Sullo sfondo il Trentacoste |
Trascinato da un amico che mi prometteva una
piacevole serata alla Mondadori di Ruggero Settimo in Palermo dove un “certo
Basile” avrebbe tenuto banco. La sala si trova al quarto piano del palazzo e
dopo ben 4 rampe di scale mobili (chissà quanti sapevano che proprio lì è stata
montata la prima scala mobile di Palermo nella Standa anni '60 di allora) giungiamo
quando il relatore non era ancora arrivato (è inutile fare le battute sul
ritardo…) mi accorgo che la casa mondadori non c’entrava per nulla e che si
trattava solo di scroccare una fetta di panettone. Noto che molti hanno un
invito e mi confermano che ciascuno dei “pasticceri” aveva un bonus per trenta
ospiti. Piano piano mi defilo perché là ero tutto tranne che invitato. Il papà
dell’artista pasticciere da me salutato, in pelliccia e grande abito da sera,
salutava i suoi ospiti. Mi guarda perplesso come dire ma questo da dove sbuca ?
Inutile ricordagli il legame fra la sua famiglia e la mia, ero considerato out
e cosi mi sono trasferito nelle sale dove nessuno aveva il diritto di
domandarmi cosa facevo lì. Capito il giro della serata registro le espressioni
maldestre del Basile di dimostrarci che il panettone forse viene da Cipro o
dalla Turkia per approdare infine in Sicilia vera sua terrà di origine. Insulta
persino il Marchese di Villabianca e in
mezzo a battute scontate alla fine ci presenta il panettone-cassata (non a forma di minna). Ormai il panettone elaborato magistralmente
dai veneti esiste in tutti i gusti e forme, ma mancava la defintiva cresima
siciliana. Noto fra la gente una chioma bianca e dopo aver capito di più sulla
serata (nessuno lo ha sottolineato) apprezzo questa forma di sinergie fra
pasticcieri veramente lodevole. Questo ampiamente giustifica la presenza del
nostro Vice Sindaco Trentacosti assessore alle attività produttive qui giunto
per premiare questa iniziativa con la sua presenza. Si e no una decina di
marinesi gratificavano
gli Sciampagna che tendono sempre più a dissociarsi da Marineo mirando a spazi
e commerci lontani. Questo diventa secondario se la loro linea commerciale è
coerente e noi ci auguriamo che abbia buon risultato. Il mio amico ogni tanto
mi faceva rientrare in sala ma io temevo che qualcuno mi chiedesse i documenti…
Rientro al momento tanto atteso quando mi tocca fendere la calca verso la mia
(?) fetta di panettone a cui arrivo trafilato e scamiciato. Mi metto in un
angolo e pur non essendo minimamente “maestro pasticciere” ma consumatore
finale assaporo, lentamente questa e con morbosità omofobesca la creazione dei
5 migliori pasticceri (qualcuno ha dimenticato di farsi la barba ?). Troppo
dolce come la cassata, candito all’inverosimile, forse voleva ancora un filino
di cottura, rivestito alla veneta e non è possibile …non è lo stesso panettone
inaugurato come fosse un busto di bronzo… Volevo segnalare la cosa ma non era
il caso di fare il guastafeste … Ma almeno diteci che fine ha fatto quel grande
panettone-cassata che , come è stato detto anche per gli altri, ha una durata
non come il classico milanese sino a San Biagio ma di soli 20 giorni e quindi
per acquistarlo bisogna aspettare ancora. E’ dove di grazie se nell’invito non
ci sono gli indirizzi ?
Nel contempo in altro luogo si consumava la tragedia
di qualche politico marinese che sembra sia stato colto da malore nel leggere
su Marineoweb che Giovanni Greco presiedeva l’Assemblea Regionale Siciliana
(edizione Crocetta). Per qualcuno si trattava di panettone agrodolce o meglio
un occasione per riprendere, dopo una pausa illusoria, il culto della
personalità trattando maleducatamente il Vice Sindaco che per lui “non conta
niente” , ma che è sempre presente. E ancora non sa cosa è successo a Cracolici
ieri in Assemblea…
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