Freddo pungente ci vuole il fasciacollo
i guanti ed un cappuccio. Bisogna lasciare lo spazio per il sigaro e per la
vista altrimenti non riconoscendoli subito i miei paesani continuano a
definirmi arrogante, un saluta nuddu, e simili stupidate. Il percorso è quello
della “quartu di prucissioni”. Dalla matrici a lu chianu. “Acchiana mi dice
Ciro, siamo invitati. Ho dvuto chiarire una decina di cose (chi è invitato,
dove, perché ,che c’entro io, zoccu purtamu,ecc.ecc.).Insisto affinchè Ciro chiami
il padrone di casa e si faccia autorizzare a portare un amico. Arrivati a Rocca
Bianca troviamo “una tavolata da matrimonio”. Sbianco e prego Ciro di portarmi
indietro : non mi sento di tuffarmi in una festa di famiglia come un intruso
scroccatore… Il mio ospite , che per ben 5 ore non si muoverà da davanti il
forno mi mostra un sorriso accogliente mettendomi a mio agio. Piano piano
arrivano gli altri ospiti che saluto calorosamente mentre loro si interrogano
da dove spunto. Aspetto con ansia la padrona di casa senza la cui conferma non
mi sento di rimanere là. E’ peggio del marito. Come stà, ben venuto: mi bastano
per dire forse sono bene accetto. Tutti hanno qualcosa in comune , che ancora non
ho individuato. La parola d’ordine è :”non si parla di lavoro”. Si attende la
Rosetta per iniziare. Si forma un trio fascinoso che ti provoca invidia. La familiarità
prima del trio che poi diventano quattro
poi cinque e cosi via mi incuriosisce anche se non sono riuscito a trovare
quale sia il collante… Di solito è la frequentazione dei riti religiosi, poi la
scuola , e cosi via. Ad un certo momento dopo che il maestro ospite ha sfornato
una quantità industriale di pizze (una
alla fragola, una a crepacuore, una alla infuddiscu…) e poi formaggi, sasizza
di 4 macellai diversi poi vino di Ciro, frizzantino del nord, Vino d’addabanna,
vino di don Leo, vinu suspiratu , vinu di foddi, vinu di donna lola spunta una torta
di 25 metri quadrati con scritto auguri e un 44 simboleggiato da due candeline.
Non è che non mi fossi accorto della festeggiata, ma la severità del padrone di
casa mi lasciava spazio solo per giocare
con i bambini…
Incontro spesso la festeggiata
sempre con le sue inseparabili amiche e ormai gli sono debitore di sorrisi
meravigliosi elargiti da occhi gioiosi. E’ questo il mio paese ! Questo mi
ricompensa di tante cose incredibili. Mi riappacifica con il mondo, con alcuni
che insozzano la nostra attimo sfera, che infettano la nostra vita serena fatta
di momenti bellissimi. Lei si siede di fronte a me accanto ad altrettante
signore maestre in eleganza e simpatia. Sono affascinato , stralunato ,forse ho
lo “spirito” che ha tentato maldestramente di descrivere un vignettista che mi
ha disegnato “imbavagliato” (complimenti da chi da lui ? ) e con un meraviglioso fiasco di vino che “il
suggeritore” intendeva usare come “simbolo negativo” ! Ma dai rimborsate i
soldi spesi per avervi mandato a scuola ! Dopo una gara sull’età della
festeggiata ci accordammo tutti che i suoi magnifici 44 anni sono perfetti. La
serata scorre bene , molti hanno aiutato il maestro al forno altri facevano finta
di portare pizze e pietanze verso di noi , ma erano sempre piatti vuoti e sino
a quando non ho scambiato il posto con Ciro non ho visto una briciola. E’ la
serata dove nulla è fuoriposto. Io ho continuato ad ammirare la festeggiata ed
invidiavo la Rosetta e l’altra amica che se la accarezzavano. Era notte e si
parlava di carte ed io speravo di farne di false per accompagnare , da
cavaliere, la signora e avevo appena iniziato a fantasticare, come mi succede
sovente davanti ad una immagine non dipinta da mano umana, quando Ciro
(scunzaiocu) mi riporto con i piedi per terra rimproverandomi di tenere la
bocca aperta “comu un babbu”. Andando via Ciro mi disse “svegliati”. Ed io
dissi che lui era un vero marinese di quelli che se la prendono con te che hai
occhi solo per le cose belle dimenticando che è la cosa bella l’origine…e non
io la colpa. Bellissimo avere 44 anni…
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