Carlo IV 1316-1378, Imperatore su
Quattro Troni: Re di Boemia, Re di Lombardia, Re dei Romani, Malgravio del Brandeburgo.
Imperatore del Sacro Romano Impero
Sulla Národní třída c’era una libreria,
proprio sotto la casa editrice Odeon, dove acquistai il mio primo libro su
Carlo IV: eravamo in pieni anni settanta. E’ un testo con latino a fronte
(latino medievale…) e quindi quasi tutti mi guardarono con sarcasmo sull’uso
che ne avrei fatto, malgrado fossi sconsigliato persino dalla mia “personal” guida
coniugale. Subito dopo uscì il secondo ed entrambi rimasero per anni in
biblioteca a dimostrare il nostro interesse per la cultura boema (Jiří Speváček,
Jakub Pavel). Per saperne di più ci furono la monumentale opera del Polanský ed
una sua edizione italiana ridotta che subito usai come “vademecum”. Abbiamo
ripescato i due volumi recentemente quando la predetta “guida” fresca del
lavoro svolto su Cirillo e Metodio si occupò di Carlo IV soprattutto della sua
presenza in Italia, su richiesta dello stesso mandante per la realizzazione di
un “colossal” su Carlo IV. Possedere delle edizioni di pregio non vuol dire che
siano testi fondamentali. In questo caso sì perché in quegli anni la tormentata
vita in Repubblica Cecoslovacca (ancora non si erano separati) il regime aveva
capito che l’unica cosa che rimane da fare ad uno Stato che trascura quasi
tutte le libertà è “ripescare” e rendere visibili alcune vestigia del passato.
E mentre noi ci chiedevamo dove trovavano le ingenti risorse per restaurare
chiese, castelli, opere d’arte, palazzi e biblioteche, piano piano Praga
cambiava volto. E così nacquero le grandi edizioni del tipo su Carlo IV e la
monumentale Opera Omnia su J.Amos Komenský a cui collaborarono due nostri amici
(per citare solo alcune).
In occasione del 700mo compleanno di
(Venceslao – nome di battesimo ) Carlo IV (nome di cresima) finalmente ieri
sera si è presentata al pubblico la “prima traduzione italiana” della
autobiografia di questo sovrano il più amato dal popolo ceco (recente sondaggio
della Tv ceca). Le presentazioni di
queste opere non richiamano grandi folle (figuriamoci poi di lunedì alle ore
18…) ma se debbo giudicare dai volti noti credo che la prof. Tiziana Menotti
non si possa lamentare. La maggior presenza e interessi Carlo IV li aveva in
Friuli (Aquileia e Cividale) e quindi la Menotti, friulana doc, non solo ne
parlava come fosse stato suo parente, ma con quel pizzico di orgoglio
campanilistico coinvolgendo molte personalità friulane.
Ci ha introdotto il dottor Giorgio F. Aletti
(Console Onorario) scherzando sui suoi numerosi prossimi successori, come fosse
facile dopo anni di funzionari-bolscevichi sostituirlo con una figura fatta
apposta per quel posto. Ovviamente non mi pare secondario il ruolo che svolge
la sua Signora: la prima cosa che ti accorgi che hanno in comune è quel sorriso
leggero senza sottintesi.
La direttrice del Centro Culturale Ceco,
dott.sa Radka Neumannová, ci ha introdotto dando ai presenti un’ immagine di
Carlo IV da storica completando quanto la Menotti andava inserendo nella sua
esposizione. E così la figura di questo monarca illuminato staccato dalla madre
a tre anni e portato a scuola di “savoir faire” a Parigi dallo zio e riportato
subito negli intrighi del regno da un padre duro, sottratto alla vita libertina
di Parigi e “rieducato” in Boemia (aveva persino dimenticato la sua lingua
natia) e “riconvertito” a tal punto da usare le sacre scritture sia come
ammonimento che come guida per i suoi successori. A questo punto mi spingono
due osservazioni. Senza questi continui ammonimenti religiosi la “sua
autobiografia” indirizzata ai suoi successori come guida ti ricorda il Principe
del Macchiavelli di duecento anni dopo. La seconda mi è venuta spontanea quando
la eccellente traduttrice di questa opera, la prof. Tiziana Menotti, si è messa
ad elencare la interminabile lista delle donne o meglio mogli che
sistematicamente morivano attorno al Carlo IV… Al che mi ha immediatamente
riportato al nostro tempo in pieno femminicidio (tema che abbiamo affrontato
più volte)… Ma spero non fosse il caso di Carlo IV.
Edito dalla Medusa di Viale Abbruzzi di
Milano 200 pagg., Euro 21, corredato dalle immancabili foto della fotogenica
Praga, settembre 2016. Presentato a fianco della Cappella Portinari, accanto
alle ultime reliquie dei Re Magi, ospitate da sempre in Sant’Eustorgio di
Milano, già luogo miracoloso della Fonte di San Barnaba, una delle prime
basiliche cristiane di Milano. Da non
perdere l’attigua mostra su Carlo IV. Inserita nel contesto fra Museo Diocesano
e Museo di Sant Eustorgio fra centinaia di reliquari. Aggiungo che proprio Carlo IV era un “raccoglitore”
di sacre reliquie, oggetto di venerazione. E fra le centinaia di reliquie sacre
conservate al Castello di Praga scoprii l’unica reliquia a me nota di
Sant’Onofrio, figlio del re di Persia, già Protettore della Città di Palermo e,
un tempo, molto venerato al mio paese.
ps. L'unica assenza da notare è quella di Don Luigi Panzeri apprezzato dai parrocchiani della Basilica dei santi Achilleo e Nereo per noi il massimo studioso delle cose ceche autore di preziose ricerche sui Santi Cirillo e Metodio ed esperto di pellegrinaggi storici.
Forse l’ufficio stampa del Padreterno ha dimenticato di invitare e-o informare Don Gluigi Panzeri oppure quelli che per noi , sino ad ieri, erano efficienti organi (Consolato e Centro Culturale) hanno rispolverato la sindrome del prima la “primavera” depennando a piacere. Da giovane avevo almeno due segretarie efficientissime. Oggi questo ruolo non esiste più perché “gli addetti” sono autonomi… ma debbono avere almeno una mail list … oppure funzionano solo … a complimenti ! Ora potrei azzardare qualche commento , ma mi stanno a cuore queste iniziative e non aver visto Don Panzeri mi ha fatto arrabbiare perché, la sua assenza, mi ha riportato di colpo negli anni sessanta-settanta .
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