Dobbiamo
immaginare Salvo Pellitteri adolescente mentre
si imbratta con l’argilla di Santo Stefano che riempie la sua casa
paterna. Oggi dopo anni possiamo ben dirlo che è a forza figlio d’arte.
Don Giuseppe
(è visibile il suo busto in terracotta rossa
in mostra) , suo padre, scoraggiava e nel frattempo correggeva Salvo che
iniziava ad avvicinarsi alla scultura, forse interiormente voleva farne il continuatore…
come poi avvenne. Imparò tutti i segreti dell’argilla e se il maestro lo è diventato
per davvero, lo si vedrà in futuro… (e oggi lo si vede). Dalle mescole alle
cotture, dal modo di coprirle a come vengono plasmate. E non ultimo la materia prima
:cioè l’ispirazione. Messo assieme il tutto ci sorprende un professore di
matematica , uno che di solito sa dialogare solo con i numeri , che crea figure
femminili cosi delicate e sensuali. Siamo molto aiutati dalle didascalie che
altrimenti sarebbe stato come una rivista per soli uomini e cioè vista una viste
tutte. Non ci aiuta certamente la presentazione critica che ,more solito, è
illeggibile e che i critici scrivono solo perchè amano sentirsi chiedere cosa
intendessero… o come “dopo il
nichilismo e l’apologia del provvisorio e dell’orrido elevati a categorie
vitalistiche e quindi moderne.” E cosi via come avrete il piacere di
leggere in una critica di mestiere.
Siamo stati fortemente colpiti soprattutto dall’opera lo “stupro” che avremmo
visto volentieri esposta durante il recente convegno organizzato dall’Assessore
Salerno, sul femminicidio assieme ad altre qui esposte. Come l’opera “la
passione e la ragione” o “il sogno”. Quest’ultima commentata dall’autore in “impossibile
decifrare i sogni di una donna”… E su questo ci siamo trovati d’accordo perché persi
in un mare di bellissime figure femminili ci siamo chiesti del perché molte donne
si affannino a cercare altro quando posseggono già quella bellezza naturale che
gratuitamente Dio gli ha donato e che oggi sembra non bastargli più… La presenza della moglie non è
solo discreta ma è una guida complementare indispensabile.
A
mio vedere, mancherà la presenza delle muse che hanno ispirato Salvo
Pillitteri, le cosidette modelle che visti i risultati saranno state rarità o meglio
avrebbero meritato un confronto dal vivo…
Ci
aspettiamo una serata interessante se il
conduttore riesce a gestire la tempistica concedendo il giusto ai padroni di
casa e che lasci l’autore condurci dentro le sue opere.
Credo
che in questo il Pino Taormina sarà aiutato da Beatrice Cerami e i suoi
colleghi che , con risaputa maestria musicale e canora renderanno lieve la
serata.
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