Da
ieri è in pensione Antonetto Provenzale. Dopo mesi di si no forse, finalmente la
cosa è ufficiale. Proprio il giorno della premiazione con i riconoscimenti lui
ha appeso la borsa al chiodo. Ora questa frase va analizzata e bene. Può l’uomo
che non ha permesso a nessuno a Marineo di morire senza il suo “viatico”, andarsene in
pensione ? Il medico, come il prete e certi professori (non quelli che fanno le veline) non possono andare
in pensione ? Può l’uomo che lo abbiamo visto girare nottetempo imbacuccato per
vanedde e bagghi a passo svelto per
decenni starsene a casa mentre u zu ciru aspetta u dutturi pi moriri ? Ora che la notizia è
ufficiale vorrei smentirla. Non andrà in pensione ! Lo vedrete a tutti li
cantuneri che ascolta , registra si apposta pronto a raccogliere una qualsiasi
voce … donna carmela si è aggravata,
maria concetta non passerà la notte, nofriu sanicola l’avvilinaru… e lui pronto
come superman , più veloce della luce: sono qui quale è il problema ! In questi
ultimi cinquantanni non c’è stato evento su cui lui non abbia messo le mani, le
forbici, i bisturi, i punti. Poi zitto zitto se ne andava …perché quello che c’era da fare lui lo aveva fatto.
Lo ho accompagnato in mille visite , ho trepidato mentre lui interveniva, l’ho visto
allontanare la morte mille volte sempre elegante con il fioretto in mano a
sfidarla a respingerla … Abbiamo trafficato di ammalati per una decina di anni.
Lui me li mandava a Milano terminali ed
io glieli dovevo restituire sani o quasi . Poi ti arrivava a Milano seguiva il
suo paziente (notte e giorno) ed io che brontolavo perché con tutti sti
pazienti anche la nostra vita era un inferno… Se gli domandate : lo rifaresti
lui ti risponderebbe subito si ! A me, vi prego non lo domandate… Lui non ha mai curato i “suoi
mutuati”, lui , credo che tutte le mattine e le sere si rilegga il giuramento
di Ippocrate e quando gli dicevo “antonè ma quello non è tuo mutuato … e lui mi
rispondeva che la sofferenza non ha bisogno di essere tesserata… ed io ma quello è
comunista… ci infetta e lui mi mandava a …brannu “,.. quello è misogeno… quello
è cattivo nel cuore è acido è… e lui tu fai l’autista io faccio il dottore … Ha
se mi avessi ascoltato quanti … Ci mancherà questa figura di Cavaliere errante
che gira per il paese a passo svelto a caccia della sofferenza, del dolore… Ci
mancherà questo dottore che, per me è stato il primo, che era più psicologo che
“segaossa” e quando lo vedo abbracciare una giovanissima signora ed io alzo il
dito per dire “ed io ?” e lui subito aggiunge “questa meraviglia l’ho vista
nascere e crescere” mentre nessuno si accorge che lui è commosso ed io
invidioso.
Antonè
picchi l’atri duttura scrivinu ca un si capisci nenti ? Non rispondendomi
azzardo io la risposta ! Pi chi un sannu …zoccu scriviri ? Allora sono andato di corsa a casa a
rileggermi i bellissimi commenti del Petrarca sui medici, ma a bassa voce perché
Marineo è così…
Non si può parlare di Antonetto Provenzale senza invadere il suo privato. Soprattutto quest’anno abbiamo conosciuto la parte “nascosta” , quella che tutti chiamano privacy e a cui lui tiene e difende energicamente. Questo è stato un anno straordinario . Abbiamo gioito al matrimonio della figlia, abbiamo avuto una grande lezione su cosa è l’amore e soprattutto abbiamo visto l’uomo d’acciaio sciogliersi mentre teneva per mano quella donna che piano piano zitta zitta lo ha trasformato . Ho sempre pensato che l’uomo è stato creato da Dio mentre creava migliaia di altre cose e per timore che non fosse perfetto creò subito dopo la donna affinchè perfezionasse la cosa. Quest’uomo se prima era forte ora è “d’acciaio poldi stabil” . L’unico che ha pagato un prezzo altissimo sono stato io che ho dovuto far spazio alla sua nuova famiglia. E di questo ne stanno approfittando i miei detrattori… Io invece voglio ringraziare Lila , la sua moglie, perché noi abbiamo conosciuto Antonetto come bravo medico, eccellente ospite, professionista esigente, amico troppo serio e oggi lo vediamo uomo felice, padre attento.
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