Candido dell'agosto 1952 da me acquistato da Alerio e recentemente ritrovato |
Che
cosa è la virtù politica? E’ la virtù
dell’uomo impegnato nella politica per occuparsi del bene comune di una collettività, di un Comune o
Regione, Stato ecc. e a farlo con le qualità di un uomo politico virtuoso. Al
cittadino elettore il politico virtuoso comunica informazioni, gli dice i fatti
veri, sceglie il silenzio nei casi previsti
e sopratutto non l’inganna dicendogli il falso ne equivocando sul vero.
Si occupa di tutte le opere di comune necessità e utilità cui è necessario provvedere
tempestivamente e senza ruberie. Aristotile ci dice nella sua “Politica” che
essa deve insegnare i principi ed essere fondata sulla pratica delle virtù
etiche. Socrate e Platone prima di lui pensano che il politico agisce e
funziona nel perimetro dell’unità del bene. Montesquieu nei tempi moderni parla
di azione che persegue l’interesse pubblico. Il politico vizioso è il contrario
del politico virtuoso. Questi può avere limitati vizi privati, in base ai
principi di libertà individuali in democrazia, che non incidano sulla
correttezza, sull’interesse generale e sul bene comune e che non pregiudichino
la capacità di giusto giudizio cose delle quali vi è necessità per svolgere l’attività
politica sempre in modo virtuoso. Egli
non può programmare e fare azioni contro l’interesse comune altrimenti
non è virtuoso e quindi è un vizioso da perseguire. In merito Mazzini scrive:
per questa virtù ( politica) i polacchi ora sostengono la battaglia contro la prima
potenza militare d’Europa; Mamiani:” La perfezione del vivere politico dimora
in ciò, che sieno libertà e garantigie accomunate a ciascuno, ed ogni cosa
pensata e adempiuta con legge di parità e giustizia ( 7-257)”. Vittorini
(2-25): “così continuarono a parlare …di quello che intendevano per delinquenza
politica” In questi pochi scritti citati emerge che la politica deve essere
messa in pratica da cittadini con virtù di correttezza , onestà e capacità operativa, con tendenza a
promuovere e fare l’interesse comune
contro l’interesse personale o mirato a favorire determinati gruppi.
Ecco un discorso pratico e verosimile che un cittadino potrebbe fare a forma di
dialogo con un politico non virtuoso:
-Politico:
votatemi io vi ho dato il posto in
Circoscrizione, Comune, Provincia, Regione, Stato. Ho fatto il bene di tutti voi che fate parte
del nostro partito dimostrando di essere un politico virtuoso.
-Cittadino: per tutto questo di cui proclamate vanto voi
non siete un politico virtuoso.
-Politico: ho
fatto dare a tanti l’invalidità, pensioni, esenzioni.
-Cittadino: per tutto questo non potete essere
considerato un politico che ha fatto una politica virtuosa.
-Politico: ho
costruito scuole, ospedali,costituito società pubbliche ecc.
-Cittadino: meno di quanto dite e quasi tutte sono opere
lasciate in asso, terminate dopo decenni quando
i bisogni ormai erano cambiati.
-Politico: ho
fatto approvare leggi per l’agricoltura, contro l’inquinamento, per lo
smaltimento rifiuti, lo snellimento della burocrazia, per la formazione
giovanile.
-Cittadino: non ci sono risultati positivi tranne che per
lei e i suoi amici e addirittura non sempre.
-Politico: se
tutto questo, e non ho detto tutto, non è politica virtuosa allora chi
sarebbero i politici virtuosi?
-Cittadino: non voi nè quelli come voi. Infatti voi avete
dato posti in cambio di voti, avete sprecato enormi
masse di denaro dei cittadini nelle vostre opere malfatte per arricchirvi e
fare arricchire i vostri amici; dunque non avete fatto l’interesse e l’utile
comune.
-Politico:
siete un individuo odioso!
-Cittadino: già e voi siete un pericolo pubblico, un uomo
politico a cui confiscare beni con abusi
e da rinchiudere nelle carceri perché
non noccia più.
-Politico: e
allora vada all’inferno!
-Cittadino: ci sono scivolato già, per merito di tanti
come lei e vi finirò in fondo.
-Politico: se è
così mi darò da fare perché vi rimanga.
-Cittadino: grazie per la raccomandazione!
Il Cittadino
Iu nun sacciu
di politica
Sugnu un’ omu
tuttu pratica
chi lavora e s’affatica
pi purtari picciuli ‘a casa.
Mi hannu dittu
che un filosofu anticu vulia
la politica
virtuosa ma iu unni viu.
Modestamenti
vulissi na politica bona
Non suli pi
mia,
bona pi tutti,
non chista a cu
futti futti.
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