mercoledì 13 aprile 2016

USIAMO LA PROLOCO COME...

Ecco mentre leggete l'articolo ascoltate questa canzone !
 


Gent. Signor Presidente
La sua carica è stata per me un sogno ! Fare il presidente di una Proloco è come essere a capo di una Cupola (in senso positivo…) dal potere illimitato. Persino lo Stato protegge le proloco che funzionano. Sono il miglior percorso per “fare” senza tanti passaggi burocratici. Ricorderà il tentativo del precedente sindaco al quale non riusci di metterci le mani sopra ! Io avrei votato per lei (se fossi stato iscritto) perché conosco la sua deontologia e so che non è facile “utilizzarla” . Ricordo quando nel centenario di Padre Calderone Lei fu l’unico a tenere a distanza “i nuovi saccenti” che lo definivano “impreciso, fantasioso non attendibile” e Lei in quel settembre ancora soleggiato ribadi che è ancora l’unico “marinese” conosciuto come “scrittore di cose patrie locali”. Poi lo definì “poeta” perché nei suoi volumi aveva “cantato” la sua patria. Se ben ricordo fu Lei il primo “carte alla mano” a documentare “le spese pazze” del comune (ad esempio le spese legali) e lo fece con documenti e statistiche alla mano cosa che mai abbiamo avuto il piacere di vedere nelle precedenti e successive amministrazioni. Fatta la premessa vengo al punto. La sua presenza nella proloco a prima vista segna un confine dall’antico uso degli “enti” e siamo tutti qui ad attendere “eventi” degni della Proloco. Ci viene in mente quando ci chiesero un giudizio negativo sulla vittoria elettorale del manumanca ed io risposi “Signori aspettiamo a giudicarlo !” Aspettammo cinque anni è fu una lunga partita a birilli (ora diremmo a booling) senza vedere mai uno strike e cosi imparammo che si può bloccare un paese per oltre cinque anni senza fare nulla … Ora aspettiamo che Lei prenda possesso del suo Ente ma gradiremmo vedere i progressi giorno per giorno e cosa mai vista prima a Marineo “sapere programmi e risultati” o meglio l’avanzamento lavori.
Ci piacerebbe iniziasse un nuovo stile ! E qui vado al recente incontro tenutosi al castello (da noi reclamizzato al massimo) e ci aspettavamo, appunto ecco il nuovo stile, che alla fine emettesse un “rapporto o relazione” sull’incontro e di questo ne relazionasse l’amministrazione per “iscritto” a futura memoria. Non continui lo stile Riprenditi delle vittorie di Pirro o della mentalità in uso. Non si faccia prevaricare dalla Fondazione che organizza gite che sono proprie della Proloco seppur camuffate da corsi. Non si lasci sopraffare dalla arroganza che ritiene solo propri referenti curie , sindaci e pochi eletti, in ogni caso con sempre gli stessi referenti. Non giudichi dal tono i contenuti, ma bensi dal tema perché nessuno a dato titoli regali a chi è stato nominato ma non eletto a chi dialoga solo con superiori o compari ignorando i doveri deontologici. Guardi il suo paese ! Abbiamo un paese perennemente non amministrato ! La gente è succube di una dozzina di padrini. Non esiste “voce pubblica”. Il dialogo non è più gradito. Le nostre tradizioni calpestate. La gente fa fatica a discernere, o non vuole !
Usiamo la Proloco come ente indipendente. Come coscienza locale. Ecco peerchè aspettiamo la sua relazione !

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