giovedì 29 dicembre 2016

6-NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA DICEMBRE 2016



6-NUOVI ARRIVI IN LIBRERIA DICEMBRE 2016
PIERRE ROUX – MILLE ET UNE CHAMPIONS 2006-
VEDI RECENSIONE SUL GUGLIELMO DEL 28 DICEMBRE 2016

TUCIDIDE
LUCIANO CANFORA –Edizioni Laterza Bari-2016 Euro 20 – pagg.360
Sarebbe un libro molto adatto a chi ama i gialli. Mi ricorda Roberto Ridolfi per la sua sagacia , pervicacia e preparazione. Questo Professore , da anni segue questo tema, non molla mai l’osso. Per i non studiosi è difficile seguirlo perché parte dalla Guerra del Peloponneso di Tucidide , entra in casa sua e ne difende onore e studi a livello di “difesa dell’onore dello storico”. Ti trovi immerso in centinaia pagine…. E devi seguirlo aiutandoti da quel poco che sai sulle cinque lingue in cui si esprime (greco antico , francese, inglese, tedesco, italiano ) , si perché , giustamente lui non ti dà la “traduzione” delle frasi in discussione, perché a questo punto sarebbe una interpretazione. Si butta sugli ultimi duecento anni di studi tucidididei e non si ferma davanti a nessuno dando colpi a destra e a manca ai più grandi studiosi che incontra. Il tutto nasce dal secondo proemio alla Guerra del Peloponneso e da una parte della biografia dello storico che lo vuole condannato prima alla pena capitale e poi all’esilio per ventanni , periodo che lo si fa confondere con le disavventure di Senofonte, lui si esiliato ecc.ecc.. Bacchetta molti storici classici per gli errori assorbiti e quindi tramandati ma non si arrende trovando sempre analisi e studio dei testi che da un lato lo fanno saccente ma dall’altro ti mettono davanti alla “leggerezza” degli altri studiosi. Dicevo che andrebbe bene agli amanti del giallo perché se sostituite i principali temi del giallo li troverete tutti presenti in questa appassionante indagine filologica che sicuramente, per non  studiosi, diventa pesantissima ma se avete la pazienza di seguirlo (anche nelle lunghissime e dettagliate note) vi entusiasmerà. La sua difesa di Tucidide , eroica da un lato, lunga una vita, mi fa immaginare che se oggi i due si incontrassero sarebbe facile vedere il Padre della storiografia “inginocchiarsi” davanti al nostro Professore cosi come fa un presunto e sicuro “ergastolano” salvato dal suo Avvocato. Luciano Canfora io l’ho scoperto prima con il suo insuperabile La Biblioteca di Alessandria e poi seguendo il Papiro di Artemidoro dove mi ha trascinato come fosse un santone dentro la sua setta. Già nel caso del Papiro ho imparato a saper leggere il Canfora che subito ti allontana con la sua conoscenza del mondo classico  che sembra dirti : stia lontano non è materia per lei, ma se ci sai fare e ti sai intrufolare non ne vuoi più uscire. A me è mancata la traduzione seppur impossibile di alcuni passaggi di alcune interpretazioni e la polemica sul significato delle parole e della loro traduzione. Se per leggere questo libro ci vogliono almeno tre mesi contate di usarne altrettanti se vi mettete ad analizzare i significati accessibili. Ora dopo averlo finito mi è rimasto fra le mani e non riesco a consultare la Guerra del Peloponneso senza questa “guida”.
Ps.Quando giovanissimo mi avvicinai a Nicolò Macchiavelli mi fu guida proprio Roberto Ridolfi, toscano e forse parente del Machiavelli. Non dico che lessi tutte le centinai di testi citati e consultati dal Ridolfi, ma quasi tutti   perché la missione del Ridolfi (e poi sul Guicciardini e sul Savonarola…) era quella di restituire opere e vita ad una verità mistificata. E cosi come il Ridolfi rimane unico in rapporto al “suo illustre parente” cosi il Canforà non è da meno con Tucidide. Ed io che ancora oggi corro alla ricerca del  suo vero Tucidide mi ritrovo “affamato” di cotanti personaggi.

