domenica 16 dicembre 2012

A QUARANTAQUATTRO ANNI...



Freddo pungente ci vuole il fasciacollo i guanti ed un cappuccio. Bisogna lasciare lo spazio per il sigaro e per la vista altrimenti non riconoscendoli subito i miei paesani continuano a definirmi arrogante, un saluta nuddu, e simili stupidate. Il percorso è quello della “quartu di prucissioni”. Dalla matrici a lu chianu. “Acchiana mi dice Ciro, siamo invitati. Ho dvuto chiarire una decina di cose (chi è invitato, dove, perché ,che c’entro io, zoccu purtamu,ecc.ecc.).Insisto affinchè Ciro chiami il padrone di casa e si faccia autorizzare a portare un amico. Arrivati a Rocca Bianca troviamo “una tavolata da matrimonio”. Sbianco e prego Ciro di portarmi indietro : non mi sento di tuffarmi in una festa di famiglia come un intruso scroccatore… Il mio ospite , che per ben 5 ore non si muoverà da davanti il forno mi mostra un sorriso accogliente mettendomi a mio agio. Piano piano arrivano gli altri ospiti che saluto calorosamente mentre loro si interrogano da dove spunto. Aspetto con ansia la padrona di casa senza la cui conferma non mi sento di rimanere là. E’ peggio del marito. Come stà, ben venuto: mi bastano per dire forse sono bene accetto. Tutti hanno qualcosa in comune , che ancora non ho individuato. La parola d’ordine è :”non si parla di lavoro”. Si attende la Rosetta per iniziare. Si forma un trio fascinoso che ti provoca invidia. La familiarità prima del trio che  poi diventano quattro poi cinque e cosi via mi incuriosisce anche se non sono riuscito a trovare quale sia il collante… Di solito è la frequentazione dei riti religiosi, poi la scuola , e cosi via. Ad un certo momento dopo che il maestro ospite ha sfornato  una quantità industriale di pizze (una alla fragola, una a crepacuore, una alla infuddiscu…) e poi formaggi, sasizza di 4 macellai diversi poi vino di Ciro, frizzantino del nord, Vino d’addabanna, vino di don Leo, vinu suspiratu , vinu di foddi, vinu di donna lola spunta una torta di 25 metri quadrati con scritto auguri e un 44 simboleggiato da due candeline. Non è che non mi fossi accorto della festeggiata, ma la severità del padrone di casa  mi lasciava spazio solo per giocare con i bambini…
Incontro spesso la festeggiata sempre con le sue inseparabili amiche e ormai gli sono debitore di sorrisi meravigliosi elargiti da occhi gioiosi. E’ questo il mio paese ! Questo mi ricompensa di tante cose incredibili. Mi riappacifica con il mondo, con alcuni che insozzano la nostra attimo sfera, che infettano la nostra vita serena fatta di momenti bellissimi. Lei si siede di fronte a me accanto ad altrettante signore maestre in eleganza e simpatia. Sono affascinato , stralunato ,forse ho lo “spirito” che ha tentato maldestramente di descrivere un vignettista che mi ha disegnato “imbavagliato” (complimenti da chi da lui ?  ) e con un meraviglioso fiasco di vino che “il suggeritore” intendeva usare come “simbolo negativo” ! Ma dai rimborsate i soldi spesi per avervi mandato a scuola ! Dopo una gara sull’età della festeggiata ci accordammo tutti che i suoi magnifici 44 anni sono perfetti. La serata scorre bene , molti hanno aiutato il maestro al forno altri facevano finta di portare pizze e pietanze verso di noi , ma erano sempre piatti vuoti e sino a quando non ho scambiato il posto con Ciro non ho visto una briciola. E’ la serata dove nulla è fuoriposto. Io ho continuato ad ammirare la festeggiata ed invidiavo la Rosetta e l’altra amica che se la accarezzavano. Era notte e si parlava di carte ed io speravo di farne di false per accompagnare , da cavaliere, la signora e avevo appena iniziato a fantasticare, come mi succede sovente davanti ad una immagine non dipinta da mano umana, quando Ciro (scunzaiocu) mi riporto con i piedi per terra rimproverandomi di tenere la bocca aperta “comu un babbu”. Andando via Ciro mi disse “svegliati”. Ed io dissi che lui era un vero marinese di quelli che se la prendono con te che hai occhi solo per le cose belle dimenticando che è la cosa bella l’origine…e non io la colpa. Bellissimo avere 44 anni…

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