sabato 14 dicembre 2013

DIMMI OH MUSA...



Ad un certo punto non si capiva se eravamo al circolo Sicilia bedda di Torino o di Garfield. Invece eravamo a Marineo dove le liriche parlano sempre e solo della  nostra terrà unica violentata sempre dagli altri. Un signore accanto commenta i versi recitati da Ciro Spataro: come recita lui la dimostranza… guardi è Dante non Piraino, si ma l’enfasi e della dimostranza. Poi inizia una gara fra lui e Randazzo su Buttitta, sino a quando prende la parola uno che per dire :” io penso che se non ha valenza non ha senso che una cosa continui”. E Lei ci ha messo 5 anni per dirci questo ? Una frase come questa meritava un vestito migliore… La prima poesia sembrava scritta da un computer ed era incomprensibile, ma per chi ne capisce nascondeva significati a noi lontani perché permette di esprimere sensazioni ed emozioni persino a chi esteriormente sembra non averne. Poi un susseguirsi di liriche sulla nostra sicilianità. Ad un certo punto avvengono due episodi non so quanto programmati. Il primo il risveglio del Pulizzotto. Un grande, un altruista , un creatore. Da una svolta alla serata e una svegliata a tutti. La seconda , e qui bisognerebbe capire meglio, la serata diventa simposio, convivio. E allora mi spiego perché l’uomo della “valenza” diceva “per caso abbiamo creato questo simposio , per divertirci”. Ecco la differenza fra premio di poesia e simposio. Qui le poesie vengono sceneggiate , qui ha senso la presenza del Tuzzolino , del Randazzo, del prendersi in giro. Le autorità si sono salvate grazie alla solita Salerno che , anche se non ha detto una parola ha dato un tocco di gradevolezza e armonia . La brava Lo Faso incassa un sette perché per un voto maggiore deve procurarsi un microfono migliore (era meglio non usarlo quel ferrovecchio) perché quasi tutte le poesie abbiamo dovuto leggerle e non ascoltarle. Il pubblico è sopravvissuto perché erano coppie o parenti uno arrampicato sull’altro per scaldarsi. Su 25 poeti minimo 5 debbono darsi al canto, volendo senza abbandonare la poesia…

2 commenti:

  1. A fine serata (in verità per tutta la serata) un amico fa apprezzamenti pesanti sulla capacità organizzative dell'amministrazione. L'alloro di poeta anticamente andava dato nel campidoglio ora qui ci devono dare un indennizzo perchè ci stiamo prendendo mal di gola, raffreddore e influenza...Per pagare i danni causati dai "precedenti " li trovano e non hanno nemmeno una stufetta. Il luogo deputato era il nostro piccolo campidoglio. Questa sala è squallida e d'inverno ti uccide.Salto ovviamente gli apprezzamenti sulle spese legali (130.000) euro, sulla carne e sapori (120.000) sulle 200.000 euro di bollette non pagate e cosi via. Ribatto che siamo qui per la poesia e per chiudere l'argomento gli concedo che riunirci lì è stata una carognata degna del precedente assessore. Ecco questa è la continuità.
    Facciamo un giuramento siamo una trentina se noi due la prossima volta non avviene in sala consiliare (campidoglio) non verremo. Quindi saremo 25 e 25 come i poeti.

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  2. Telefonata di Prima mattina. Prima avevamo una amministrazione di atei. Ora come sia possibile che fra i madonnari della parrtocchia e la musa nella rocca non abbiano nemmeno un telefonino per informarsi. Mentre in canonica si svolgeva il concerto della ennesima madonna (parzialmente in mano alla Fondazione) al castello si ascoltavano le liriche poetiche (parzialmente in mano a quelli di San Ciro. La cosa mi ricorda il testo di quel viaggiatore arabo che scrisse che a Palermo c'erano 300 moschee perchè ogni signore voleva pregare nella sua moschea. Come dire ognuno ha la sua madonna, la sua congregazione...Ora sono obbligato anche io a fare contrapposizione. Farò Heppy Hours 2 allo stesso orario della prima ma in altro luogo...per esempio del tipo Drive in al boschetto o dietro la rocca...cosi come hanno fato con l'Africa ciascuno ha la sua colonia...

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