Io AGAMENNONE
Giulio Guidorizzi Einaudi pagg.202 Euro 14. 2016 Gli eroi di Omero
IO SONO ACHILLE 
David Malouf Frassinelli pagg.218 Euro 17.50 2010
Non credo sia una coincidenza almeno per Io sono Achille di Malouf scritto anni prima del Io Agamennone. Quest’ultimo è uscito con tutte le trombe che di solito sanno suonare i prof ed è anche finito in una recita teatrale scritta forse mentre usciva il libro. Viene suggerito come lettura dalle superiori in poi perché ormai questi classici sono ammuffiti , superati. Emtrambi i due libri sono più dei “lamenti” che dei temi. Mantre il primo , Io Agamennone,(forse scopiazzando l’idea del Malouf che tra l’altro vive a Brisben in Australia dove vive mio figlio e dove scoprii una piazza con le sculture di Pomodoro inneggianti appunto ai classici) possiede quella cantilena mediterranea frutto di un dna facile da interpretare; il Malouf ne manca malgrado le lodi sperticate della stampa di mezzo mondo. Entrambi , gioco forza, divagano dimenticando per strada l’attore principale, per poetare su sentimenti e natura. Conoscono alla perfezione il mito  spesso si intromettono (non mi è piaciuta lo soluzione di Ideo che accompagna Priamo) , ma nel complesso se la cavano bene nel comporre un “nuovo” pasol usando le vecchie tessere. Vale la pena di leggere entrambi anche perché sono stati attenti, entrambi, a non lasciarsi prendere troppo la mano e quindi ve la cavate con poche pagine.
Fra i due preferisco Io Agamennone , re sfigato nato in una famiglia orror e ammazzato dalla propria moglie e dal di lei  amante. Se fosse vissuto oggi avrebbe rispettato la regola del femminicidio avendo trovato dopo dieci anni di assenza la moglie a letto con l’amante.      

L’ORO DI TROIA
Robert Payne  Odoya 2016  già Feltrinelli 1960 pagg.254 Euro18
Quando “impazzivo” per Ceram e il suo Civiltà Sepolte ,siamo alla fine degli anni cinquanta, iniziai parallelamente a correre dietro a Schlimann a tal punto che i ragazzi del 1959 andavamo sulla Montagnola con i libri di Padre Calderone (che possedeva Salvatore Scarpulla) cosi come faceva Schliman sulla collina di Hissarlik. Qualche anno dopo lessi questa biografia, fra le varie (ne posseggo e letto una decina) la più accettabile. Ora me la sono ritrovata in libreria dopo cinquantanni riedita da altro editore (dopo i cinquantanni cadono i diritti d’autore). Ovviamente non ho più ritrovato la vecchia edizione della Feltrinelli e rileggere questa nuova edizione che raccoglie foto e carte recuperate da “dovunque”. Mi è piaciuta perché lascia tutte le cattiverie sullo Schlimann soffermandosi più sul significato delle sue scoperte che sulle presunte “escamotage” del grande scopritore. Una parte è quasi un diario sugli scavi di Troia e Micene e sulla vita anche familiare di quest’uomo assatanato dagli scavi e da Omero.

TEUTOBURGO Valerio Massimo Manfedi 
romanzo – Mondadori 2016 – Euro 20 pagg.360  
TEUTOBURGO  Massimo Bocchiola, Marco Sartori
2005 quindi Oscar Mondadori 2014 pagg 334 Euro 11
Intanto non è possibile leggere il primo senza il secondo. Ho letto per primo il romanzo perché avevo letto tanti anni fa un saggio storico sul fatto di “Teutoburgo”. Saggio perso in libreria che non riesco a trovare fra Ravenna (dove ritengo averlo portato) Marineo e Milano. Questa strage paragonabile solo a Canne e Adianopoli sembrava ridimensionare il mito di Roma, ma che causo solo un ridimensionamento delle loro ambizioni in Germania. Mandredi lo conosciamo bene e migliora sempre di più in ogni sua nuova opera. Sa usare i documenti e i fatti storici da vero maestro per nulla succube dal dilagare di centinaia di scrittori stranieri ormai padroni assoluti del romanzo storico. Divide i documenti dalle leggende e poi le ricama assieme magistralmente usando il suo mestiere di archeologo. In questo caso segue un percorso che ti porterà a Teutoburgo solo alla fine dopo aver descritto alla perfezione la civiltà romana nei suoi minimi dettagli facendone una premessa perfetta. Ha colmato le lacune sui principali personaggi storici per portarti a Teutoburgo  alla vigilia del fatto, dove Roma perse le sue quattro legioni ovvero i suoi ventimila soldati in una imboscata incredibile. Peccato che concluda speditamente il finale come se avesse premura.
Ma si deve avere a portata di mano il Teutoburgo di Massimo Bocchiola e Marco Sartori altrimenti quello del Manfredi è solo un Romanzo. Una anali perfetta e sistematica del fatto, del luogo del tempo delle forze insomma una perfetta autopsia dove devi ricorrere man mano che leggi il Manfredi. A tratti pesante ma obbligatoriamente pesante altrimenti basterebbe il romanzo del Mandredi. Se Augusto piangeva :”Varo Varo dove sono le mie legioni…” il colpo non fu da poco… Rinunziando a parte della Germania Roma lasciò la porta aperta a innumerevoli invasioni e cosi nacque anche il mito di Herman-Irminio-Sigfrido con l’Oro del Reno ! Ma questa è un'altra storia e ve la raccontiamo un'altra volta



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