Questo zunami di serate marinese inizia alla grande! Ti impone anche delle scelte. Alle 20 incontro nell’accogliente Barbagiannipub sull’ultimo lavoro del napoletano Rea con commenti e discussione alle 21, davanti il sagrato “concerto” del naif Falzini al popolo . Pensiamo di andare ad entrambi. Quello organizzato dal Virga pecca un po nell’organizzazione ma ha il vantaggio che il tema potrà interessare un massimo di 20 persone. L’intervento più sostanzioso come al solito è quello del Di Sclafani. Pieno di asterischi e rimandi, appunti e note. Sta molto migliorando perché non è inutilmente prolisso ma molto concreto. La difesa della Chiesa affidata ad un cattolico di sinistra è cosa molto rischiosa. Alla fine ti ricordano i preti dell’est o cosiddetti “preti della pace” quelli nominati dal governo e che rispondevano al governo (a proposito di obbedienza). Mancava la passionalità nel suo intervento, quella che ha accompagnato i cristiani nei momenti brutti della Chiesa. Alla fine erano più i difetti della chiesa che i meriti a prevalere. Ma di questo ne parliamo dopo. Questo nuovo stile del Di Sclafani ci è piaciuto perché non era saccente per la platea ma preciso e documentato. L’intervento di Rosario Giouè come al solito non lascia spazi né alla fantasia né a commenti. Secco accademico. Non permette né precisazioni né aggiunte.
Franco Virga ha coordinato bene e porta a casa un grande risultato: una bella serata gradita da tutti i presenti: né bigotta né cafoncella.
Visto l’orario ancora accettabile ci siamo persi l’inizio dell’altro evento. Di qua si contava sul solito pubblico fisso ad ogni incontro dove ci sono sempre le stesse componenti: gratis, solo intrattenimento. Questa seconda serata organizzata dalla premiata “Casa San Ciro” proponeva un tema caro ai marinesi : la fede in musica, lo spettacolo della fede nello stile americano. Non un posto libero, quelli in piedi andavano senza meta avanti e indietro a rompere e disturbare spingendo e parlando e disturbando. Abbiamo notato Battiato e qualche altro spaziare e svolazzare dappertutto ripetendo motivi e parole già arcinote alle nostre orecchie. Artisti qualche volta scombinati ma soprattutto l’amico Falzini, miracolato a Mejugorie (strani questi che scoprono Mejugorie dopo trentanni, che si convertono all’acqua di rose come se prima fossero stati atei) Falzini svolazzava su tutti sentendosi come Gesù vestito da mezzo francescano. Usava termini dedicati alla Madonna a Dio e a Gesù da navigato bigotto utilizzando quattro parole prese dal vocabolario della mediocrità.
Una serata così banale conclusasi con un alto livello cultulare.
Dialogo telefonico fra due. Ho ricevuto una telefona che iniziava “chi fumeri parra ?”. Ed io risponendo ad un gran cornuto….
Dialogo telefonico tra Falzini e Padre La Sala.
Nel parterre il solito Spataro, padrone di casa, il solito Cosimo Sanicola ospite mecenate e il nostro giovane parroco che a me è sembrato un po’ annoiato .
Abbiamo notato l’assenza di Padre Randazzo che abbiamo incontrato a “casa San Ciro” seduto assieme al malizioso Alloro che si raccontavano …che essendo arrivato in ritardo non è riuscito ad arrivare al suo posto in prima fila.
Potete crederci . Padre Randazzo da ragazzo non diceva mai le bugie, garantisco io suo compagno di scuola e di banco. Si, mi dice Alloro, ma ora anche Lui è un po invecchiato….
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