domenica 30 dicembre 2012

COSA NOSTRA...



Erano le dieci del mattino del 5 novembre 1970. La città aveva ancora per intero il fascino della terribile sconfitta appena subita. Il museo nazionale portava i segni della mitraglia sovietica che gli studenti chiamavano “gli affreschi del Griesko “ parafrasando il maestro spagnolo con il generale russo a capo dell’armata di invasione. L’organo grande mandava la sua voce arrugginita o arrabbiata mentre noi freschi di una lezione del tipo “educate i vostri figli al socialismo”, “crescete in armonia nel comunismo” e insulti del genere venivamo uniti in matrimonio e salutati con un perentorio scambiatevi il primo bacio. Fu allora che protestai : passi per il comunismo e il socialismo ma quello non era proprio il primo bacio… Usciti dal salone salutato l’interprete stavo per prendere per mano colei che avrebbe condiviso con me almeno i prossimi 42 anni  quando una mano decisa tira da parte  la “signora” a cui stavo per dare l’ennesimo primo bacio e mi intima prima in ceco poi per evitare fraintesi in tedesco ed infine grazie all’interprete : Signore Lei non ha idea di quanto noi siamo felici che lei entri nella nostra famiglia, ma nostra figlia rimane a casa nostra fino a quando questo rito non avverrà in chiesa.” Ecco sbotto fra me , la mano longa dei preti… ecco gli artigli del vaticano…ecco e stavo per aggiungere un sacco di cose che scrivere non è elegante e posi lo sguardo su quella che ora era mia compagna ma non ancora unita a me nel sacro vincolo del matrimonio. Uscimmo manina nella manina mentre il grande orologio mostrava i suoi personaggi ritmati dai suoi rintocchi. La piazza del Tyn o Down  Town  o Stare Miesto come la chiamavamo tutti. Allora passava il tram in piazza e vi salimmo sopra per scendere  in un vecchio bar d’epoca che si chiamava “dva Middlevek” (ai due Orsi) e li iniziammo con una bottiglia di Carpano- Punt e Mes e finimmo a birra per terra. Ci toccò aspettare il 29 dicembre alla stessa ora , questa volta, eleganti quanto il tempo concedeva con parenti ed amici accampati da altri parenti ed amici affidarci alle parole di due preti eccezionali il cui curriculum ti fa venire la pelle d’oca. Giorgio Reinsberg (campo di concentramento nazista, un fratello morto nel campo, uomo che diceva contemporaneamente la messa in varie lingue, pittore eccellente soprattutto negli ex-libris e bastava che ti vedeva entrare in chiesa e passava dal ceco all’italiano o al tedesco o al francese e tu gioivi perché ti sentivi qualcuno) Antonin Mandl (una ventina d’anni in galera , graziato e ricondannato sempre dallo stesso ministro per mezza dozzina di volte, spina nel fianco di comunisti e preti della pace di tutte le razze; usciva da prigione e vi rientrava come noi facciamo dal bar). Scegliemmo San Gallo per il suo romanico che ti avvicinava a Dio . La vecchia signora che si era trattenuta la figlia aveva voluto dare alla figlia come dote quella giornata di festa e “la sua scuola, che con tanti sacrifici  della nostra famiglia oggi è dottoressa in Lingue”.  Certo vedere a pranzo quella ragazza che mi avrebbe guidato nelle scelte future ballare con il prete Giorgio Reinsberg , lo stesso che durante il corso fidanzati le aveva consegnato una specie di Kamasutra cattolico  … mi ingelosi  un po’  ma solo perché lei era bellissima …Fuori i carri armati passeggiavano per piazza Venceslao, i russi prendevano il caffè nel bar di kafka e si fotografavano su Ponte Carlo come i nazisti avevano fatto prima di loro. Era passato un anno dall’invasione ma era come fosse stato quella mattina. I praghesi avevano deciso di vestire a lutto quell’anno e mentre a Praga non esisteva un telefono funzionante noi dovemmo aspettare la sera tardi per accorgerci che le donne boeme  vestivano a lutto dalle calze nere all’intimo. Quella sera finimmo in una camera facendo finta di non accorgerci che eravamo una diecina fra fratelli,cognati e parenti vari…

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