Questo
ennesino (settimo ) simposio dei poeti locali ci sembra la succursale
delle Reginette di bellezza d’Italia. Un concorso di bellezza solo che
non ci sono solo ben formate ragazzotte ma anche attempati personaggi
desiderosi di mettersi in mostra. Superato il problema della
concomitanza con la presentazione del libro del Parroco dovremmo
riprendere vecchi discorsi che ci siamo stufati di ripetere dandola
vinta a chi conta e abusa proprio di questo. Facce un po’ toste che
contano proprio sull’arrendevolezza altrui. Ma è una vittoria di Pirro
perché prima o poi o si adeguano o verranno macinati dalla loro
arroganza. Mai un gesto di buona volontà. A meno che il non proporci la
stessa giuria del Premio settembrino debba interpretarsi come
concessione. Si poteva affidare (anche al fondatore !) la gestione del
simposio a qualcuno che non dia l’impressione di essere padre, padrone e
…. Padrino della poesia
locale. Sarebbe stato un gesto “di cultura” come quello di inserire
questo simposio dentro l’altro Premio perché “questi poeti di seconda
mano” non sono degni di essere promossi a settembre.
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