto di averli conosciuti e frequentato mi avrebbero portato lustro e prestigio. E Massimo Guidetti è appunto uno di questi.
Il libro potete acquistarlo in libreria o collegandovi via internet all’editore, come usa fare oggi.


Ps. Non ho ancora letto (forse è meglio dire consultato) il lavoro del Guidetti. Ma già il fatto che qualcuno ci presenta un lavoro cosi capillare sulla “lombardia musulmana” non solo stuzzica ma mi sembra anche un vuoto che andava colmato perché conosco ben pochi precedenti se si escludono testi e documenti posseduti dalle biblioteche lombarde (in primis la Ambrosiana). Che i musulmani fossero arrivati sin dentro San Pietro (o San Paolo ?) a Roma ne eravamo a conoscenza ma che avessero cercato anche loro  di recuperare le reliquie dei "loro" tre re magi mi era sfuggito.  Quindi alla Storia dei Musulmani di Sicilia dell'Amari, alla sua Bibblioteca, e al recente acquisto fatto in questi giorni in Spagna della Historia de los musulmanes de Espana di Reinhart P. Dozy del 1861 posso aggiungere questa Storia dei musulmani di Milano di Massimo Guidetti.

ps2. 
"Si tratta di un libro di storia che ha per primo oggetto Milano, e vede l’Islam di riflesso, attraverso gli occhi di quei milanesi che, per scelta o per necessità, entrarono in contatto con i suoi fedeli, con i suoi testi e i suoi monumenti, le sue città e i suoi deserti; e anche attraverso gli occhi di quanti semplicemente lo sognarono, proiettando su di esso proprie aspirazioni, desideri e timori. Per saperne di più si può dare un’occhiata all’indice allegato". Massimo Guidetti

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