“Mi
chiamo Giuseppe Romano sono di Cefalà Diana quindi Vostro primo cugino.
Faccio quasi tutti i giorni Cefalà-Marineo per amore. Mi occupo non
solo dell’educazione dei Vostri figli, ma anche dell’emancipazione di
quelli adulti. Questa sera non verrò da solo a Marineo: sarò
accompagnato da una decina di Montedoresi che si unirannoi ai 35
marinesi che alle ore 21 accetteranno il giudizio del pubblico in
Chiesa. Inizieremo con la Marcia Scettica del Maestro Genovese e fra
tanti canti natalizi proporremo la Marcia dell’Aida, Abba Gold, il
Tancredi di Rossini e cosi via. Dirigere un gruppo di oltre 50 strumenti
è possibile solo se gli strumentisti sono straordinari. In una
orchestra simile non basta essere bravi ! Questo “gruppo” di orgogliosi
costretto a superare sempre difficoltà di tutti i
generi si presenta nuovamente ad un pubblico musicalmente colto che
deve capire che dietro la musica vi sono sacrifici personali non di poco
conto. Oltre le grandi difficoltà economiche (ormai è risaputo) ci sono
quelle logistiche. Dal non poter fare regolarmente le prove perché
impegnati nel mondo del lavoro ad altre di non poco conto. Ci consola
che nella nostra orchestra possiamo vantare due elementi che sono il
simbolo di questa orchestra: due elementi di cui uno di undici anni ed
uno di sedici che rappresentano la continuità o meglio il futuro. Mi
piace ricordare chi mi ha preceduto non solo nella musica ma anche nella
conduzione che ha garantito in ogni caso la sopravvivenza della “banda”
che ormai sotto la attuale Presidenza del maestro Pepe ha trovato
equilibrio. Vi aspetto quindi questa sera alle ore 21 in chiesa madre
per scambiarci musicalmente gli auguri.”
Potrebbe
essere questa l’intervista immaginaria che il Maestro Giuseppe Romano
mi avrebbe potuto rilasciare per l’evento di questa sera. Ma non posso
non aggiungere “il calvario” di questa “banda”. Un travaglio fatto dei
soliti spigoli marinesi che si possono superare solo ignorandoli. Dalla
difficoltà di fare le prove perché siamo assorbiti dal lavoro
quotidiano, dagli impegni coniugali che ti sottomettono, alle esigenze
di cuore dei giovani innamorati costretti a marinare le prove, ma che
provano ad esercitarsi non solo con la musica ma anche in amore con
l’innamorata ! In un paese dove gli sponsor privati non esistono
recuperare mezzi è impossibile e quando vieni ingaggiato devi
“prostrarti” per recuperare ! Va a loro merito aver sopravvissuto in una
giungla di “silenziosi innocenti”. Ma cerchiamo di andare al concerto
di questa sera “sospendendo” il giudizio su chi ne è la causa e
tenendoci per noi il giudizio su chi specula per capacità speculativa o
per incapacità di gestione.
Silenzio
si va ad incominciare ! Prendete posto davanti ordinatamente lasciando
liberi i posti in fondo per i soliti ritardatari che ci gratifichino del
non fare rumori e passerelle. Approfittino degli intervalli fra un
pezzo e l’altro per chiacchierare o prendere posto.
Ps. Prossima esecuzione il 6 gennaio al Castello
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