La presentazione del libro La fabbrica dell’obbedienza di Ermanno Rea
Premetto che non mi piace scrivere del libro che non ho letto. Dai relatori che hanno presentato il libro La fabbrica dell’obbedienza di Ermanno Rea ho capito che una delle tesi del libro è che la Chiesa cattolica con le sue colpe (l’Inquisizione, la Controriforma ecc) sarebbe una delle cause degli atteggiamenti sbagliati degli italiani. Ci sarà del vero ma vorrei spostare l’attenzione sull’uomo in genere: alla sua grandezza ma anche alla sua cattiveria che gli uomini della Chiesa hanno dimostrato abbondantemente. Dobbiamo andare alle origini, subito dopo Adamo ed Eva troviamo il racconto di Caino ed Abele. La Bibbia intera è poi una descrizione dell’educazione di Dio nei confronti dell’uomo. Dal Decalogo al comandamento di amare i propri nemici, questa educazione è stata sempre molto esigente.
Alcune parole che si ripetevano più spesso durante la serata erano: la libertà intesa come disobbedienza alla Chiesa, l’invadenza della Chiesa, il Concilio di Trento, il Concilio Vaticano II, la responsabilità personale.
Gesù ha detto che “la verità ci farà liberi”, quindi ogni ricerca della verità ci aiuta a realizzarla. Anche un’opinione diversa dalla nostra, purché sia vera. Dobbiamo essere nello stesso tempo umili, non mettere in bocca a Gesù le nostre idee e non imputare al Vangelo le colpe degli uomini della Chiesa. Gesù ha sempre odiato il peccato e amato il peccatore; noi non ne siamo capaci. Non è colpa della Chiesa ma nostra.
Dell’invadenza della Chiesa si parlava a proposito dell’Insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane. Posso riportare la mia esperienza nel Nord d’Italia che è evidentemente diversa da quella del Sud. Da quando gli studenti si “avvalgono” di questo insegnamento e possono scegliere anche l’alternativa. L’evoluzione è stata in questo senso: prevale sempre di più il disimpegno e quasi la metà degli studenti sceglie lo studio individuale (cioè il ripasso per l’ora dopo) ad esempio nella biblioteca della scuola dove sono solo sorvegliati ma essi non scelgono le proposte alternative dei professori. Alla fine sono discriminati gli studenti che si avvalgono dell’Insegnamento della Religione cattolica perché fanno un’ora di più alla settimana da cui non hanno nessun vantaggio e se questa ora cade o all’inizio o alla fine dell’orario scolastico stanno a scuola un ora di più. Gli altri ragazzi entrano più tardi o escono prima. Non mi sembra tanto educativo e stimo i genitori del Sud che riescono a mandare i figli a tale insegnamento che è sempre una cultura religiosa contro il nulla dell’ora libera.
Sarebbe interessante ma lungo il confronto del Concilio di Trento e del Concilio Vaticano II. Quest’ultimo ha definito la Chiesa il popolo di Dio: una realtà umana che però appartiene a Dio. Solo così ci possiamo spiegare il fatto che la Chiesa c’è ancora dopo più di duemila anni nonostante dei errori clamorosi degli uomini che appartenevano alla Chiesa ma anche grazie al grande esempio dei santi che sono riusciti a superare i loro limiti.
Io posso aggiungere anche una serie di persone concrete della Chiesa dell’Est di cui persecuzione ho conosciuto da vicino. Il loro esempio ha tenuto in piedi tanti altri che riuscivano a mantenere la dignità umana anche nelle condizioni disumane e a mio parere hanno espiato una parte delle colpe degli uomini della Chiesa del passato.
L’ultima parola chiave della serata letteraria era la responsabilità personale. Non si poteva concludere meglio. E’ bene non nasconderci dietro gli errori degli altri, “la pessima educazione” della Chiesa”, avere fiducia nell’uomo e nelle sue possibilità di superare se stesso. A mio avviso in questo siamo aiutati dalla guida della Chiesa alla quale siamo liberi di obbedire o no.
Ruzena Ruzickova
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